Il sindaco di Siena Franco
Ceccuzzi si è dimesso, a causa della mancanza sempre più evidente di una
maggioranza in consiglio dove ben 7 esponenti del centrosinistra non lo
sostengono più. Le dimissioni di Ceccuzzi arrivano a circa tre settimane dallo
scoppio dei dissidi all’interno della maggioranza di centrosinistra. A nulla
sono valsi i tentativi per ricomporre la situazione con i “dissidenti”. Senza
dimenticare le vicende legate alle nomine nel cda del Monte dei Paschi. Siena è una città dove il potere è
rappresentato esclusivamente dal partito e dove la ricchezza è sinonimo di
distribuzione di seggiole. I recenti problemi del Monte dei Paschi con le
perquisizioni della Finanza sono diretta conseguenza della mano lunga del Pd:
infatti gli enti locali partecipano fortemente alle nomine della Fondazione
Mps. Ben 13 dei 16 membri
della Deputazione della Fondazione Mps sono nominati dal Comune di Siena (8) e
dalla Provincia (5), come indicato dallo Statuto. Quei pochi
dell’opposizione che possono parlare raccontano come vanno le cose In quindici
anni – racconta Claudio Marignani, coordinatore provinciale del Pdl a Il
Giornale – la Fondazione ha erogato qualcosa come 1,9 miliardi di euro. Qui
prendevano soldi tutti, comprese le bocciofile, i bevitori di grappa, gli
sbandieratori. E i postcomunisti controllavano in modo ferreo la città, la
Fondazione e la banca con un travaso continuo di uomini da un posto all’altro.
Solo che proprio per la loro estrazione politica quei dirigenti non facevano gli
interessi del Monte, ma lo spremevano come un limone per tutelare le loro
clientele. Per il Pd è una
tragedia, chi controlla Siena controlla pure una delle banche più importanti
d’Italia e d’Europa. E a sinistra sono affezionati al “Abbiamo una banca”
Nessun commento:
Posta un commento