giovedì 17 maggio 2012

NUOVO PATTO PER LO SVILUPPO DELLA PROVINCIA DI RAVENNA: ENNESIMO INUTILE ATTO DA PRIMA E SECONDA REPUBBLICA. SUPERARE LE PROVINCIE


Viene siglato nel pomeriggio di giovedì 17 maggio il nuovo 'Patto sulla qualità dello sviluppo in provincia di Ravenna'. Il documento è stato analizzato e discusso in tre riunioni della Commissione consiliare permanente n.5 della Provincia (Sviluppo economico) e nuovamente proposto al Consiglio provinciale nella seduta di martedì 15 maggio.
"La  situazione economica e sociale - commenta Daniele Bassi, presidente della Commissione n.5 - è caratterizzata da profondi cambiamenti. Si rende quindi necessario uno sforzo comune e straordinario da parte di tutti per migliorare la capacità del territorio di creare ricchezza e occupazione. È il mondo di oggi, sempre più globalizzato e interconnesso, a chiedere alle realtà locali la capacità di promuovere il cambiamento e lo sviluppo. Facciamo i conti con una crisi economica nazionale e internazionale che carica cittadini e aziende di incertezze e timori per il futuro. Sono molte quindi le sfide e le insicurezze di oggi, alle quali è necessario rispondere con programmi e strategie per disegnare un nuovo  percorso capace d'intercettare le potenzialità, le opportunità che ogni cambiamento in atto porta con sé. Per farlo è necessario trasformare il tempo dell'incertezza in quello della crescita e dello sviluppo, investendo prima di tutto sul talento e la creatività di questo territorio".



"Il nuovo 'Patto sulla qualità dello sviluppo in provincia di Ravenna' dal punto di vista istituzionale - continua Bassi - non rappresenta una proposta nuova, è infatti uno fra i temi inseriti dal presidente Claudio Casadio nei propri indirizzi programmatici ed è presente in tutti gli indirizzi di bilancio. Si tratta di un documento complesso, di concertazione, di carattere meramente politico in quanto non contiene impegni di spesa né atti amministrativi in senso stretto. Coinvolge una trentina di soggetti: e questo risultato non era né semplice, né scontato. Il Tavolo dell'economia a suo tempo ha condiviso la necessità di portare avanti parallelamente il documento 'Coesione sociale, welfare, salute e benessere' da sottoporre alla firma dell'insieme dei soggetti che hanno contribuito a generare proposte e compiuto una sintesi condivisa".
"Dicevo della complessità di giungere a sintesi tra un numero così elevato di soggetti: questo costituisce un valore aggiunto, e la collaborazione aiuterà a le strategie più opportune per consolidare e rafforzare un apparato d'impresa in grado di garantire solidità all'insieme del nostro sistema economico, armonizzando gli interessi di tutti, con coraggio, impegno e senso di responsabilità. Un dato fondamentale in questo periodo in cui le aziende, in particolare le piccole e medie, hanno un calo di fatturato e una flessione di investimenti e occupazione".
È anche un modo per dire che, senza negare i problemi, si procede solo se si resta uniti, confrontandosi e cercando insieme le soluzioni, guardando in faccia la realtà, e insieme inviando un messaggio di fiducia e speranza, delineando degli obiettivi. Questo con un lavoro che non prevede solo la 'difesa' ma, proprio perché la crisi è di portata strutturale, anche uno sforzo generale per aprire una nuova fase. Oggi vengono affrontate (ed è giusto così) le varie crisi aziendali: è necessario cercare di difendere i posti di lavoro del nostro territorio uno per uno; ma c'è più che mai bisogno di quell'orizzonte di medio e lungo periodo che il Patto ci propone".

Nessun commento:

Posta un commento