mercoledì 9 maggio 2012

MONTI SOLLECITI UNA MODIFICA DEL FISCAL COMPACT


Renato Brunetta.- Il Popolo delle Libertà, il più grande partito italiano a sostegno del governo tecnico di Mario Monti, ha sfidato il Primo Ministro sull’impegno preso da quest’ultimo di ratificare velocemente il fiscal compact. Il Pdl sostiene che Monti debba cambiare le sue politiche economiche per evitare elezioni anticipate. L’On. Renato Brunetta, ex Ministro per la riforma della Pubblica Amministrazione nel precedente governo Berlusconi, ed esperto economico del PDL, ha dichiarato al Financial Times che il Fiscal Compact deve essere modificato per dare alla Banca Centrale Europea l’autorità di prendere parte alle aste del debito pubblico e consentire l’emissione frequente di titoli del debito, o degli euro bonds. ¨Il governo Monti è in contatto con i funzionari tedeschi per mettere in scena una ratifica sincronizzata del fiscal compact in tutti e due i Parlamenti. L’On. Brunetta insiste nel dire che la sua posizione è quella condivisa dal partito, respingendo la possibilità che questo possa accadere a meno che il patto non venga modificato.    Un altro segnale che conferma come i maggiori partiti si stiano discostando dal governo Monti, è il forte attacco lanciato dall’On. Brunetta alle scelte di politica interna adottate dal non-eletto premier, affermando che deve smetterla di giocare il ruolo di «rappresentante della Germania». «Monti e il governo tecnico possono resistere fino al 2013 solo se vanno nella stessa direzione dell’Europa, non di un’Europa tedesca, e se le richiedono una forte risposta alla crisi. Altrimenti è meglio andare alle elezioni anticipate», sostiene Brunetta.  L’ex ministro ha negato che il suo partito voglia far cadere il governo tecnico che rimpiazzò la coalizione PDL-lega nel novembre scorso.


Ma l’On. Brunetta mette in guardia sul fatto che il governo rischia di «implodere». «Monti non ha fatto niente per la crescita», ha affermato. Brunetta accusa Monti di essersi lasciato cooptare nell’alleanza Merkel-Sarkozy, ma che la sconfitta del Presidente francese da parte di Francois Hollande dimostra che l’Europa deve cambiare direzione. L’ex ministro ha parlato a sondaggi chiusi dopo due giorni di elezioni amministrative in Italia dove ci si aspettava una flessione nel supporto al PDL come risultato del frenetico collasso della coalizione di Berlusconi lo scorso anno, e il suc cessivo appoggio alle scelte di austerità impopolari prese da Monti. Brunetta ha affermato che è «intollerabile» il fatto che la Germania possa finanziare il suo debito a costi inferiori al livello di inflazione, mentre il resto d’Europa sta pagando ad una media di 3 punti percentuali sopra.
«Non possiamo dare questo vantaggio competitivo alla Germania. Questo sta provocando la distruzione dello European Club», ha sottolineato «Se non c’è impegno da parte del Consiglio Europeo (costituito dai leader dei paesi membri) di modificare in giugno il fiscal compact, questo non verrà ratificato», ha sostenuto Brunetta, che ha espresso dubbi in merito al fatto che l’Irlanda possa sostenere il fiscal compact nel referendum del 31 maggio. Senza il supporto del PDL, che può essere fiancheggiato dalla Lega Nord, Monti dovrebbe lottare per ottenere una ratifica del fiscal compact in Parlamento.
Monti non ha espresso commenti alle osservazioni di Brunetta. Un alto funzionario, che ha chiesto di non essere nominato, sostiene che il PDL ha realizzato che dopo la vittoria di Hollande ci sarebbe stata una rivalutazione del fiscal compact, percependo comunque come improbabile che questo conduca verso un nuovo ruolo della BCE e dei bonds della zona euro.


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