Renato Brunetta.- Il Popolo delle Libertà, il più
grande partito italiano a sostegno del governo tecnico di Mario Monti, ha
sfidato il Primo Ministro sull’impegno preso da quest’ultimo di ratificare
velocemente il fiscal compact. Il Pdl
sostiene che Monti debba cambiare le sue politiche economiche per evitare elezioni
anticipate. L’On.
Renato Brunetta, ex Ministro per la riforma della Pubblica Amministrazione nel precedente
governo Berlusconi, ed esperto economico del PDL, ha dichiarato al Financial
Times che il Fiscal Compact deve essere modificato per dare alla Banca Centrale
Europea l’autorità di prendere parte alle aste del debito pubblico e consentire
l’emissione frequente di titoli del debito, o degli euro bonds. ¨Il governo Monti è in contatto con i
funzionari tedeschi per mettere in scena una ratifica sincronizzata del fiscal
compact in tutti e due i Parlamenti. L’On. Brunetta insiste nel dire che la sua posizione è quella condivisa dal
partito, respingendo la possibilità che questo possa accadere a meno che il
patto non venga modificato. Un altro segnale che conferma come i maggiori partiti
si stiano discostando dal governo Monti, è il forte attacco lanciato dall’On.
Brunetta alle scelte di politica interna adottate dal non-eletto premier,
affermando che deve smetterla di giocare il ruolo di «rappresentante della
Germania». «Monti e il governo tecnico possono resistere fino al
2013 solo se vanno nella stessa direzione dell’Europa, non di un’Europa
tedesca, e se le richiedono una forte risposta alla crisi. Altrimenti è meglio
andare alle elezioni anticipate», sostiene Brunetta. L’ex ministro ha negato che il suo partito voglia far cadere il governo
tecnico che rimpiazzò la coalizione PDL-lega nel novembre scorso.
Ma l’On. Brunetta mette in guardia sul
fatto che il governo rischia di «implodere». «Monti non ha fatto niente per la
crescita», ha affermato. Brunetta accusa Monti di essersi lasciato
cooptare nell’alleanza Merkel-Sarkozy, ma che la sconfitta del Presidente
francese da parte di Francois Hollande dimostra che l’Europa deve cambiare
direzione. L’ex ministro ha parlato a sondaggi chiusi dopo due
giorni di elezioni amministrative in Italia dove ci si aspettava una flessione
nel supporto al PDL come risultato del frenetico collasso della coalizione di
Berlusconi lo scorso anno, e il suc cessivo appoggio alle scelte di austerità
impopolari prese da Monti. Brunetta
ha affermato che è «intollerabile» il fatto che la Germania possa finanziare il
suo debito a costi inferiori al livello di inflazione, mentre il resto d’Europa
sta pagando ad una media di 3 punti percentuali sopra.
«Non possiamo dare questo vantaggio competitivo alla Germania. Questo sta
provocando la distruzione dello European Club», ha sottolineato «Se non c’è impegno da parte del Consiglio Europeo
(costituito dai leader dei paesi membri) di modificare in giugno il fiscal
compact, questo non verrà ratificato», ha sostenuto Brunetta, che ha espresso
dubbi in merito al fatto che l’Irlanda possa sostenere il fiscal compact nel
referendum del 31 maggio. Senza il
supporto del PDL, che può essere fiancheggiato dalla Lega Nord, Monti dovrebbe
lottare per ottenere una ratifica del fiscal compact in Parlamento.
Monti non ha espresso commenti alle osservazioni di Brunetta. Un alto
funzionario, che ha chiesto di non essere nominato, sostiene che il PDL ha
realizzato che dopo la vittoria di Hollande ci sarebbe stata una rivalutazione
del fiscal compact, percependo comunque come improbabile che questo conduca
verso un nuovo ruolo della BCE e dei bonds della zona euro.
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