venerdì 25 maggio 2012

GRANDI MANOVRE DA ROMAGNA UNICA:.MAZZUCA COMINCIA DALLE PREFETTURE.


ROMAGNA - Con le parole ci si sta esprimendo da tempo: dai propositi dei movimenti secessionisti dall'Emilia, ai possibili percorsi di abbattimento dei costi della politica attraverso l'accorpamento di enti e servizi. Cavalli di battaglia talvolto ad uso e consumo di campagne elettorali. Temi però che in queste ultime settimane hanno cominciato a trasformarsi in fatti. Passi avanti magari piccoli ma concreti. Dalle firme dei quindici sindaci del Forlivese per un'unione ispirata all'accorpamento di servizi per una maggior efficienza traducibile in calo dei costi, alle proposta dell'onorevole Giancarlo Mazzuca presentata al ministero dell'Interno per cominciare con l'accorpamento delle Prefetture, gli organi che rappresentano lo stato centrale nel territorio. Le esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica stanno così percorrendo quel sentiero fino a ieri battuto dal campanilismo di una Romagna indipendente dall'Emilia. Così, magari sempre sotto l'egidia di Bologna, la Romagna sta cominciando a camminare su



una strada unitaria.
PREFETTURE. Sull'accorpamento delle Prefetture di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena c'è al momento appoggio bipartisan. La proposta illustrata al ministero dell'Interno dall'onorevole forlivese in quota Pdl Giancarlo Mazzucca è sostenuta anche dai favori del Pd. "Ho chiesto ufficialmente l’accorpamento delle Prefetture - ha spiegato il parlamentare nei gironi scorsi a La Voce - Ciò rappresenterebbe un primo passo verso la costituzione della Provincia unica. Sono ottimista perché da parte del ministero dell’Interno ho notato una certa attenzione all’argomento. Un processo di aggregazione di cui si è cominciato a parlare in tempi non sospetti, rilanciato dalla proposta del sindaco di Forlì Roberto Balzani e che ora può contare sul sostegno anche di diversi e importanti esponenti del Pd, come l’ex presidente della Provincia di Ravenna Gabriele Albonetti e il presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali. Si tratta dunque di una proposta bipartisan, per la Romagna e per i romagnoli". A queste dichiarazioni ha fatto eco Gianguido Bazzoni, consigliere regionale Pdl: "Nel momento in cui è difficile imporre l’idea di una regione autonoma, per i possibili costi che ne deriverebbero, è necessario anche pensare a delle possibili tappe intermedie e/o a degli obiettivi raggiungibili ragionevolmente".
COMUNI. Il capofila dell'applicazione pratica del progetto non può non essere Roberto Balzani, primo cittadino di Forlì, artefice insieme ai sindaci del territorio forlivese di un'unione, ufficializzata il 17 maggio, nata con lo scopo di accorpare le forniture di servizi alla cittadinanza, con lo scopo di snellirne i costi per compensare un abbassamento dell'Imu. In municipio a Forlì, giovedì scorso tutti e 15 i sindaci del comprensorio firmarono quello che al momento risulta un emblematico passo concreto di quello che si potrebbe mettere all'opera in grande scala. Un'iniziativa che ha trovato consenso e voglia di superare quello che al momento appare il più grande ostacolo: il campanilismo. "I campanili ci sono - ha affermato in merito Gabriele Albonetti, già presidente della Provincia di Ravenna, deputato del Pd - Ma la nostra terra è anche in grado di superarli. Dobbiamo recuperare lo spirito che ci ha permesso di realizzare la diga di Ridracoli: di fronte ai grandi progetti possiamo mettere da parte le differenze".
AUSL. Il tema sanità è al momento quello in grado di genereare maggiori mal di pancia. Con in mano la previsione di spesa dell'Emilia-Romagna per il 2012, l'ipotesi potrebbe portare ad un risparmio di 17 milioni in un anno. I servizi specialistici sarebbero accorpati in poli: medici e cittadini potrebbero avere bisogno di muoversi un po’ di più per svolgere o per ottenere determinate prestazioni. Sul punto, centrodestra e centrosinistra sembrano oggi piuttosto lontani. Il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, ha affermato che il progetto è valido. Il consigliere regionale del Pdl Luca Bartolini, al contrario, ha bocciato l’ipotesi: "Non vogliamo una nuova Hera, soprattutto nella Sanità", ha ribadito ieri. I liberali di Cesena hanno fatto sapere di essere favorevoli alla fusione amministrativa, ma chiedono di valutare attentamente la questione dei servizi. Lo stesso vale per Futuro e libertà.

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