ROMAGNA - Con le parole ci si sta
esprimendo da tempo: dai propositi dei movimenti secessionisti dall'Emilia, ai
possibili percorsi di abbattimento dei costi della politica attraverso
l'accorpamento di enti e servizi. Cavalli di battaglia talvolto ad uso e
consumo di campagne elettorali. Temi però che in queste ultime settimane hanno
cominciato a trasformarsi in fatti. Passi avanti magari piccoli ma concreti.
Dalle firme dei quindici sindaci del Forlivese per un'unione ispirata all'accorpamento
di servizi per una maggior efficienza traducibile in calo dei costi, alle
proposta dell'onorevole Giancarlo Mazzuca presentata al ministero dell'Interno
per cominciare con l'accorpamento delle Prefetture, gli organi che
rappresentano lo stato centrale nel territorio. Le esigenze di
razionalizzazione della spesa pubblica stanno così percorrendo quel sentiero
fino a ieri battuto dal campanilismo di una Romagna indipendente dall'Emilia.
Così, magari sempre sotto l'egidia di Bologna, la Romagna sta cominciando a
camminare su
una strada unitaria.
PREFETTURE. Sull'accorpamento delle
Prefetture di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena c'è al momento appoggio
bipartisan. La proposta illustrata al ministero dell'Interno dall'onorevole
forlivese in quota Pdl Giancarlo Mazzucca è sostenuta anche dai favori del Pd.
"Ho chiesto ufficialmente l’accorpamento delle Prefetture - ha spiegato il
parlamentare nei gironi scorsi a La Voce - Ciò rappresenterebbe un primo
passo verso la costituzione della Provincia unica. Sono ottimista perché da
parte del ministero dell’Interno ho notato una certa attenzione all’argomento.
Un processo di aggregazione di cui si è cominciato a parlare in tempi non
sospetti, rilanciato dalla proposta del sindaco di Forlì Roberto Balzani e che
ora può contare sul sostegno anche di diversi e importanti esponenti del Pd,
come l’ex presidente della Provincia di Ravenna Gabriele Albonetti e il
presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali. Si tratta dunque di una
proposta bipartisan, per la Romagna e per i romagnoli". A queste
dichiarazioni ha fatto eco Gianguido Bazzoni, consigliere regionale Pdl:
"Nel momento in cui è difficile imporre l’idea di una regione autonoma,
per i possibili costi che ne deriverebbero, è necessario anche pensare a delle
possibili tappe intermedie e/o a degli obiettivi raggiungibili ragionevolmente".
COMUNI. Il capofila
dell'applicazione pratica del progetto non può non essere Roberto Balzani,
primo cittadino di Forlì, artefice insieme ai sindaci del territorio forlivese
di un'unione, ufficializzata il 17 maggio, nata con lo scopo di accorpare le
forniture di servizi alla cittadinanza, con lo scopo di snellirne i costi per
compensare un abbassamento dell'Imu. In municipio a Forlì, giovedì scorso tutti
e 15 i sindaci del comprensorio firmarono quello che al momento risulta un
emblematico passo concreto di quello che si potrebbe mettere all'opera in
grande scala. Un'iniziativa che ha trovato consenso e voglia di superare quello
che al momento appare il più grande ostacolo: il campanilismo. "I
campanili ci sono - ha affermato in merito Gabriele Albonetti, già presidente
della Provincia di Ravenna, deputato del Pd - Ma la nostra terra è anche in
grado di superarli. Dobbiamo recuperare lo spirito che ci ha permesso di realizzare
la diga di Ridracoli: di fronte ai grandi progetti possiamo mettere da parte le
differenze".
AUSL. Il tema sanità è al
momento quello in grado di genereare maggiori mal di pancia. Con in mano la
previsione di spesa dell'Emilia-Romagna per il 2012, l'ipotesi potrebbe portare
ad un risparmio di 17 milioni in un anno. I servizi specialistici sarebbero accorpati
in poli: medici e cittadini potrebbero avere bisogno di muoversi un po’ di più
per svolgere o per ottenere determinate prestazioni. Sul punto, centrodestra e
centrosinistra sembrano oggi piuttosto lontani. Il sindaco di Cesena, Paolo
Lucchi, ha affermato che il progetto è valido. Il consigliere regionale del Pdl
Luca Bartolini, al contrario, ha bocciato l’ipotesi: "Non vogliamo una
nuova Hera, soprattutto nella Sanità", ha ribadito ieri. I liberali di
Cesena hanno fatto sapere di essere favorevoli alla fusione amministrativa, ma
chiedono di valutare attentamente la questione dei servizi. Lo stesso vale per
Futuro e libertà.
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