Questa nuova Forza
Italia, Silvio Berlusconi, l'ha fortemente voluta ma sin dal principio
non l'ha mai troppo amata. Le divisioni e le battaglie interne lo hanno
amareggiato. Ed è in questo contesto che il Cavaliere starebbe meditando a un progetto
rivoluzionario, di cui dà conto Repubblica. Una "sorpresa per
la quale dovrete pazientare ancora un po'", anticipata ai coordinatori
regionali e ai vertici del partito. Vertici che ora tremano. Berlusconi avrebbe
detto ai suoi fidatissimi: "Voglio azzerare tutto, ma questa volta
per davvero". Rifondare ancora il partito, insomma, e tornare all'agognato
spirito del '94. Cancellando l'attuale classe dirigente, facendo poche
eccezioni.
Un giudice a Strasburgo - "Sto già completando
la scelta dei curriculum di giovani volti", ha raccontato il leader in
Forza Italia. Curriculum in gran parte portati dall'ex sindaco rottamatore di
Pavia Alessandro
Cattaneo. Insomma, Berlusconi si prepara a tornare in campo a
tutto tondo: "Tornerò a fare il presidente a tempo pieno di Forza Italia e
il leader del centrodestra, così come sono tornato a fare il presidente del Milan con
i risultati che sono sotto gli occhi di tutti". Il Cav è smanioso, attende
con ansia la pronuncia della Corte di Strasburgo che potrebbe cancellare l'interdizione e
riconsegnargli la piena agibilità politica. Eppure il voto non è sui radar:
"Non si andrà a breve alle elezioni. L'ho detto anche a Renzi, siamo
persone responsabili, pronte a dare una mano se occorre".
Riavvicinamenti - Berlusconi punta a
riprendersi tutto, il partito, azzerandolo, ma anche la coalizione. Non a caso, nelle ultime
ore, hanno preso a circolare delle indiscrezioni su una possibile
fuoriuscita di quasi-ex alfaniani da Ncd: nove senatori, capeggiati da Renato Schifani, sarebbero
pronti a tornare in Forza Italia. E in questo contesto si inseriscono anche le
manovre di riavvicinamento alla Lega Nord di Matteo Salvini: la prossima settimana
Berlusconi incontrerà il leader del Carrocci. L'obiettivo a breve termine è
quello di sbloccare la partita per le nomine di Consulta e Csm. Quello a medio
termine sono le alleanze per le regionali. Poi, ancora più in là, la speranza è
di ricomporre una grossa coalizione in grado di giocarsela alle urne.
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