Mister “tutto e subito”, alias il
Premier Matteo Renzi, ci aveva raccontato che in poche settimane avrebbe rivoltato
l’Italia come un calzino, una rivoluzione senza precedenti, in realtà quello
che gli italiani stanno vedendo non è altro che un Paese incapace di affrontare
la crisi. Il debito pubblico non è mai stato così alto, la disoccupazione è
endemica, l’economia in recessione e il sistema produttivo al collasso. Mai
l’Italia si era trovata così in difficoltà, se le cose non cambieranno in
fretta, il rischio default diventerà verosimile. Renzi si sta dimostrando una
vera e propria “fregatura”. Senza la stampella di Berlusconi non sarebbe
riuscito a portare a termine nemmeno quel poco che ha fatto.
Forza Italia, al contrario delle
sinistre e della sciagura Monti-Fornero, ha garantito al Paese anni di
stabilità e di sviluppo economico. Gli
italiani hanno compreso che le promesse di Renzi sono illusorie, le poche
settimane indicate per cambiare le cose sono diventate 1000 giorni, ovvero tre
anni.
In Emilia-Romagna le cose stanno
ancora peggio, il vecchio establishment di sinistra, responsabile di un sistema
fallimentare, non vuole rinunciare al potere consolidato dal dopo guerra ad
oggi. Bonaccini corre con la spada di Damocle sulla sua testa, mentre Richetti
si ritira, le divisioni all’interno del PD restano marcate. Gli
emiliano-romagnoli sono stanchi di amministratori che continuano ad alimentare
un sistema economico rappresentato dai soliti “amici” e dalle grandi coop
rosse, che di fatto hanno moltiplicato il numero dei precari, dei lavoratori
sottopagati e dei dirigenti strapagati, a discapito del tradizionale concetto
di cooperazione.
Non solo si continua a foraggiare
il sistema cooperativo, ma a trarne benefico, a quanto risulta, sono stati
anche stretti famigliari del Presidente della Regione.
Dal voto anticipato del 23 novembre ci attendiamo la riscossa degli
emiliano-romagnoli. Dai sondaggi
emerge che buona parte dello zoccolo duro della sinistra non è più sicuro di
riporre nuovamente la fiducia in un gruppo dirigente che ha contribuito in modo
evidente alla crisi del nostro sistema produttivo.
Noi, a differenza della sinistra,
abbiamo spirito imprenditoriale, la capacità di risollevare il sistema Emilia,
ridando vigore alle tante imprese che hanno contribuito allo sviluppo del
territorio. L’Emilia Romagna ha un potenziale incredibile: in ambito agricolo,
alimentare, ambientale e turistico, sulla meccanica, per la creatività. Ma la
ripresa non potrà mai avvenire con i vari Renzi, Bonaccini, o professori
universitari alla Balzani, alla guida del Comune di Forlì da due anni, che ha
recentemente scritto un libro titolato “Cinque anni di solitudine”... Fabio Filippi (Consigliere Regionale Forza
Italia)
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