“Siamo
come una Porsche: pregiata e costosa.” La similitudine tra il
bolide tedesco e la macchina burocratica della Camera l’ha creata, bontà sua, Anna Danzi, delegata dei dipendenti di
Montecitorio, che hanno salvato la paghetta grazie al Governo:
via il tetto da 240mila euro di stipendio massimo. E così c’è chi guadagna più
della Merkel. Se davvero la macchina burocratica della Camera fosse come la Porsche dovrebbe andare
veloce e funzionare al meglio. E invece costa quanto il bolide tedesco e
funziona come una Fiat. Chi è andato su tutte le furie per la dichiarazione
avventata della Danzi è il giornalista del Corriere Gian Antonio Stella, che di sprechi se ne intende:
“Quel tetto di 240 mila euro
di stipendio massimo che dovrebbe essere imposto è di 9 mila superiore alla
busta paga di Angela Merkel: la cancelliera tedesca ha forse
una “professionalità” più bassa dei nostri funzionari? Di più: quel tetto, dopo
anni di crisi, consumi in calo, disoccupazione crescente, equivale al Pil pro
capite di 9 friulani, 14 sardi, 16 pugliesi o 17 calabresi…
Chi lo spiegherà, ai cittadini, che si tratta
di “diritti acquisiti”
e intoccabili?”.Stella calca la mano e insiste:
“Ma come: abbiamo una squadra di fuoriclasse nel cuore dello Stato eppure siamo
l’unico paese dell’Europa e dell’Ocse ad avere avuto negli ultimi anni un
crollo del reddito pro capite?
Le cose vanno male solo per colpa
dei governi, dei premier, dei ministri, dei deputati e senatori che
non approfittano della fortuna di avere in tasca quei purissimi «diamanti»?”.
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