Corriere di Ravenna Faenza-. Tre milioni di euro sono stati
stanziati dalla Regione per "riparare" al danni della fauna
selvatica. Servono soprattutto per la prevenzione, per installare recinzioni, dissuasori acustici e luminosi,
acquisto di cani pastore, strumenti di difesa e interventi, coprendo il cento per
cento dei costi ritenuti ammissibili; < E' un altro passo nella guerra agli ungulati come il cinghiale, ai lupi, agli storni e alle
ghiandaie, che sono i principali
protagonisti delle continue devastazioni
ad allevamenti e colture nella collina
faentina. I danni causati dal lupo (con
vittime pecore, agnelli e capre) - sono
stabili: circa 150 mila euro all'anno. Proprio per prevenire l'assalto ai
greggi è finalizzato l'ultimo provvedimento in ordine di tempo adottato
dall'assessorato regionale
all'Agricoltura: l'assegnazione di 128.644 euro a 48 aziende agricole di collina e montagna. E altri finanziamenti sono in arrivo. Con l'ultimo assestamento di
bilancio in- fatti la Regione ha
previsto 200 mila euro per finanziarie
altre 86 aziende che avevano partecipato al bando della scorsa estate. «Occorre
intervenire pn- ma che il danno si verifichi, puntando sulla prevenzione e su una corretta gestione della fauna selvatica in collaborazione con le
aziende agricole, gli enti parco e gli Ate - spiega l'assessore regionale Simona
Caselli -. Vogliamo lavorare sempre più
in questa direzione, in linea con le
indicazioni della Ue, ma anche con le esigenze della finanza pubblica. La
mappatura del territorio, di cui ci siamo dotati, ci permette di sapere dove sono le maggiori
concentrazioni di animali». Il finanziamento è importante perché era di 5milioni
e 400 mila euro il plafond stanziato in sette anni, dal 2008 ad oggi, pari quasi a quanto concesso ora
in un solo anno. Le devastazioni più impattanti sono quelle
dovute ai cinghiali. Uno degli obiettivi è «la completa rimozione del cinghiale
da tutte le zone non vacate» anche attraverso
forme di caccia di selezione, prelievi
straordinari, ricorrendo alle battute (braccata
e girata). In diminuzione invece risultano i danni di caprioli, daini e cervi, grazie alla pianificazione
regionale 2013-2014 che stabilisce una densità ideale. Ad avviso del presidente provinciale della Coldiretti, Massimiliano Pederzoli, «l'unico strumento valido è l'abbattimento: con le recinzioni si corre il
rischio di trasformare le campagne e le colline in un enorme reticolato. Per ottenere
i risarcimenti, gli agricoltori devono
dimostrare di avere attuato le forme di
prevenzione, quindi devi prima spendere.
Le misure adottate per la nostra categoria si riversano sempre in modo negativo sui nostri bilanci: normative Ue, embargo Russia, quote
produzioni, tasse e quant'altro. Anche per avere i risarcimenti ora dobbiamo prima investire. La strenua difesa degli animali selvatici sta
purtroppo generando danni anche extra
agricoli, alle persone. alla viabilità.
Cinghiali, Caprioli possono distruggere le
macchine per le strade". mettendo
in pericolo la vita umana, come e già
successo in alcune occasioni».
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