mercoledì 29 marzo 2017

BERLUSCONI GIOVEDI A MALTA PER IL CONGRESSO DEI POPOLARI: BASTA EGOISMI NAZIONALI E BUROCRAZIA


Berlusconi ancora centrale. Anche in Europa. A prescindere dalla sentenza della Corte di Strasburgo. Questo il senso della sua presenza a Malta al prossimo congresso del Ppe, in programma domani e dopo.
Il Cavaliere dovrebbe atterrare a La Valletta giovedì mattina, per essere al tavolo del pranzo con i capi di Stato e di governo popolari. Quindi anche con quell'Angela Merkel già cancelliera quando nel 2011 Berlusconi fu costretto alle dimissioni. Tra Merkel e Berlusconi gli attriti passati (tutti ricordano le risatine tra la cancelliera e l'ex capo dello Stato francese Nicolas Sarkozy del 23 ottobre 2011 ndr) sono da tempo superati. I due si rincontrarono il 22 ottobre a Madrid, proprio in occasione di un altro congresso del Ppe e si strinsero la mano durante un faccia a faccia di una buona mezz'ora. Insomma, un chiarimento a tutto tondo sulle passate incomprensioni.
La visita di giovedì prossimo ha però un altro significato e peso politico. Con la sua presenza, Berlusconi conferma di essere ancora in campo e di essere ancora un interlocutore privilegiato nel consesso internazionale. E questo nonostante l'ex premier sia ancora in attesa della sentenza degli eurogiudici di Strasburgo che dovrebbero riabilitarlo definitivamente, rendendogli giustizia e permettendogli così la candidatura alle prossime elezioni politiche. Nessun discorso ufficiale per il leader di Forza Italia che preferisce aspettare proprio il verdetto degli eurogiudici prima di intervenire su un palco. In ogni caso Berlusconi dirà la sua in occasione del pranzo con gli altri big popolari, non nascondendo le sue critiche a quest'Europa. Un'Europa che deve cambiare ma dalla quale non si deve e non si può uscire. E Forza Italia resta ancorata a questa visione: «Siamo stabilmente nella grande famiglia del Ppe - ripete l'ex premier - Siamo un partito moderato, alternativo alla sinistra e alleato alla destra. Siamo critici di questa Europa contraddittoria, poco solidale, troppo burocratica e alla mercé degli egoismi nazionali ma rimaniamo europeisti». Non a caso Forza Italia ha espresso, con Antonio Tajani, la prestigiosa figura del presidente del Parlamento europeo. Berlusconi sarà accompagnato da una folta delegazione azzurra. Oltre agli eurodeputati, per l'occasione ci saranno anche, in veste di delegati e ospiti, anche molti

I TROPPO BUONI O…


La vecchia polemica sulla necessità dei corridoi umanitari per i migranti provenienti dall’Africa è superata. Perché i corridoi umanitari sono già stati realizzati. Da dicembre dello scorso anno ad oggi, cioè nel giro di appena quattro mesi, i migranti che hanno usufruito di questi corridoi umanitari sono stati più di 44mila. Il maltempo invernale, che fino all’anno scorso frenava l’afflusso dei profughi, è stato bellamente debellato da 14 navi attrezzate di proprietà delle Ong che hanno assicurato un viaggio tranquillo ai fuggitivi da fame e guerre raccogliendoli dai barchini dei trafficanti di persone e depositandoli nei porti italiani. A prima vista sembra una vicenda da premio Nobel per la solidarietà. Ma 14 navi private che operano quotidianamente nel Canale di Sicilia e fanno la spola tra le acque antistanti i porti libici e i moli dei porti italiani costituiscono un fenomeno che non può essere derubricato ad atto di bontà di privati generosi. Perché queste Organizzazioni non governative saranno pure guidate da novelli buoni samaritani decisi a garantirsi il Paradiso, ma quando la bontà costa ai neosamaritani parecchi milioni al giorno (i costi delle navi sono particolarmente elevati) e rischia di scaricare sul nostro Paese il costo dell’accoglienza di più di duecentomila migranti all’anno, è necessario porsi qualche interrogativo oltre il plauso per una bontà così esasperata e carica di inquietanti e pericolose conseguenze. A Catania, il Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ha aperto un’inchiesta per scoprire la legalità o meno secondo la legge italiana di questo singolare fenomeno. Ed è bene che la magistratura metta in chiaro se, ad esempio, esista un qualche rapporto tra Ong e trafficanti di persone. Ma è fin troppo evidente come la vicenda non sia una questione esclusivamente giudiziaria. Queste Organizzazioni non governative introducono nel nostro Paese un flusso di migranti che incide pesantemente sul bilancio dello Stato al punto da costringere il nostro Governo a chiedere l’aiuto dell’Unione europea. Cioè compiono un atto che non essendo stato concordato con le autorità nazionali e, a quanto pare, neppure con quelle sovranazionali, costituisce una pesante ingerenza negli affari interni di una nazione sovrana. Nessuno pretende che l’Italia dichiari guerra alle Ong che fanno traffico di migranti. Ma sapere chi finanzia queste Organizzazioni e perché sia così interessato ad introdurre fattori di oggettiva destabilizzazione della società italiana e di quella europea diventa una necessità assoluta.
Che aspettano i partiti, non solo di opposizione ma anche di maggioranza, a sollevare il problema ed a chiedere al Governo di sciogliere gli interrogativi prima che le Ong samaritane abbiano trasportato in Italia qualche milione di mine vaganti? Arturo Diaconale

VERTICI BCC A PROCESSO PER IL CASO ZAMA


PD NASCE IL COMITATO PER ORLANDO


Nasce anche nella Romagna Faentina il Comitato a sostegno della candidatura di Andrea Orlando a segretario del pd per FAENZA: Massimo Isola, Simona Sangiorgi, Andrea  Piazza, Mauro Ghetti, Antonio Ricchi, Angelo Zoli. BRISIGHELLA. Viscardo Baldi, CASOLA VALSENIO. Nicola Iseppi, Marco Unibosi, RIOLO TERME. Valeriano Solaroli, CASTELBOLOGNESE. Luca Della Godenza, Jader Dardi, Attilio Della Godenza, Mauro Zani. SOLAROLO. Fabio Anconelli,Alessandro Carroli, Nicola Dalmonte.
Fanno parte, come coordinatore provinciale, l'onorevole Alberto Pagani, affiancato da Fabio Sbaraglia come referente per il Comune di Ravenna, Matteo Fantuzzi per la Bassa Romagna, e Massimiliano Venturiper la comunicazione. Le attività del comitato sono aperte alle adesioni e ai contributi di tutti gli interessati: tra i primi ad aderire vi sono stati, il consigliere regionale Mirco Bagnari, gli ex parlamentari Widmer Mercatali e Aldo Preda, la presidente del Consiglio Comunale Livia Molducci,l'assessore Ouidad Bakkali, i consiglieri comunali Fiorenza Campidelli eMarco Turchetti, i quattro sindaci della Bassa Romagna Ranalli (Lugo), Venturi (Alfonsine), Pasi (Fusignano) e Piovaccari (Cotignola).


FAI CERVIA: L’OPERA DELL’ARCH. FILIPPO MONTI



Il FAI ritiene che solo la conoscenza possa stimolare l'interesse e il desiderio di contribuire a salvare un bene e impegna tutto il ricavato da offerte e donazioni in interventi di restauro o recupero .
Quest'anno a Cervia nelle due giornate sarà possibile visitare il  Woodpecker, la storica discoteca di Milano Marittima degli anni ’60 dalla struttura avveniristica con la cupola in vetroresina, ideata dall'architetto faentino Filippo Monti, per anni abbandonata e che recentemente è stata utilizzata dal’amministrazione comunale per alcuni eventi di rilievo.
Si potrà accedere all'area grazie alla disponibilità del Comune e degli architetti dell' Associazione Seigradi e dell' Associazione Magma .


domenica 26 marzo 2017

BERLUSCONI AI SENIORES; “NO TASSE SU PRIMA CASA, SUCCESSIONI, E POI PENSIONI MINIME A TUTTI

Silvio Berlusconi, parlando ai seniores di Forza Italia riuniti a Villa Gernetto, suona la carica al partito e garantisce: "Confido in Strasburgo. Ma, se anche per assurdo, non potessi candidarmi, sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale, Ma, se anche per assurdo, non potessi candidarmi, sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale. Sto in campo per senso di responsabilità verso il mio paese, che continuo ad amare, sto in campo per rispetto agli italiani che mi hanno dato negli anni 200 milioni di voti, sto in campo anche per voi, che avete combattuto con me in tutti questi anni le nostre battaglie di libertà. Contate su di me, io ci sarò. D'altronde neppure Renzi e Grillo sono in Parlamento. I sondaggi dicono che sul referendum ho spostato il 5% a favore del No. Farò la stessa cosa in campagna elettorale, proprio come accadde nel 2013".

Il Cav poi ribadisce il programma di Forza Italia: "Vogliamo garantire una pensione minima a 1000 euro per tutti. La pensione alle mamme per dare loro una vecchiaia dignitosa e serena. Vogliamo introdurre un sussidio di compensazione per le famiglie in condizione di povertà assoluta e relativa, una convenzione con i cinema per l'ingresso gratuito agli anziani, viaggi gratuiti per gli anziani in treno in certi giorni della settimana, cure odontoiatriche gratis per gli anziani, molti dei quali non possono permettersi il dentista, e aiuti agli anziani che possiedono un animale domestico".
In merito alle imposte, Berlusconi spiega: "Nel nostro programma prevediamo nessuna tassa sulla prima casa, che per noi è sacra, nessuna tassa sulla successione, che è ricchezza già tassata quando è stata prodotta, nessuna tassa sulla prima auto, che è uno strumento di lavoro, Flat Tax uguale per tutti al 22-24%. Meno non è credibile. E ancora abolizione dell'Irap che l'azienda paga anche quando perde. Le imposte non sono un diritto dello stato, sono il pagamento di servizi. Per questo se lo stato ci chiede 1/3 di quello che guadagniamo lo sentiamo giusto e lo paghiamo volentieri, se invece ci chiede oltre il 60% ci sembra una rapina. Questo non vuol dire ovviamente che le tasse non vanno pagate, significa che vanno ridotte".  Poi il leader di Forza Italia aggiunge: "Il Movimento Cinque Stelle può fare qualsiasi figuraccia. Eppure continua ad aumentare i propri voti. Perché? Perché con gli ultimi governi il numero dei poveri è aumentato a dismisura: 15 milioni di italiani sono in condizione di povertà e 4.600.000

TRATTATI DI ROMA: .UN BRISIGHELLESE TRA GLI ULTIMI TESTIMONI VIVENTI. RICORDO DELLA MEMORIA STORICA DI BRISIGHELLA.

Achille Albonetti a sedere,Velda Raccagni Egisto  Pelliconi e il figlio Pietro

ACHILLE ALBONETTI, partecipe sessant’anni fa alla cerimonia in Campidoglio per la firma dei Trattati di Roma, che istituirono  la Comunità Europea.
Vive felicitazioni ed apprezzamenti sono rivolti in questi giorni dalla comunità brisighellese ad ACHILLE ALBONETTI  -  sindaco dal 1961 al 1971 –  insignito del “ Premio Brisighella Dionisio di Naldo” nel 2014 per le sue molteplici attività diplomatiche, politiche ed amministrative in Italia e all’Estero. Achille Albonetti  in rappresentanza dell’EURATOM nel lo storico 25 marzo 1957 faceva parte della ristretta delegazione italiana al seguito del Presidente Segni. Unitamente al nostro Presidente, altri cinque  capi di stato fra cui Adenauer e De Gaulle solennemente firmarono i Trattati che di fatto sancirono la nascita dell’Europa.
Parlando telefonicamente con il Vice Presidente della  “Memoria Storica I Naldi - Gli Spada” Egisto Pelliconi, già suo Assessore Delegato, Albonetti ha ringraziato per avergli fatto rivivere quei momenti,  e commentando quell’ avvenimento  che rimane indelebile nella sua memoria  ha detto “ io c’ero ed ero poco più di un ragazzino“ e “arrivare a quelle firme – specie fra tedeschi e francesi - fu un vero miracolo”. E con grande trasporto d’animo ha commentato “sono rimasto l’unico”! A riscontro delle domande che Pelliconi gli rivolgeva sull’Europa , Albonetti  gli anticipava che nel prossimo numero della rivista “ Affari Esteri” da lui diretta e che uscirà fra breve, racconterà i particolari di quei colloqui, degli incontri con De Gaulle ed Adenauer, dei preparativi  e della cerimonia in Campidoglio. Albonetti concludeva ringraziando  ancora della telefonata e rivolgeva un saluto ai vecchi amici, ai brisighellesi tutti ed un particolare saluto al Sindaco ed ai componenti il Consiglio della “ Memoria Storica”.

TRATTATO DI ROMA, L’ULTIMO TESTIMONE, ACHILLE ALBONETTI: “LA CEE FIGLIA DEI COLLOQUI SEGRETI SULLA BOMBA ATOMICA EUROPEA“ EX SINDACO BRISIGHELLA

Achille Albonetti indicato dalla freccia 

di Diodato Pirone - ROMA Achille Albonetti, novant’anni da un mese, ma con l'energia e la voce di un cinquantenne, è forse l’ultimo testimone vivente della firma del Trattato di Roma per il quale seguì passo passo le trattative da diplomatico esperto di economia e assieme all’ambasciatore Roberto Ducci.
Cosa ricorda di quel giorno? “Fu una cerimonia velocissima: mezz’ora. I leader tecnicamente firmarono dei fogli bianchi perché gli ultimi dettagli scritti non erano ancora pronti. Si trattò di un evento un po’ triste intanto perché fuori pioveva ma soprattutto perché nessuno credeva né nell’Europa né nel Trattato”. Nessuno credeva nell'Europa? “Tre anni prima il parlamento francese aveva fatto saltare la Ced, l’Unione della Difesa. E la Ced significava preparazione dell’unità politica dell’Europa e bomba atomica comune”. Bomba atomica europea?“Sì. Bisogna capire il contesto. Siamo in piena Guerra Fredda e i leader europei volevano impedire a tutti i costi non solo che ritornassero venti di guerra fra gli europei ma che americani e russi scegliessero di affrontarsi sul terreno europeo. La spinta all'Unione europea nasce da un'esigenza politica e di difesa prima che economica”.
Un momento, allora, riavvolgiamo per bene tutto il film. “L'idea di Europa unita nasce politicamente nel dopoguerra dall'incontro di tre grandissimi europeisti: Konrad Adenauer cancelliere tedesco; Robert Schuman premier francese e Alcide de Gasperi, presidente del Consiglio italiano. Tutti e tre erano di rigidi principi cattolici e tutti e tre parlavano in tedesco. Si capivano al volo”. Cosa accedde in concreto? “Nel '51 nacque la Ceca, la Comunità europea del carbone e dell'acciaio. Ma si trattava di un progetto culturalmente vecchio perché carbone e acciaio erano legati alle ragioni dei due conflitti del '14/'18 e del '39/'45. Conflitti convenzionali, ma ormai eravamo nell'era atomica. E infatti subito dopo nacque la Ced, l'Europa della Difesa che significava anche un preludio all'unità politica. Però nel '54 la Ced saltò per via dell'opposizione del parlamento francese. Si trattava della Francia della Quarta Repubblica, debole, con governi che cambiavano in continuazione e che non riusciva a liberarsi dai nodi coloniali rappresentati dal Vietnam e dall'Algeria”. E allora perché nonostante l'alt francese alla Ced

ANCHE A RAVENNA NASCE ARTICOLO 1 – MPD IL PARTITO DI BERSANI ED ERRANI E DI CHI HA LASCIATO IL PD

Anche a Ravenna nasce Articolo 1 – MDP Movimento Democratico e Progressista, il partito di Pierluigi Bersani, Enrico Rossi, Roberto Speranza e Vasco Errani, e di chi ha deciso di uscire dal PD o di lasciare SEL senza entrare nella neonata Sinistra Italiana. Sabato 8 aprile, alle ore 15, all’Hotel Cube di Ravenna (a Fornace Zarattini), la capogruppo al Senato Cecilia Guerra sarà presente al debutto pubblico del nuovo movimento della sinistra.  Al nuovo movimento hanno già aderito numerosi ravennati, tra i quali dirigenti e consiglieri comunali usciti dal PD, che hanno già dato vita ai gruppi consigliari in alcuni comuni della nostra provincia.
Ricordiamo in particolare la situazione ravennate, faentina e cervese.
A Ravenna hanno aderito a Articolo 1 - MDP l'ex presidente della Regione Vasco Errani, l'assessore comunale Gianandrea Baroncini e il consigliere comunale Mariella Mantovani. Inoltre hanno lasciato il PD per il nuovo partito diversi segretari di circolo: Natascia TronconiPierangelo Orselli e Giovanni Rocchi. Hanno aderito a MDP anche il segretario dei giovani democratici Domenico Antonio Esposito e l'ex direttore del Comune di Ravenna Carlo Boattini.
A Cervia hanno lasciato il PD per Articolo 1 - MDP sia l'ex consigliere regionale Miro Fiammenghi sia gli ex Sindaci Roberto Zoffoli e Gilberto Coffari.
A Faenza hanno aderito al nuovo gruppo politico l'ex deputato Gabriele Albonetti, e i consiglieri comunali Federica Degli Esposti - già segretaria di zona del PD - e poi Ilaria Visani e Luca Ortolani.

FAI DI PRIMAVERA, TUTTI GLI APPUNTAMENTI: RAVENNA, CERVIA, FAENZA E BRISIGHELLA

Sabato 25 e domenica 26 marzo 2017 la 25ª edizione dell'iniziativa nazionale di sensibilizzazione e di raccolta pubblica di fondi. Il FAI invita tutti in 400 località d’Italia dove, grazie all’impegno di 7.500 volontari e 35.000 Apprendisti Ciceroni, saranno aperti oltre 1.000 siti: chiese, ville, giardini, aree archeologiche, avamposti militari, interi borghi. Si tratta di tesori di arte e natura spesso sconosciuti, inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questo weekend con un contributo facoltativo. La Delegazione FAI di Ravenna propone numerose aperture in città e in provincia:
Ravenna, gli Apprendisti Ciceroni guideranno il pubblico alla scoperta della Biblioteca Classense, rinnovata dopo i recenti restauri che hanno riportato alla luce spazi ed opere d’arte da tempo nascosti. L’antico Monastero Camaldolese di Classe – questa l’origine dell’odierna Biblioteca – costruito nel XVI secolo, vede rivivere l’antico refettorio, dal 1921 Sala Dantesca, che conserva un meraviglioso olio di Luca Longhi raffigurante Le nozze di Cana.
La visita toccherà anche i chiostri e la settecentesca biblioteca monastica, che, oltre ad un patrimonio librario inestimabile, ospita anche numerosi mappamondi di Vincenzo Coronelli. La Biblioteca Classense sarà visitabile sabato dalle ore 15 alle 18.30 e domenica dalle ore 10 alle 18.30.
Domenica pomeriggio, al termine delle visite, nell’attigua Chiesa di San Romualdo (che oggi ospita il Museo del Risorgimento) il coro ravennate Chorus Fantasy, diretto da Annalisa Gardella, proporrà una selezione di brani tratti da musical e dal repertorio pop e rock internazionale.
 A Cervia sarà possibile visitare la storica ex discoteca Woodpecker, realizzata negli anni ’70 dall’architetto faentino Filippo Monti con uno spirito visionario e tecnologie innovative. Abbandonato da molti anni, il luogo conserva tuttavia una particolare suggestione. Le visite sono previste sabato e domenica dalle ore 10 alle 12 e dalle ore 15 alle 18.
 A Faenza è in programma, venerdì 24 alle ore 17.30, la visita – riservata agli iscritti FAI – al piano nobile di Palazzo Ghetti, che conserva affreschi di Felice Giani perfettamente conservati. Aperto a tutti, Palazzo Laderchi con il suo Gabinetto Astronomico, si inserisce nel panorama neoclassico faentino, con opere del Giani, e sarà visitabile sabato e domenica dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 15 alle 18.
 Infine, nella sola giornata di domenica (con possibilità di pranzo e alloggio su prenotazione), dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 15 alle 18, sarà possibile visitare l’Istituto Emiliani di Fognano, il più grande monastero femminile in Italia. Suor Marisa accompagnerà i visitatori sul suo monopattino, ormai diventato il simbolo di questo convento spesso definito “delle suore pattinatrici”.

INTERROGAZIONE FORZA ITALIA: L’ASL DELLA ROMAGNA, ENORME E INGOVERNABILE PACHIDERMA OFFRE SOLO UN PEGGIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI E INEVITABILE AUMENTO DEI COSTI


Al Presidente, dell’Assemblea Legislativa Simonetta Saliera Sede
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Enrico Aimi Consigliere Regionale del Gruppo di Forza Italia,
premesso che nei giorni scorsi la Cgil ravennate ha lanciato un grido d’allarme sulla grave difficoltà che si sta manifestando negli ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo, dovuta alla mancata di sostituzione di medici, infermieri e personale tecnico che, gradualmente, ha lasciato sguarniti ben 130 posti;
considerato che le carenze riguardano diversi reparti, anche se il problema è più evidente in quelli di  medicina, dove si focalizza la maggiore richiesta di assistenza;
preso atto che all’origine ti tale situazione ci sarebbero tagli agli  organici, perdurati negli anni, che hanno pesantemente penalizzato gli Ospedali del comprensorio Ravennate;
valutato infine che, già dalla nascita dell’Asl della Romagna, era stata riscontrata una disparità riorganizzativa che ad oggi non è stata ancora compensata dalla attuale Direzione Amministrativa;
Tutto ciò premesso: INTERROGA La Giunta per sapere:
·         Se è a conoscenza della situazione sopra esposta;
·         Se tutto ciò non determina un eccessivo carico di lavoro che finisce per costringere medici e operatori sanitari ad inaccettabili doppi turni e rientri in servizio, con inevitabile deterioramento fisico e psicologico che nuoce alla qualità e tempestività delle loro prestazioni, senza escludere ovviamente rischi per i pazienti;
·         Se non si reputi ormai più che evidente che l’ Asl della Romagna, questo enorme e ingovernabile pachiderma, sia riuscita solo ad offrire un peggioramento delle prestazioni con inevitabile aumento dei costi.
Enrico Aimi

martedì 21 marzo 2017

MINZOLINI, SALLUSTI QUELLI CHE MILLANTANO DI NON ESSERE MAIALI.


Alessandro Sallusti - Pensandola diversamente su molte cose abbiamo preso strade diverse ma ci siamo sempre rispettati, per cui mi sento di parlarne liberamente. In queste ore è a capo, con la sua penna, del partito degli indignati per il voto del Senato contrario alla decadenza di Augusto Minzolini, condannato in via definitiva per peculato per fatti che risalgono a quando dirigeva il Tg1. «Politicamente parlando - ha scritto tra l'altro Gomez - i senatori che si sono rifiutati di applicare una legge dello Stato nei confronti di un pregiudicato loro collega sono dei maiali. Del resto era stato proprio George Orwell a insegnarci che tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri». Ora, mi risulta che la legge in questione preveda appunto sulla decadenza il voto del Senato a garanzia delle non rare e documentate porcate della magistratura. E il voto, almeno per ora, nel nostro paese è libero e legittimo, altrimenti saremmo in una dittatura. L'Italia, caro Peter, ancora non è un enorme partito unico dei tuoi amici grillini, nel quale se non voti come dice il capo l'elezione è annullata (vedi primarie Cinquestelle a Genova). Da noi ancora il voto vale, non è ripetibile, e qualsiasi sia l'esito, non ci crederai, è considerato legale. Non solo: nel tuo articolo, caro Gomez, accomuni nelle maialate il caso Minzolini al caso Napoletano, il direttore del Sole-24 ore indagato per false comunicazioni sociali (si è autosospeso in attesa di chiarimenti). Ti chiedi: ma come fanno, quelli di Confindustria, a non cacciare un indagato? Già, probabilmente fanno come voi che avete tenuto e tenete tra i vostri opinionisti di punta la brava Selvaggia Lucarelli, che non solo è indagata ma è a processo per intercettazione abusiva e accesso abusivo a sistemi informatici (ai danni di Mara Venier ed Elisabetta Canalis). Io spero sia assolta, ma voi del Fatto - tenendola in squadra a mo' di casta - già vi siete comportati come i «senatori maiali». Perché Napoletano fuori e la Lucarelli dentro? E anche tu, caro Peter, nulla hai scritto - maialescamente parlando - contro un vostro amico, l'ex pm Ingroia, che accusato (esattamente come Minzolini) di peculato per le sue note spese è appena stato riconfermato nel posto e nel lauto stipendio. E no, se tutti i maiali sono uguali - per dirla alla Orwell - non è possibile che voi e i vostri amici millantiate di esserlo un po' meno o per niente. Altrimenti è solo una maialata. Con immutata amicizia.


BERLUSCONI AI SENIORES; “NO TASSE SU CASA E PRIMA AURI, E POI PENZIONI MINIME A TUTTI


Silvio Berlusconi, parlando ai seniores di Forza Italia riuniti a Villa Gernetto, suona la carica al partito e garantisce: "Confido in Strasburgo. Ma, se anche per assurdo, non potessi candidarmi, sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale, Ma, se anche per assurdo, non potessi candidarmi, sarò comunque in campo per fare la campagna elettorale. Sto in campo per senso di responsabilità verso il mio paese, che continuo ad amare, sto in campo per rispetto agli italiani che mi hanno dato negli anni 200 milioni di voti, sto in campo anche per voi, che avete combattuto con me in tutti questi anni le nostre battaglie di libertà. Contate su di me, io ci sarò. D'altronde neppure Renzi e Grillo sono in Parlamento. I sondaggi dicono che sul referendum ho spostato il 5% a favore del No. Farò la stessa cosa in campagna elettorale, proprio come accadde nel 2013".

Il Cav poi ribadisce il programma di Forza Italia: "Vogliamo garantire una pensione minima a 1000 euro per tutti. La pensione alle mamme per dare loro una vecchiaia dignitosa e serena. Vogliamo introdurre un sussidio di compensazione per le famiglie in condizione di povertà assoluta e relativa, una convenzione con i cinema per l'ingresso gratuito agli anziani, viaggi gratuiti per gli anziani in treno in certi giorni della settimana, cure odontoiatriche gratis per gli anziani, molti dei quali non possono permettersi il dentista, e aiuti agli anziani che possiedono un animale domestico".
In merito alle imposte, Berlusconi spiega: "Nel nostro programma prevediamo nessuna tassa sulla prima casa, che per noi è sacra, nessuna tassa sulla successione, che è ricchezza già tassata quando è stata prodotta, nessuna tassa sulla prima auto, che è uno strumento di lavoro, Flat Tax uguale per tutti al 22-24%. Meno non è credibile. E ancora abolizione dell'Irap che l'azienda paga anche quando perde. Le imposte non sono un diritto dello stato, sono il pagamento di servizi. Per questo se lo stato ci chiede 1/3 di quello che guadagniamo lo sentiamo giusto e lo paghiamo volentieri, se invece ci chiede oltre il 60% ci sembra una rapina. Questo non vuol dire ovviamente che le tasse non vanno pagate, significa che vanno ridotte".  Poi il leader di Forza Italia aggiunge: "Il Movimento Cinque Stelle può fare qualsiasi figuraccia. Eppure continua ad aumentare i propri voti. Perché? Perché con gli ultimi governi il numero dei poveri è aumentato a dismisura: 15 milioni di italiani sono in condizione di povertà e 4.600.000

LA SETTIMANA DEL DONACIBOA A FAENZA, BRISIGHELLA E REDA


Dal 20 al 25 marzo 2017 si svolgerà per la prima volta in alcune scuole medie di Faenza, Brisighella e Reda la settimana del DONACIBO organizzata dall’Associazione ONLUS Banco di Solidarietà della nostra città con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna e il sostegno della Federazione Nazionale Banchi di Solidarietà. "All’invito - si legge nel comunicato - di sperimentare insieme che donare sé, cioè amare gratuitamente, è ciò che dà gioia, hanno aderito le scuole del territorio, coinvolgendo oltre 1000 studenti. Attraverso un gesto semplice come il portare dei generi alimentari non deperibili, frutto di qualche loro rinuncia, al punto di raccolta nella loro scuola, i nostri studenti diventeranno protagonisti di questa verifica. Il cibo donato verrà poi distribuito alle famiglie e associazioni assistite dal Banco di Solidarietà di Faenza".  Sono coinvolti gli studenti degli istituti Lanzoni, Marri-S.Umiltà, Carchidio, Europa, Reda e Brisighella. Basta poco, si chiede di donare del cibo non deperibile alle persone che sono in difficoltà, portandolo a scuola durante la settimana del DONACIBO. I volontari dell’onlus Banco di Solidarietà di Faenza, penseranno a consegnarli alle persone che ne hanno bisogno e ad alcune associazioni assistenziali di Faenza. Il DONACIBO si propone come ideale prosecuzione della Colletta Alimentare, un’iniziativa che nella nostra città coinvolge oltre 250 volontari e che trova risposta nella solidarietà di buona parte della cittadinanza.
"Basta davvero poco per tendere una mano a chi si trova in un momento di difficoltà, e purtroppo, anche nella nostra zona le persone in difficoltà sono tante".  
Gli alimenti consigliati sono: biscotti, crackers, tonno, pelati, legumi, olio, farina, zucchero


venerdì 17 marzo 2017

VINCONO I LIBERALI DI RUTTE. WILDERS NON SFONDA


Il nazionalista Geert Wilders non sfonda nelle elezioni olandesi, e l'Europa può (per ora) tirare un sospiro di sollievo. Se questo terremoto populista è stato arginato, restano infatti aperti i capitoli delle altre elezioni previste quest'anno nell'Unione europea, in Francia e Germania. A scrutini quasi finiti la vittoria è del premier liberale Mark Rutte e del suo partito Vvd, che ha sinora guidato una coalizione con i laburisti del Pvda. Segue il Partito per la libertà (Pvv) del leader anti-islam e anti-Ue Wilders, con 19 seggi, in aumento di quattro rispetto alle elezioni precedenti.
Alla pari con Wilders altri due partiti, i cristiano democratici del partito Cda e i Democratici 66 (D66), che crescono rispettivamente di sei e sette seggi. Ma ci sono altre sorprese. I laburisti del Pvda incassano un forte calo, passando a nove seggi rispetto ai 38 precedenti. Al contrario, balzo in avanti dei verdi del partito GroenLinks (Gl), che quadruplicano la loro rappresentanza: 16 seggi, in aumento di 12 rispetto ai quattro del 2012. E il partito antirazzista Denk entrerebbe, se i dati fossero confermati, per la prima volta in Parlamento, con 3 deputati. Altro dato significativo: l'affluenza altissima dell'82%, interpretabile come un segnale della volontà di frenare i movimenti populisti. Nel 2012, l'affluenza alle urne era stata del 74,6%.
I leader dei partiti politici seguiranno nella notte lo spoglio assieme ai loro sostenitori, con i risultati attesi nelle prime ore di giovedì. Solo Wilders, secondo i media, resta chiuso nel suo ufficio in Parlamento, senza aver programmato di parlare pubblicamente prima di domattina. Tuttavia, dopo che il secondo exit poll è stato diffuso, ha scritto un commento su Twitter: "Grazie elettori del Pvv! Abbiamo guadagnato altri seggi, primo obiettivo raggiunto! Rutte non si è liberato di me!". Il leader laburista, Lodewijk Asscher, nel frattempo ha tenuto un discorso in cui ha ammesso la sconfitta e tra le lacrime ha promesso che continuerà a guidare il movimento, lottando per "un'economia giusta e una società degna".
Per ora nessun commento da Rutte, che quando ieri in mattinata era andato alle urne aveva chiesto agli olandesi di mobilitarsi per arginare il populismo in Europa. "Dobbiamo evitare l'effetto domino", "il mondo ci guarda e dobbiamo creare un precedente" perché queste elezioni si svolgono "sotto la pressione della vittoria di Trump negli Usa e della Brexit". Dall'altra parte, Wilders aveva affermato che "succeda quel che succeda nel voto", nulla frenerà l'avanzata del populismo, come dimostreranno anche tedeschi e francesi quando quest'anno toccherà a loro recarsi alle urne.
Intanto, i primi commenti sono arrivati dai leader europei. "Geert Wilders non poteva vincere le elezioni in Olanda. Sono sollevato. Ma dobbiamo continuare a combattere per un'Europa aperta e libera", ha scritto su Twitter Martin Schulz, ex presidente del Parlamento europeo e candidato alla cancelleria tedesca per il partito socialdemocratico (Spd), come sfidante della cancelliera Angela Merkel che il 24 settembre prossimo cercherà il rinnovo dopo 12 anni in carica. Gli ha fatto eco il capo di gabinetto della cancelleria, Peter Altmeier, fedele di Merkel, che ha scritto sul social network: "Olanda, oOanda, sei un campione!", "congratulazioni per questo fantastico risultato". E il primo ministro Paolo Gentiloni ha dichiarato, sempre su Twitter: "No #Nexit. La destra anti Ue ha perso le elezioni in olanda. Impegno comune per cambiare e rilanciare l’Unione


LA FED ALZA I TASSI DI UN QUARTO DI PUNTO: TEMPI DURI PER L’ITALIA, PER GLI INTERESSI CHE DOVREMMO PAGARE.


La Fed alza i tassi di interesse di un quarto di punto, portandoli in una forchetta fra lo 0,75% e l’1%. Si tratta del primo aumento del 2017 e del terzo dal 2006. Gli aumenti dei tassi, afferma la Fed al termine della due giorni di riunione, saranno «graduali». La Fed prevede altri due rialzi nel 2017, per un totale di tre nell’anno. Altri tre rialzi sono attesi per il 2018. Wall Street resta in territorio positivo dopo l’aumento dei tassi da parte della Fed, il secondo in tre mesi. Il Dow Jones sale dello 0,46% a 20.932,09 punti, il Nasdaq avanza dello 0,63% a 5.893,57 punti mentre lo S&P 500 mette a segno un progresso dello 0,38% a 2.374,38 punti. 


RIPARTE LA RIFORMA DEL CATASTO. MA E’ STANGATA SUGLI IMMOBILI


L'Europa chiede all'Italia una riforma del catasto in tempi brevi. Confedilizia: "Emergenza vera è ridurre le tasse sugli immobili". Infatti il nuovo catasto, come sottolinea il Sole24Ore, rientra nel Pnr, il piano nazionale delle riforme che arriverà con il Def. La riforma del catasto di fatto ritorna sulla scena dopo alcune raccomandazioni da parte di Bruxelles per l'Italia. E soprattutto dopo le previsioni macroeconomiche. E Bruxelles su questo punto è molto chiara sottolineando come Roma abbia fatto "progressi limitati" proprio sul completamento della "riforma del catasto". La riforma di fatto era già pronta e il governo Renzi era in procinto di mandarla alle Camere. Ma è arrivato lo stop per l'esecutivo sono stati i rilievi sull'osservanza della clausola della invarianza per la tassazione degli immobili. Insomma il rischio è che possano mutare ancora le tasse sugli immobili col nuovo catasto. E così Confedilizia prova a lanciare un messaggio chiaro a Gentiloni: “Leggiamo sulla stampa che il Governo Gentiloni starebbe pensando di riesumare quella riforma del catasto che il Governo Renzi aveva ritirato, nel giugno del 2015, perché non forniva adeguate garanzie di invarianza di gettito, aprendo all’opposto uno scenario di ulteriori aumenti di tassazione sugli immobili, mascherati attraverso improbabili "redistribuzioni", si legge in una nota. Poi l'avvertimento: "Quella legge delega è scaduta e non è certo questo il momento per iniziare un nuovo percorso, checché ne dica la Commissione europea, che inserisce pigramente il tema catasto nelle sue rituali raccomandazioni copia e incolla, senza avere un minimo contatto con la realtà.Per il settore immobiliare l’urgenza non è la riforma del catasto, ma una decisa riduzione di un carico fiscale che dal 2012 è stato quasi triplicato e che continua a causare danni incalcolabili a tutta l’economia: crollo dei valori, impoverimento, caduta dei consumi, desertificazione commerciale, chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro. Dovrebbe essere questa la priorità di un Governo responsabile

CONTRIBUTI ALLE IMPRESE, MALPEZZI TOGLIE AI PICCOLI PER DARE AI GRANDI.


Lunedì 13marzo il Consiglio Comunale ha approvato, con i soli voti della maggioranza, il regolamento per la concessione dei contributi alle imprese che assumeranno personale dipendente. Come anticipato nei giorni scorsi, il regolamento è sbagliato in quanto crea disparità inaccettabili a tutto danno dei piccoli imprenditori, in quanto si tratta (di fatto) di uno sconto sulla TARI, che aumenta in funzione della superficie dei locali, e sull’IMU, che aumenta in funzione della superficie e soprattutto spetta solo nel caso in cui i locali siano di proprietà aziendale e non siano solo presi in locazione. Lo sconto sull’imposta sulla pubblicità, previsto in abbinamento alle prime due imposte locali, è di modestissimo importo.
Prendiamo alcuni esempi concreti per spiegarci meglio:
1)(attività già esistente)Una parrucchiera ha una postazione vuota per cui, fatti due conti, decide di assumere una dipendente: NON ha diritto al contributo, in quanto non ha aumentato la superficie del negozio.
2)(nuova attività/1) Due giovani diplomati/laureati decidono di aprire un’attività di produzione di software per cui costituiscono una nuova società, e assumono una dipendente come segretaria e, avendo pochi soldi, prendono in affitto un ufficio: avranno un contributo MINIMO parametrato SOLO alla loro TASSA RIFIUTI. 3)(nuova attività/2) Caso uguale al precedente, solo che i giovani sono ricchi di famiglia per cui COMPRANO l’ufficio dove svolgono l’attività: avranno un contributo DOPPIO perché parametrato sia alla TARI che all’IMU. 4)(nuova attività/3) Un imprenditore facoltoso acquista un capannone vuoto (già esistente) di ampia metratura per fare un deposito in conto terzi (settore logistica) e assume un dipendente: avrà un contributo ENORME perché parametrato sia alla TARI che all’IMU. Morale della favola: a fronte di una assunzione (obiettivo dichiarato del regolamento) abbiamo quattro contributi di importo completamente diverso: nulla, “basic”, “normal” e “oversize”.Inoltre i contributi verranno erogati in ordine cronologico fino ad esaurimento dello stanziamento di bilancio del Comune  per cui è proprio il caso di dire “beati i primi” e se questi poi sono anche “grandi” tutti gli altri resteranno a becco asciutto.
Ecco cosa hanno partorito Malpezzi e le associazioni di categoria: ognuno tragga le sue conclusioni.
E poi nessuno venga a dire che non glielo avevamo detto …Tiziano Cericola, lista civica Rinnovare Faenza



giovedì 16 marzo 2017

ALLA TURCA


Il governo turco ha la pretesa di fare campagne politiche in casa d’altri. La scadenza che preme a Recep Tayyip Erdoğan è il suo referendum del prossimo 26 aprile, con il quale trasformerà la Repubblica parlamentare in presidenziale, accrescendo il proprio potere, già enorme, e allungandolo nel tempo. Avendo intrapreso una politica di reislamizzazione, smontando pezzo dopo pezzo lo Stato laico voluto da Mustafa Kemal Atatürk (dopo la sconfitta, nella prima guerra mondiale), Erdoğan reagisce ai giusti rifiuti dei governi europei (Austria, Danimarca, Germania e Olanda), in parte delirando, e dando loro del “nazista”, in parte speculando, accusandoli di “islamofobia”. Ci sono due buone ragioni per non concedergli alcun alibi. La prima ragione è che i rapporti, fra europei e turchi, sono stati a lungo (e provano a restare), buoni e convenienti, al punto che quel Paese è il bastione sud orientale della Nato, senza che nessuno abbia mai messo in dubbio la diffusione e il rilievo della fede coranica. Comunità turche sono nate e cresciute, specie nei Paesi europei che oggi vengono verbalmente aggrediti, senza che nessuno abbia mai chiesto, né pensato di chiedere loro di rinunciare al proprio credo. Garantendo, però, al tempo stesso, che né quello né altri possano essere imposti. Perché la più straordinaria radice europea, quella che regge l’impianto della nostra identità presente, è lo Stato laico. Atatürk ne capì la forza e il valore. Erdoğan può pure pensarla diversamente, ma già è sgradevole che lo faccia in casa propria, mentre è escluso che possa praticarlo in casa altrui. Hanno ragione, quindi, i governi europei che si sono opposti a che il governo turco vada a far campagna referendaria in casa loro. Sul punto sarebbe più che opportuna una posizione comune dell’intera Unione europea, il cui encefalogramma politico segnalerebbe, così, una qualche esistenza in vita. La seconda ragione, che sconsiglia vivamente dal cadere nella trappola della contrapposizione religiosa, è che il governo turco insegue non la teocrazia, ma il ritorno al nazionalismo ottomano. Punto delicatissimo e, per noi europei, decisivo.

VIENI AVANTI, DECRETINO


Vade retro voucher. Vieni avanti decretino. C’è un esercito di disoccupati, la crescita resta inchiodata alla metà della media europea, ma il dibattito si anima attorno ai voucher, rei di avere troppo funzionato. Chi se ne importa delle 800 mila persone in qualche modo uscite dal nero (dove si stima restino 3 milioni di lavoratori), e chi se ne importa se quel modo di pagare i lavori saltuari non arriva a coprire l’1% del mercato, ciò che conta è che se ne vendono troppi. Uno sragionare figlio della quotidiana guerra civile a sinistra. Il boom dei voucher dimostra che famiglie e piccole imprese sono piene di satanici sfruttatori e sadici affamatori? Lo sostiene la Cgil, che poi usa i voucher per pagare chi lavora al sindacato. Ma no, dimostra solo che ci sarebbe maggiore offerta di lavoro, se solo non si costringesse ogni datore a pagare anche il commercialista e il consulente. Una piccola semplificazione incontra i bisogni di tanti e subito parte la gara alla complicazione. Che colpirà solo le persone oneste, perché i disonesti in nero erano e in nero sono rimasti. Invece di cogliere il segnale, piccolo ma netto, e capire che semplificando e alleggerendo si offrirà e prenderà più lavoro, si fa l’opposto, timorosi di perdere il proprio, quello dell’apparato burosindacalpolitico, che regola e impone per proteggersi e imporsi. La Cgil, sul tema (come su quello che è e resterà sconosciuto ai più, relativo a responsabilità contrattuali nel settore dei sub appalti), ha raccolto le firme e promosso un referendum? Lo si faccia. Chi la pensa come loro si batterà per l’abrogazione di quel che funziona. Noi no. Non si deve avere paura di spiegare le ragioni delle proprie idee, si deve spaventarsi (e vergognarsi) per quelle confuse e prive di ragione. Il governo, invece, corre appresso ai voucher (introdotti dalla legge Biagi, allora avversata da quanti ora la invocano, poi ampliati prima dal governo Monti, poi da quello Letta), per depotenziarli. E lo fa per una sola ragione: evitare il referendum. Non solo è sbagliato nel merito, ma rischia di essere inutile. Ammesso si faccia subito un decreto legge e ammesso che quel testo sarà sufficiente a cancellare il referendum, non potrà essere portato in cassazione prima della conversione. Saremo già a metà maggio. Quando pensano di fissarla, la data del referendum? Sul punto la Costituzione è chiara. Ammesso qualcuno ancora la legga, non essendo riusciti a riscriverla. Davide Giacalone


LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI


UN BILANCIO SEMPRE PIU’ DI UNIONE: LA SINISTRA ELIMINA I COMUNI SENZA CONSULTAZIONE REFERENDARIA



Contrastare la riduzione del personale con economicità, uniformità, e un piano unico per la formazione: sono questi alcuni degli strumenti con cui l’Unione dei Comuni vuole sopperire al calo delle risorse umane nei vari presidi comunali. Negli ultimi cinque anni il personale è calato del 10%. Il processo che porterà all’Unione della Romagna faentina si completerà il primo gennaio 2018: nel prossimo anno si proseguirà dunque con il conferimento di tutte le funzioni mancanti all’Unione dei Comuni ed entro il 31 dicembre 2017 tutto il personale sarà trasferito (al momento il Comune di Faenza conta ancora 75 dipendenti su 492 complessivi nell’Unione).
Nel 2017 si prevedono una ventina di assunzioni
Il 2016 ha visto complessivamente 33 assunzioni (di cui 23 tra settembre e dicembre) mentre per il 2017 «nonostante si avranno maggiori difficoltà dal punto di vista economico – afferma il sindaco Giovanni Malpezzi – sono già in cantiere una ventina di ulteriori assunzioni per recuperare gap che negli ultimi anni ha gravato sulla nostra struttura per via dei pensionamenti».
I numeri dei dipendenti dei sei Comuni dell’Unione della Romagna faentina: dal 2018 faranno tutti capo all’Unione.



RAVENNA SEMPRE MENO ESPOSTA ALLA PENETRAZIONE MALAVITOSA, LO DICE IL RAPPORTO AGROMAFIE NAZIONALE: SARA’ VERO?

Per il Rapporto Agromafie Ravenna scende dal poco onorevole podio regionale

La nostra provincia scivola all'84° posto della classifica elaborata da Coldiretti. Pederzoli: “Questo è il momento di intensificare i controlli e stringere le maglie della legge"
Cala sul territorio provinciale l'intensità del fenomeno 'agromafie' nel settore agroindustriale. E’ quanto è emerso questa mattina alla presentazione del quinto Rapporto #Agromafie2017 elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, nel quale è stata calcolata, appunto, l’intensità del fenomeno per provincia sulla base delle risultanze quantitative delle azioni di contrasto specifiche poste in essere dalle diverse Forze dell’ordine per questo particolare aspetto criminale. La graduatoria, che fotografa una concentrazione del fenomeno soprattutto nel Mezzogiorno evidenziando però la presenza nella top ten anche di rilevanti realtà del Nord come Genova e Verona rispettivamente al secondo ed al terzo posto dopo Reggio Calabria per i traffici finalizzati al ricco business del falso Made in Italy, vede la provincia di Ravenna scendere dal 77° posto del 2015 all'attuale 84° posto, subito dietro altre quattro province emiliano-romagnole come Ferrara, Piacenza, Modena e Forlì-Cesena. Nella classifica 2016 Ravenna esce dalla zona più calda caratterizzata da un livello 'medio-basso' di penetrazione malavitosa assestandosi ad un livello 'basso' e scende anche dal poco onorevole podio regionale (oggi composto da Bologna (24ª), Parma (43ª) e Ferrara (80ª). “L'intensità del fenomeno agromafie sul nostro territorio è calata e questo è un dato alquanto positivo – commenta il presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli – tuttavia guai a mollare la presa e ad abbassare la guardia. Auspichiamo, soprattutto in una realtà economica come la nostra caratterizzata da un importante scalo portuale, che i controlli sulle merci in arrivo e sui traffici – sinora davvero efficaci - proseguano con ancora più intensità perché non possiamo lasciare nessuna breccia al malaffare e ai delinquenti che vogliono lucrare sulla pelle dei nostri agricoltori e dei consumatori tutti”. Sono oltre duecentomila, a livello nazionale, i controlli effettuati dalle forze dell’ordine nel 2016 per combattere le agromafie dal campo allo scaffale e garantire all’Italia il primato nella qualità e nella sicurezza alimentare. Ma il volume d'affari complessivo annuale dell'agromafia è salito a 21,8 miliardi di euro con un balzo del 30% nell’ultimo anno. Numeri impressionanti che già nel maggio scorso, intervenendo al seminario ‘Solo con la legalità si protegge il Made in Italy da italian sounding e agromafie’ promosso da Coldiretti Ravenna in collaborazione con la Camera di Commercio di Ravenna all'Osservanza di Brisighella, erano stati stigmatizzati con forza dall’ex procuratore antimafia Gian Carlo Caselli, oggi Presidente del Comitato scientifico dell'Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura.

martedì 14 marzo 2017

UN GRANDE BERLUSCONI….: L’ALBERO DELLA LIBERTA’


Foto Giorgio di Cento

È un Silvio Berlusconi in forma e carichissimo quello che parla alla manifestazione Primavera azzurra a Milano. Con il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, "non c'è nessuna concorrenza, abbiamo un programma comune che è stato approvato integralmente". "E' certo e sicuro che il centrodestra saprà riunirsi per le prossime elezioni", assicura Silvio, "con tutti coloro che aderiranno al nostro programma comune", ha aggiunto Berlusconi. Salvini e Meloni, ha sottolineato, "hanno già approvato questo programma, dobbiamo solo riunirci attorno a un tavolo per approfondire". Fra i punti da chiarire quello sull'euro che sta a cuore a Salvini. Secondo Berlusconi, la strada è quella di una "seconda moneta nazionale, come le Am Lire". Del Pd, dice: "Pd è imploso, è senz'anima e senza numeri. Da un lato vediamo che il M5s non ha neppure le capacità di governare la più piccola entità comunale, dall'altro il Pd è imploso. Oggi il Pd non ha, a mio parere, neppure un'anima e ha soltanto forse ancora l'eterna volontà di potere. Ma credo che non sia in grado di esprimere dei numeri per poter arrivare a governare il Paese". 
"Le persone disperate votano chi promette la rivoluzione", dice sempre a proposito di Grillo, "votano contro l'establishment, votano il Movimento 5 Stelle. Quello è un movimento fatto di sottoposti a un dittatore, di incapaci, di pauperisti e giustizialisti". "Oggi loro sono il primo partito, sono al 30%. E nulla ferma questa ascesa: aumenta la povertà, aumentano i voti ai 5 Stelle". 
Ogni volta che si ascolta il presidente Berlusconi capisci che se i politici da strapazzo lo avessero lasciato "comandare" in questo paese, l’Italia sarebbe stata diversa. il popolo con i suoi milioni di voti gli ha dato ampio consenso ma i giochi di palazzo ogni volta hanno creato problemi. Il popolo aimè è chiaro che non comanda basta pensare che 4 governi non eletti hanno fatto il bello e cattivo tempo alla faccia delle elezioni e a pagarne le conseguenze tutti noi che viviamo in un paese privo dell’autorevolezza politica che solo un grande leader come silvio può creare e dare. con #lalberodellaliberta si riparte speriamo che questa volta gli si riconosca l’autorevolezza del grande consenso popolare e che possa governare alleati permettendo che a suo confronto sono davvero pochissima cosa




ROMAGNA MONUMENTALE: DOMENICO RAMBELLI


Brisighella (RA), Domenico Rambelli monumento ai caduti (foto B. Salimbeni, ...

VENERDI’ 17 MARZO 2017, ore 18,00, Anteprima dell’omaggio a Domenico Rambelli. Brisighella Museo Giuseppe Ugonia, ore 18,00

ROMAGNA MONUMENTALE

Domenico Rambelli. Un maestro dell’espressionismo italiano

Tre mostre e un catalogo per contribuire alla migliore conoscenza del “Rambelli monumentale”. Un itinerario che comincia dalle straordinarie invenzioni esibite dallo scultore prima a Brisighella e poi a Lugo, e che porta fino a Faenza con il più tardo “omaggio” reso allo scrittore Alfredo Oriani.
Le mostre resteranno aperte fino al 23 aprile.

VENERDI’ 17 MARZO 2017, ore 18,00
Anteprima dell’omaggio a Domenico Rambelli

Brisighella
Museo Giuseppe Ugonia, ore 18,00
Inaugurazione della mostra
Un’iconografia unica. Il fante che dorme
Intervengono Davide Missiroli, Sindaco di Brisighella, Alessandro Ricci, Assessore alla cultura, Franco Bertoni, Direttore artistico del Museo Ugonia

SABATO’ 18 MARZO 2017, ore 10,30-12,30
Lugo
Salone estense della Rocca, Piazza Martiri, ore 10,30
Presentazione del volume
Romagna monumentale. Domenico Rambelli un maestro dell’Espressionismo italiano
A cura di Elisa BaldiniClaudio CasadioDaniele Serafini
Prefazione di Antonio Paolucci
Longo editore
Saluti di Davide Ranalli, Sindaco di Lugo, Anna Giulia Gallegati, Assessore alla cultura del Comune di Lugo, Mirco Bagnari, Consigliere regionale Emilia-Romagna
Intervengono Rachele Ferrario, storico e critico d’arte, e i curatori della pubblicazione
Pescherie della Rocca, Fondazione C.M.L., Biblioteca Trisi, Museo Francesco Baracca, ore 11,15-12,30
Inaugurazione del percorso espositivo
AD MAIORA. Lo scultore e l’eroe

SABATO’ 18 MARZO 2017, ore 18,00
Faenza
Galleria Molinella, ore 18,00
Inaugurazione della mostra
Un lungo cammino. Il monumento ad Alfredo Oriani
Intervengono Giovanni Malpezzi, Sindaco di Faenza, Massimo Isola, Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Claudio Casadio, direttore Pinacoteca Comunale, Daniela Simonini, direttrice Biblioteca Comunale