Raffaella Ridolfi
La querelle tra il Sindaco di Faenza e la candidata alle primarie del PD alla Provincia di Ravenna Serena Fagnocchi sull’apertura dell’outlet, dimostra che in questa provincia si può’ dissentire, criticare, e portare avanti una prospettiva di cambiamento solo in fase di primarie del Pd mentre dopo le elezioni amministrative vere il sistema è talmente tanto ingessato che “cambiare” è impossibile a causa del forte indebitamento dei Comuni della nostra provincia gestiti all’80% proprio dal PD e a causa di una linea politica, di una rete politica che si dipana e si allinea da Bologna fino a Piacenza e a Rimini. Malpezzi si è presentato con una Lista che si chiama “Insieme per cambiare” e che ha eletto due consiglieri in Consiglio comunale. Al primo grande appuntamento per la città di Faenza al quale è stata chiamata la maggioranza del Sindaco Malpezzi, appunto quello sull’outlet, costituita da Insieme per Cambiare, IDV ed il PD, fortemente rinnovato tra i banchi del Consiglio comunale Manfredo, più che insieme per cambiare si è qualificata per essere “Insieme per continuare”: continuare in quella politica che deve fare i conti con una voragine di Bilancio che spaventa, fatta di scelte approssimative per tappare i tanti buchi e sprechi fatti - come la vecchia pubblicità di una nota ditta di rubinetti dove un idraulico correva da una parte all’altra per installare dappertutto rubinetti per tappare continue perdite d’acqua - le tante scelte sbagliate prese dalle precedenti amministrazioni. Una politica che vede un territorio e la sua popolazione asservita alle necessità di bilancio tirata da tutte le parti in mancanza di una vera pianificazione urbanistica e di un preordinato sviluppo economico e del territorio insomma qui si improvvisa.
L’aspetto mortificante in questa vicenda è che lunedì 8 novembre in Comune e martedì 26 ottobre in Provincia siamo stati a chiamati a votare il fondo di perequazione tra i territori riguardante l’outlet, ovvero abbiamo parlato e discusso di outlet a Faenza, di pro e di contro, in data 9 novembre ad una riunione della commissione dell’UPI regionale, convocata per discutere del PRIT - Piano Regionale Integrato dei Trasporti 2010 – 2020 - alla quale partecipavano per la maggior parte assessori e Presidenti di Provincia e tra i quali vi era anche il Vicepresidente della Provincia di Ravenna e candidato alle primarie Claudio Casadio, è emerso anche il problema pianificazione commerciale. Partendo infatti dalle comunicazioni dell’assessore Peri che ha spiegato la nuova filosofia che ispira il PRIT tendente a fare rete da parte dei territori della Regione e a fare in modo che la pianificazione ovvero l’urbanistica e le infrastrutture vadano di pari passo in modo da non trovarsi nella classica situazione che ben conosciamo che l’infrastrutturazione segue logiche estemporanee legate ad un consumo del territorio non correttamente pianificato, e tal proposito basta tener presente la vicenda della Rotonda al casello autostradale di Faenza per capire esattamente di che cosa si parla, e di come siano talvolta superficiali le dichiarazioni di coloro che sostengono che la rotonda si farà grazie all’outlet, non vergognandosi, da amministratori, del fatto che non sia stata fatta prima, essendo sicuramente più importante di tante altre realizzate in questi anni.
In più di un intervento poi, e questo è un dato particolarmente saliente, è emersa la necessità di fare rete non solo rispetto ai trasporti ma anche rispetto alla pianificazione delle grandi strutture del commercio, vedi centri commerciali, perché la politica tenuta sino ad ora dalle varie Province e dalla Regione ha dimostrato in pieno la sua inadeguatezza e risulta ad oggi un modello fallimentare giunto al termine. Qui cade, ovvero si dimostra l’incapacità di fare sistema da parte della nostra Provincia e del nostro Comune, nonostante l’omogeneità politica e i tanti intrecci ed interessi economici che ci legano a Imola e al territorio imolese, vedi il ConAmi, Hera, Sfera, dove si sostiene vi sia la volontà di realizzare un outlet e che quindi era necessario partire prima con quello di Faenza per non perdere un’opportunità. In quest’ottica a margine dell’incontro dell’UPI sono tanto più pregnanti le considerazioni della Presidente della Provincia di Reggio Emilia che ha sostenuto come in questi anni le Province si sono copiate chiedendo tutte le stesse cose in un modello ripetitivo che oggi vede la saturazione degli spazi commerciali. Verrebbe da dire dopo il danno la beffa. Raffaella Ridolfi
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