sabato 13 novembre 2010

LA SINISTRA AUTORIZZA TRE OUTLET A FAENZA A DANNO FATTO: LACRIME DI COCCODRILLO

IL PARERE DELLA CANDIDATA A PRESIDENTE DELLA PROVINCIA PD SERENA FAGNOCCHI SUL COMMERCIO

Dalla nota della PD alle Primarie per la Provincia. "E' giunto il momento di interrogarsi fino in fondo sull'insediamento di nuovi, grandi centri commerciali, sull'importanza dei piccoli esercizi, sulla vitalità dei nostri centri storici, sul consumo di territorio, sul rapporto tra aree urbane e campagne, su un'idea moderna di città integrata, secondo quelle tendenze che emergono con forza nei modelli urbanistici più all'avanguardia nel mondo". "Il problema sollevato da Confesercenti relativo alle difficoltà dei negozi al dettaglio nei centri urbani e nei piccoli comuni va preso molto sul serio perché riguarda non solo una realtà economica e occupazionale importante, ma direttamente la qualità della nostra vita. Il processo di necessaria modernizzazione avviato 30 anni fa non può continuare seguendo gli stessi, lineari criteri di incremento quantitativo. Un equilibrio territoriale già precario ne verrebbe compromesso. La modernità consiste, oggi, nella salvaguardia di quegli equilibri e nel ripristino di quelle condizioni -come la rivitalizzazione dei centri storici- via via compromesse affinché ritornino ad essere il perno della vita della comunità.



I costi estetici e ambientali dell'occupazione insediativi dei territori sono alti, il "nomadismo consumistico" che si è generato non risponde sempre a criteri funzionali e di convenienza, il traffico veicolare è cresciuto, gli oneri a carico delle Amministrazioni ne risultano sovente appesantiti. E la rarefazione dei servizi di contiguità non favorisce la qualità della vita delle persone nelle città. Questo bilancio in chiaroscuro è sotto gli occhi di tutti, in ogni parte del mondo. Si può cominciare a pensare, allora, come appunto nelle più avanzate esperienze europee e americane, di cercare risposta ai bisogni vecchi e nuovi, senza assorbire quote ulteriori di un territorio già ridotto, di avere una politica insediativa commisurata alle reali necessità, di cercare dentro le risposte ai problemi abitativi e distributivi che per tanto tempo si sono cercate fuori.

Un nuovo mondo è possibile. Vale la pena di provarci."

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