In questi mesi, nel territorio faentino e limitrofo, le associazioni di categoria dei ristoratori hanno evidenziato l’eccessivo numero di sagre che a loro parere non rispetterebbero alcune regole sia fiscali, che del lavoro, e forse anche sanitarie; comunque che occorre sottolineare che per molte comunità le sagre rappresentano un’importante momento di aggregazione sociale durante tutto l’anno, e organizzativo nel quale volontariamente vengono coinvolti bambini, famiglie e persone anziane, e hanno quindi un valore sociale altissimo per molte nostre frazioni e comunità periferiche; Le associazioni di categoria hanno presentato al comune di Faenza un “disciplinare” da applicare agli organizzatori delle sagre in fase di discussione, ma che comunque gran parte del gruppo che organizza sagre si è da anni “consorziato” per avere costi minori, e per gestire i corsi ai quali i volontari si debbono attenere; Visto comunque l’importanza, ripeto irrinunciabile sotto il profilo aggregativo sociale che le sagre hanno, ma anche l’esigenza di avere all’interno delle stesse su buona parte di prodotti consumati una certificazione in merito alla provenienza che si auspica locale dei prodotti offerti dalla sagra stessa; CHIEDO, come, già chiesto molte volte in passato, affinché anche l’ente Provincia si attivi per avere una garanzia e certificazione dei prodotti consumati, e se il caso di intervenire affinché si trovi un accordo equo tra esigenze dei ristoratori e degli organizzatori delle sagre. VILLA FRANCESCO
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