lunedì 14 novembre 2011

BERLUSCONI E LA RIDUZIONE DELLE TASSE

Questo è solo un esempio dei tanti che tentano di seppellire il periodo di governo berlusconiano come una parentesi inutile e dannosa per l’Italia. La realtà è invece ben diversa
Antonio Palmieri Sul Corriere della sera, nel suo pezzo di analisi del periodo berlusconiano, Pierluigi Battista scrive: “Sfatato il mito del Berlusconi decisionista. In diciassette anni non ha dato corso nemmeno all’inizio di una riduzione fiscale promessa con l’accattivante slogan «meno tasse per tutti”. Questo è solo un esempio dei tanti che tentano di seppellire il periodo di governo berlusconiano come una parentesi inutile e dannosa per l’Italia. La realtà è invece ben diversa. Ecco in breve le principali riduzioni delle tasse operate da Berlusconi al governo. Potete dire che Berlusconi non ce l’ha fatta ad arrivare alle due aliquote 23 e 33% ma, almeno, rispettate la verità. Ottobre 2001: Abolizione tassa successione e donazione. Gennaio 2002: Raddoppio a 516,46 euro della detrazione dalle imposte per ogni figlio a carico e aumento a 774,69 euro per ogni figlio con disabilità. Gennaio 2003: 1. Prima riduzione dell’imposta sul reddito, (per un valore di 5,5 miliardi) concentrata sui redditi più bassi. Oltre 28 milioni di italiani, 9 milioni dei quali anziani, pagano meno imposte sul reddito. 2. Introduzione della no tax area: 6,5 milioni di italiani non pagano più imposte sul reddito. Il 95,7% dei benefici della no tax area è per i redditi sotto i 25mila euro. 3. Prima riduzione dell’IRAP: escluse dalla base imponibile le spese per borse di studio e contratti di formazione. Aumentata a 7.500 euro la deduzione forfettaria per le piccole imprese. Deduzione fino a 2.000 euro a dipendente (fino a un massimo di cinque) per le imprese con fatturato fino a 400.000 euro.


4. Riduzione dell’imposta sul reddito delle società dal 36% al 33%.
Gennaio 2005: 1. Seconda riduzione dell’imposta sul reddito (5,5 miliardi di valore).
2. Riduzione delle aliquote da cinque a tre, più un prelievo del 4% dai redditi oltre i 100mila euro annui come contributo di solidarietà.
3. La no tax area sale a 7.500 euro. Allo scopo di sostenere le famiglie numerose e a basso reddito, le deduzioni previste della no tax area diminuiscono con l’aumentare del reddito, fino ad azzerarsi a 33.500 euro.
4. Sostituzione delle detrazioni per familiari a carico con deduzioni più ampie e introduzione della deduzione delle spese per le badanti.
5. Seconda riduzione IRAP: esenzione personale ricerca, 20mila euro deducibili per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, 40mila al Sud, e 8mila euro deducibili (no tax area) per imponibili fino a 180.760 euro. Risparmio per le aziende: tra 753 euro per ogni nuovo assunto tra gli artigiani e 941 euro per un addetto al commercio nel Sud Al termine della legislatura 2001-2006, 12,5 milioni di persone, in gran parte pensionati, non pagano più imposte sul reddito e 31,1 milioni di persone ne pagano di meno.
Giugno 2008: Eliminazione totale ICI sulla prima casa, con esclusione delle abitazioni di pregio.
Luglio 2008: Detassazione dei premi di produzione con aliquota unica al 10%, attualmente per i redditi fino a 40.000 euro.
Gennaio 2010: Stabilizzazione della detrazione del 19% delle spese per l’asilo nido.

Nessun commento:

Posta un commento