E’ tale il fanatismo ideologico e l’odio politico che animano il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che dopo gli eventi atmosferici drammatici avvenuti in Liguria ed in Toscana, potrebbe arrivare ad affermare: “piove, governo ladro”.Non è da escludere nemmeno che il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando e quello della Toscana, Enrico Rossi, entrambi esponenti del Pd, possano arrivare ad inventarsi le accuse più assurde pur di addossare la colpa delle alluvioni al Governo Berlusconi.
Come farà il Sindaco di Genova, la rossa Marta Vincenzi, a discolparsi, addossando le responsabilità del diluvio al Governo? Come spiegherà ai genovesi il fatto che, nonostante i gravi eventi atmosferici determinatisi alle Cinque Terre ed in Lunigiana nei giorni precedenti e nonostante gli avvisi della Protezione civile, le scuole a Genova fossero rimaste aperte nel giorno critico dell’esondazione dei torrenti? Come faranno, questa volta, gli amministratori rossi ad accusare la speculazione edilizia favorita da loro, visto che sono loro a governare da sempre questi territori e che hanno redatto tutti i piani regolatori che hanno poi consentito le costruzioni? Come potranno, questi amministratori rossi, vantare la diversità del loro governo rispetto ai territori governati da Sindaci o Governatori del centrodestra? La Liguria e la Toscana non sono Regioni del sud Italia: non si possono accusare, come si faceva una volta, il malgoverno dei soliti democristiani corrotti ed inetti. La Liguria e la Toscana sono governate da decenni dalla sinistra, ma nonostante ciò non si è fermato il dissesto idrogeologico e si è continuato a costruire là dove non si doveva. Smetta dunque la sinistra di fare prediche, smetta la spocchia che l’ha sempre contraddistinta, accompagnata dalla pretesa di essere diversa e migliore.
Il cataclisma avvenuto in Toscana e in Liguria segna anche la sconfitta della presunta superiorità della sinistra e delle sue amministrazioni.
Genova è in ginocchio: è bastata l’esondazione di due torrenti, a seguito dell’intensa pioggia caduta, per causare un disastro che poteva essere evitato o quanto meno fortemente attenuato: sarebbe stato sufficiente la pulizia dell’alveo dei fiumi ed una corretta manutenzione dei tombini e del sistema fognario. Non a caso, le prime azioni dei volontari della Protezione civile sono state, tra le altre cose, l’abbattimento di tutti quegli alberi che invadevano l’alveo dei fiumi, questo per consentire all’acqua di defluire più velocemente. Una delle cause del disastro, infatti, è proprio la scarsa cura dei corsi d’acqua, trascuratezza in parte dovuta alle politiche pseudo-ambientaliste dei cosiddetti verdi: ‘gli alberi non si possono abbattere, anche se a rischio è la sicurezza del cittadino’. Non a caso, in questi giorni, dei verdi, neppure l’ombra.
I familiari delle vittime civili di Genova, della Lunigiana e delle Cinque Terre ora attendono delle risposte; attendono di conoscere i responsabili delle gravi carenze amministrative che hanno condotto all’attuale tragedia.
Questa volta le amministrazioni regionali e comunali della sinistra non potranno scaricare le loro responsabilità sui tagli del Governo. Fabio Filippi
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