LETTERA APERTA
In queste ultime settimane si parla dei disastri causati dalle piogge avvenute nelle “Cinque Terre”, a “Genova” ed in altre località. Un vero disastro umano e finanziario, zone dove sono stati autorizzati interventi in luoghi pericolosi, forse certamente in regola con le norme di legge, ma in pratica un vero pericolo per i cittadini. Una riflessione mi porta ad esaminare la Valle del Lamone, fortunatamente, negli ultimi 50 anni non sono avvenuti piogge che abbiano creato gravi danni per la nostra comunità. Dagli anni sessanta la nostra zona a parte qualche frana non ci sono stati pericoli per la popolazione. Purtroppo negli anni dal 1939 al 1958 i disastri sono stati notevoli come ricordano in tanti, come l’ anno delle frane (1939) che portò alla disintegrazione di un monte a Strada Casale denominato “Monte spaccato” con l’inghiottimento di una casa. L’allagamento del centro storico di Brisighella invaso dall’argilla, con crollo di case per le frane del Rio della Valle dietro il Municipio, un rio interrato sotto il palazzo comunale. Negli anni 50 il crollo della “passerella” che dal capoluogo porta alla Terme e l’allagamento dell’allora campo sportivo. L’allagamento di Faenza la cosiddetta “Bassa Italia” e altri ancora come lo smottamento della strada di accesso al Parco Carnè e di una casa . Questi i fatti più gravi che ricordo. Con tutte le norme di legge (?) nel frattempo sono stati autorizzati lavori, con la copertura di alvei di fossi e, in questo ultimo periodo, la costruzione intensiva in tanti lotti di terreno che a parere dei cittadini sono in zone di pericolo allagamento e frane in caso di piogge “torrenziali” come quelle degli anni trenta e cinquanta. In questi giorni tantissimi cittadini mi hanno segnalato la loro “immensa e grande preoccupazione e paura” per il “lago per la raccolta acque”, realizzato nel mese scorso sopra l’alveo del Rio Valle (retro del Comune) dove è in atto uno
smottamento nei “gabbioni”, già franati nella strada provinciale Monticino e in degrado nella Via Torre, la mancanza di manutenzione dei fossi e dei campi e inoltre le numerose evidenti frane in atto. Tutto sopra il centro storico di Brisighella, da Via degli Asini fino al Palazzo Metelli. L’opera avrà certo tutti i crismi di legge, non sta a me ora intervenire, ma la paura dei cittadini è tanta.
I fatti avvenuti a Brisighella nell’ultimo decennio (2001) fanno terribilmente paura in quanto non sono stati presi mai provvedimenti in merito, alle mie denunce, per il necessario risanamento a cominciare dalla “lottizzazione Ghiarona” realizzata in zona di vincolo ambientale (distanza dal fiume), e la sopraelevazione di un piano di una casa nel centro storico, davanti all’ufficio del ex Sindaco Sangiorgi, contro le norme sismiche e urbanistiche. Denunce “inevase” anche dalla nuova amministrazione tutte rimaste nel “limbo”, tutto sospeso anche se sono fatti gravissimi.
I cittadini sono preoccupati, è’ necessario verificare attentamente gli interventi in grado dieliminare simili fenomeni, che creano disagio e costi per i cittadini e la comunità e diventare anche motivo di pericolo invito pertanto a chi di competenza a riverificare: la realizzazione del “laghetto” e sugli altri fatti denunciati, perché non vogliamo poi piangere e pagare danni, a conoscenza di tutti e mai affrontati. Vincenzo Galassini ex sindaco di Brisighella 16 novembre 2011
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