Il riordino territoriale dei Tribunali con la possibile eliminazione delle sedi distaccati ha “sconvolto” i sindacati, tanto che si sono susseguite fuori tempo massimo delle dichiarazioni a dir poco imbarazzanti: la CGIL regionale che ha sostenuto di chiudere diverse sezioni distaccate tra le quali Faenza, la sezione CGIL provinciale che smentisce CGIL regionale e dice salviamo Faenza, la Cisl che se la prende con un Governo che ahinoi non c’è più e che comunque se ha dettato delle linee per un riordino territoriale, non ha chiuso e non ha imposto di chiudere la sezione distaccata di Faenza del Tribunale di Ravenna. Ricordando come tutte le forze politiche presenti in Consiglio comunale di Faenza fossero responsabilmente a favore di una razionalizzazione del sistema dei Tribunali - unica voce stonata a nostro avviso quella del Sindaco Malpezzi - e come allo stesso tempo tutte le forze politiche, compreso il PDL, nonostante fosse partito che esprimeva il Ministro della giustizia in carica un mese fa, si fossero impegnate in una battaglia di comunità tesa a mantenere la sezione del Tribunale a Faenza, non in una visione meramente campanilistica ma tenendo ben presente come la sezione di Faenza avesse ed ha i numeri, le carte in regola per rimanere aperta, le uscite del Sindacato rappresentano veramente una pagina impietosa della vicenda. Oggi che al Governo c’è un tal Monti ci sembrano veramente fuori luogo le premesse addotte dalla CISL, capiamo che la vita fosse molto più semplice quando quotidianamente si poteva “sputare” contro Berlusconi. Rispetto poi alle dichiarazioni della CGIL si commentano da sole, perso Berlusconi non sanno più se sia giusto tagliare o mantenere, insomma si sono smarriti. Credo che nella questione della sezione distaccata di Faenza del Tribunale di Ravenna la politica abbia dimostrato come vi è la capacità di mettersi in gioco e assumersi delle responsabilità anche rischiando di vedersi sconfitti, non mi sembra che il Sindacato abbia saputo ricalcare questo tipo di impegno e di coesione. Raffaella Ridolfi
Nessun commento:
Posta un commento