Gli
accertamenti richiesti per il centro disabili di San Pietrodiventano uno
scontro politico nell'opposizione.
«Non riteniamo tollerabile che si attacchino senza
fondamento istituzioni benemerite della città in maniera gratuita». Che
significa giù le mani dall'opera Santa Teresa: è questo il messaggio che il
gruppo Pdl in consiglio comunale a Ravenna indirizza al Movimento 5 Stelle che
nelle ultime settimane ha chiesto chiarezza su alcune presunte irregolarità del
centro socio-riabilitativo dell'opera a San Pietro in Campiano emerse da
articoli pubblicati dal Ravenna&Dintorni. «Non ci sogneremmo
mai di fingere di attaccare l’amministrazione Matteucci per colpire in realtà
un ente religioso come L’opera di Santa Teresa, presidio fondamentale verso
tutti i disagi e le povertà», si legge nella nota firmata dai quattro
consiglieri Nereo Foschini, Alberto Ancarani, Francesco Baldini, Maurizio
Bucci. Che ci tengono a «ricordare tutte le nostre prese di posizione contro
gli sbagli e le cattive politiche di questa amministrazione». Tre sono gli
aspetti principali al centro degli esposti presentati dai grillini alla procura
e delle interrogazioni presentate in Regione e in Comune (vedi tra gli articoli
correlati): gli otto mesi in cui il coordinatore della struttura è stato un
avvocato del quale l'Ausl non ha mai potuto avere
la documentazione che ne
dimostrasse i requisiti per il ruolo; la regolarità della nota scritta a mano
dal dirigente comunale sulla domanda presentata dalla coop Terzo Millennio che
gestisce il centro comprovando la richiesta entro i termini dell'accreditamento
poi effettivamente ottenuto con l'Ausl; il ruolo della dottoressa che nel
curriculum si presenta come psicologa del centro dove ha lavorato in un periodo
precedente all'ottenimento dell'abilitazione alla professione e intervistata ha
sostenuto di aver avuto un ruolo da educatrice. «Le precise argomentazioni che
sono state una volta tanto fornite – continuano i pidiellini formalmente
tornati a chiamarsi Forza Italia anche in Comune – stroncano alla radice
eventuali profili di responsabilità». In realtà finora è stato solo il Comune a
fornire la propria versione dei fatti a proposito della nota scritta a mano. Da
Santa Teresa o da altre istituzioni interpellate non sono ancora arrivate le
risposte sugli altri temi.
A stretto giro di posta è intervenuto Pietro Vandini,
capogruppo M5s in municipio. Il grillino usa Facebook per replicare ai
forzisti: «Aspetto con ansia che il Pdl ci spieghi dov'erano i requisiti di chi
ha coordinato il centro ricevendo soldi pubblici e se la psicologa non ancora
abilitata alla professione era assunta ed esercitava come psicologa. Non
abbiamo mai criticato l'operato o gli obiettivi di tale struttura ma
semplicemente il rispetto delle regole. Regole, che parola complicata per
qualcuno...».
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