Sicuramente un
biglietto da visita non proprio positivo per il Sindaco fiorentino del Pd che
punta dritto a Palazzo Chigi e alla segreteria del partito. Una condanna,
seppur in primo grado, per un amministratore locale non è decisamente un buon
viatico. Il Sindaco infatti, quando era Presidente della Provincia di Firenze,
aveva assunto dei dipendenti con una categoria di inquadramento sbagliata
rispetto ai requisiti realmente posseduti da queste persone. In pratica Renzi aveva assunto 4 segretarie
per il suo staff con un contratto di categoria D invece che C, in soldoni
stipendi gonfiati. Queste infatti non possedevano alcuna laurea, pertanto è
stato ravvisato un danno erariale che la procura contabile aveva
originariamente stimato in 2 milioni e 155mila euro, ridotto dai giudici di
primo grado a un risarcimento di 50mila euro. Di questa somma, circa 14mila
sono stati posti a carico del rottamatore e 1.000 al suo vice di allora, Andrea
Barducci, oggi promosso presidente della Provincia medesima. Il resto è stato
addebitato a ex assessori e funzionari dell’ente locale. Le persone condannate
sono 21; nove dei 30 indagati sono stati archiviati. Renzi contestò
pesantemente il lavoro della procura contabile: «Una ricostruzione fantasiosa e
originale».. Nessuno tuttavia gli ha
sentito dire: accetto la sentenza, la giustizia faccia il suo corso, auspico
tempi brevi per il processo di appello. Del quale, a due anni dal verdetto di
primo grado, si è persa ogni traccia.
Ma la Corte
dei conti ha dovuto occuparsi anche delle spese di rappresentanza del giovane
presidente della provincia di Firenze. Le ha denunciate un dipendente di
Palazzo Medici Riccardi che ha il dente avvelenato con Renzi. Il suo mandato è
costato ai contribuenti fiorentini 600mila euro in cinque anni tra viaggi,
ristoranti, regali, ospitalità: una visita negli Stati Uniti nei giorni in cui
Obama fu eletto presidente è costata 70mila euro. La Provincia aveva dato a Renzi una carta di credito con un plafond di
10mila euro mensili. I magistrati contabili sono andati a caccia dei
giustificativi, ricevute e scontrini. Quando mancavano, il capo di gabinetto
autorizzava ugualmente gli esborsi: «Spese regolarmente eseguite in base alle
disposizioni contenute nel disciplinare delle attività di rappresentanza
istituzionale». Renzi ha fatto felici le migliori cucine di Firenze: 1.300 euro
alla pasticceria Ciapetti, 1.855 euro alla Taverna Bronzino, 1.050 euro da Lino
e 1.213 al Cibreo.
Sotto
inchiesta sono finiti anche i 4,5 milioni che la provincia ha elargito alla
Florence Multimedia, società che svolge attività di comunicazione e
informazione per la provincia.
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