AUSL unica della Romagna:
è un no soppesato basato sulla effettiva applicazione della Legge. Questo in sintesi
la posizione espressa da Gianguido Bazzoni di Forza Italia. "Abbiamo analizzato a
fondo l'articolato della Legge regionale di istituzione della Ausl unica della
Romagna. - sostiene Bazzoni - Ci siamo confrontati con diversi attori del
sistema sanitario ed abbiamo evidenziato con i nostri emendamenti le criticità
e le parti non omogenee di questa legge. Abbiamo indicato la debolezza di un
progetto che non ha una totale aderenza con la legge regionale 29/2004 e come
questa situazione creasse problemi di governance e di tenuta del modello
sanitario emiliano romagnolo." "Rispetto alla governance abbiamo da
sempre sostenuto la necessità di mantenere in testa ai Sindaci la
responsabilità e l'effettiva autonomia di governo della Conferenza sociale e
sanitaria, senza istituzionalizzare l'organo Presidenza, il documento dei
Sindaci firmato proprio il 18 novembre indica che le nostre sollecitazioni
erano più che mai opportune. - continua Bazzoni - Rispetto alla questione di
estendere questo modello sanitario anche all'Emilia riteniamo che se veramente
la Giunta è convinta che questa sia una possibilità di miglioramento,
efficientamento e risparmio non si capisce perché debba trattare i territori
della Regione in maniera difforme. Ci è stato chiesto di votare una legge di
questa portata senza nessuna indicazione sul progetto, sui costi o sui
risparmi. Abbiamo chiesto di colmare un gap strategico legato alla presenza
dell'Università, di un territorio così vasto, che ad oggi ne determina un
fattore di forte debolezza, chiedendo la clinicizzazione di alcuni reparti di
eccellenza presenti in Romagna per i corsi universitari. Abbiamo condiviso la
scelta sull'IRST e ci aspettavamo una maggiore apertura nei confronti del
settore privato accreditato che già fornisce il 25% dei servizi sanitari con un
costo pari al 15% del bilancio sanitario". "Ci hanno risposto solo
dei no e hanno dimostrato di non tenere in alcun interesse le nostre
sollecitazioni, il nostro contributo, nel solito atteggiamento di chiusura.
Oggi che si è fatta la Legge speriamo almeno che la Giunta individui un
Direttore generale che sia un leader, un innovatore, altrimenti rischiamo che
il servizio sanitario in Romagna rimanga impantanato nel caos per almeno tre
anni." Così si conclude la nota di Gianguido Bazzoni.
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