A fine
ottobre si è parlato tanto del nuovo tunnel, costato più di 3 miliardi di euro,
che corre sotto il Bosforo e ha una parte sommersa a 60 metri sotto il livello
del mare. Tunnel ferroviario che in 4 minuti permette di collegare la zona
europea di Istanbul con la parte asiatica in quanto Istanbul si estende su
entrambe le sponde dello stretto che divide l’Europa dall’Asia e unisce
il Mar Nero al Mar di Marmara.
Negli
stessi giorni mi sono capitate sotto gli occhi le spettacolari immagini che
seguono: Queste foto non sono certamente una novità perché si tratta del
gigantesco viadotto di Millau che corre sopra le nuvole a un’altezza di 270
metri e collega le città francesi di Clermont-Ferrand e Montpellier. Lungo 2460
metri è stato inaugurato quasi 10 anni fa. Peraltro Germania e Danimarca hanno
firmato un accordo per costruire entro il 2018 un ponte in grado di migliorare
i collegamenti tra l’Europa continentale e la Scandinavia, unendo esso le due
isole del Mar Baltico occidentale, Fehmarn e Lolland, la prima tedesca e la
seconda danese. Il costo previsto è di 4,8 miliardi di euro. Non sto a
dilungarmi nell’elenco delle grandi opere realizzate in Europa e di quelle,
ancor più faraoniche in giro per il mondo. Però ripenso all’Italia e ai buoni
propositi di rilanciare le grandi infrastrutture nel nostro Paese che
puntualmente vengono disattesi da non importa quale parte politica. Destra e
sinistra, fino a ieri hanno brillato per l’incapacità cronica di mettere in
atto progetti degni di questo nome, ma adesso possono tranquillamente andare a
braccetto con la terza forza
Per contro, fuori dai nostri confini accade tutto
il contrario, e quando ci mettiamo in viaggio, non importa con che mezzo,
scopriamo che le strade sono più belle, che gli aeroporti sono più funzionali,
che i treni viaggiano in orario e sono persino puliti, che i corsi d’acqua sono
navigabili, che l’eolico è diffuso e così via.
Naturalmente noi siamo convinti di avere ragione
perché il “progresso è regresso” come urlavano i sessantottini di buona
memoria. Salvo commentare, puntualmente e nessuno di noi escluso, che in Italia
siamo sempre più indietro che dovremmo prendere esempio dagli altri. Spada
Luciano
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