mercoledì 6 novembre 2013

LA SCENEGGIATA PATETICA DEL SINDACO DI MESSINA


C’è un Sindaco, in Italia, che fa il buffone il giorno dedicato alle Forze Armate. Si chiama Renato Accorinti, di solito indossa sempre una maglietta rossa. E’ sindaco di Messina. Ieri mattina, mentre veniva posata una corona davanti al monumento ai caduti, a gente che è morta per quell’Italia che lui (con la fascia tricolore) porta al petto, Accorinti si è messo a srotolare la solita “bandiera” della pace con la scritta “L’Italia ripudia la guerra”.  Sceneggiata patetica, in un momento che era dedicato al silenzio e alla memoria. Per quel che conta. Ma di gente così, ahinoi, l’Italia è piena. Giullari che vogliono farsi notare a tutti i costi e che si credono pacifisti solo perché srotolano striscioni davanti ai cenotafi o perché partecipano a qualche corteo che finisce in vetrine spaccate, banche distrutte, bombe carta contro i poliziotti.
Ma il Signor Sindaco non si è fermato alla pagliacciata: “Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte e si colmino i granai, fonte di vita”, ha detto. La Sicilia, secondo Accorinti (degno simbolo di cosa sia diventata l’Italia), “rischia di diventare una base per gli strumenti di morte e per controllare con tecnologie satellitari i paesi stranieri”. Grazie a Dio, qualcuno ha avuto un sussulto di dignità e se n’è andato. Naturalmente, c’è chi ha salutato il gesto come eroico. E’ il caso di Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista (ma esiste ancora?) bocciato dalla storia, dagli italiani e fuori dal Parlamento: “Un grande gesto”. Complimenti, davvero.

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