Silvio
Berlusconi è il nostro unico leader nella nuova Forza Italia, è il nostro unico
leader dal '94, da quando ha deciso di scendere in campo per salvare
l'Italia dai comunisti riuscendo a creare dal nulla, ma con una lucida capacità
di visione, un movimento politico che è il protagonista della scena politica
del nostro Paese da quasi vent'anni. Un movimento politico che ha
raggruppato anime e sensibilitá diverse: cattolici, laici, riformisti e
moderati. Tutti insieme, come in una grande famiglia, si sono sempre
confrontati e hanno dialogato trovando la sintesi nell'autorità e
nell'autorevolezza del 'Pater familias', il Presidente Berlusconi. Ora,
se nel Consiglio Nazionale di sabato, nel giorno voluto per celebrare e festeggiare
il ritorno a Forza Italia, Berlusconi con la grandissima generosità che tutti
gli riconoscono ha detto di essere addolorato per la scissione politica,
senza pronunciare alcuna parola negativa nei confronti di chi se ne è andato
dal partito, non significa affatto che sia stato tiepido. Anzi. Con grande
spirito di sacrificio ha chiesto a tutti di non fare dichiarazioni contro
Alfano e chi lo ha seguito, ma ha sottolineato con forza come fosse impossibile
"sedere allo stesso tavolo in Consiglio dei ministri con chi vuole
uccidere politicamente il leader di un partito". Forza Italia sarà la
casa di tutti i moderati e liberali sotto la guida unica di Silvio
Berlusconi, il deus ex machina di tutto, l'unico leader che è riuscito e
riuscirà ancora una volta a cambiare l'Italia. Da
dove viene l'instabilità? Noi siamo chiari
e netti. Il Pd si contorce tra il "nì" del forse sì forse no, e il
"né-né" di chi rimanda a un altro momento le scelte forti
sull'economia. Il fatto è che questo è un governo di minoranze (minoranze
del Pd, minoranze di Scelta Civica, minoranze del centro-destra). E ha davanti
a sé un tempo molto minorato, che in italiano si dice minimo, quasi nullo.
Berlusconi, “su mia decadenza nuovo Cn era cosa logica”. Silvio Berlusconi legge la postilla che aveva proposto di aggiungere al
documento dell’ufficio di presidenza per convincere Alfano e i suoi ad aderire:
“‘Per quanto riguarda la possibile decadenza del presidente Berlusconi dal
Senato, mentre si chiede un rinvio del voto anche in esito alle procedure in
corso, ogni decisione viene rimessa a un nuovo Consiglio nazionale previa
convocazione dell’ufficio di presidenza. Mi pare fosse cosa “assolutamente
logica”.
Berlusconi, “no alleati con chi mi vuole uccidere”. “E’ molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso
tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito”.
Berlusconi, “non abbiamo numeri per far cadere governo”. “Dopo la decisione di 23 nostri senatori il 2 ottobre non eravamo e non
siamo piu’ in grado di far cadere il governo. Anche perché sono venuti fuori 20
nomi di componenti del M5S che hanno garantito il sostegno al governo. Noi al
massimo ci saremmo messi fuori”.
Berlusconi, “ho appreso notizia strappo con dolore”. “Potete immaginare, visto che la missione dal 94 ad oggi era quella di
unire, il dolore con cui ho appreso la comunicazione e questa notte non ho
dormito”.
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