Graziano Delrio, ex
consigliere comunale, ex consigliere regionale, ex Sindaco di Reggio Emilia ed
ex pupillo di Matteo Renzi, in questi ultimi mesi non compare quasi più insieme
al Premier. Incessanti notizie di stampa evidenziano un crescente
raffreddamento di rapporti fra i due ex margheritini. Probabilmente aspettative
andate deluse. Delrio è bravo: in politica si presenta oggettivamente bene,
pacato, riflessivo, accondiscendente e collaborativo specie con chi comanda e
ha il potere di decidere sul futuro politico. Governare e amministrare però, è
tutt'altra cosa. E noi reggiani Delrio lo conosciamo bene, tanto che nessuno
oggi lo rimpiange e lo ricorda per quello che ha fatto per la nostra città.
Nella politica italiana
però, esiste un malcostume che andrebbe interrotto: i latini dicevano
promoveatur ut amoveatur cioè chi viene bocciato per de-meriti nel fare
amministrazione, viene poi promosso a governare qualcos'altro, a decidere
quindi comunque sulla testa dei cittadini.
Non vorrei che con questa
logica perversa Delrio diventasse governatore dell'Emilia-Romagna; sicuramente
meglio lui del romagnolo Errani che tanti danni ha fatto ed ha sempre
bistrattato l’Emilia come la Cenerentola della Regione. Se Renzi vuole togliere
da Palazzo Chigi il suo ex pupillo, gli procuri qualche altro incarico
attraverso i suoi amici imprenditori ed eviti di “regalarci” Delrio a governare
la Regione Emilia-Romagna, anche perché questa volta noi di Forza Italia che
abbiamo mandato a casa Errani guardando agli interessi dei cittadini e non alla
nostra seggiola, questo posto ci aspetta di diritto. Fabio FILIPPI Cons. regionale
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