Ivo Sassi
Nel programma culturale
della quarta edizione di Argillà Italia (Faenza, 5-6-7 settembre 2014) uno dei
protagonisti principali sarà il grande maestro faentino Ivo Sassi, che
presenterà in Piazza del Popolo un’opera in ceramica - pensata e realizzata in
esclusiva per questa occasione - che l’artista smalterà e cuocerà davanti al
pubblico, in collaborazione con Associazione Culturale Caba, il 5 e il 6
settembre. L’evento si inserisce nella tradizione dei suggestivi Forni in
Piazza, che hanno riscosso un grande successo nelle precedenti edizioni di
Argillà Italia, mostrando la “magia” e gli aspetti più spettacolari del fare
ceramica: in particolare, l’opera di Ivo Sassi sarà cotta in un forno
alimentato a legna e dalle diafane pareti traslucide, che consentiranno una
continua semi-visibilità dell’interno fiammeggiante.
“Ho accettato con
entusiasmo l’invito di Argillà Italia per questo progetto e da mesi sto
lavorando a un’opera inedita, realizzata in esclusiva”, racconta il maestro faentino Ivo Sassi.
“L’idea è quella di fare una monocottura, in cui l’opera vivrà della
brillantezza dei suoi colori e non sarà solamente una terracotta. Sarà un’opera
molto azzardata, un unico pezzo di oltre 2 metri, che smalterò direttamente in
Piazza del Popolo, davanti al pubblico, mostrando così il fascino del fare
ceramica. È un lavoro molto impegnativo, un’opera che sto modellando
direttamente, senza stampi: sarà dunque un esemplare unico. Sarà una forma
drammatica, con ferite e lacerazioni, con la quale voglio parlare del tormento
che, a mio parere, la ceramica faentina sta attraversando: penso in particolare
alla chiusura dell’Istituto d’Arte per la Ceramica Gaetano Ballardini, che mi
ha molto amareggiato, come ex allievo e maestro. Tuttavia, con questa opera
vorrei trasmettere una nuova speranza, una nuova luce, alla ceramica faentina:
credo che una prospettiva importante possa essere quella di lavorare per
ricreare il concetto della bottega rinascimentale, in cui i giovani allievi si
formano e imparano il mestiere dal maestro, potendo così portare avanti,
aggiornandola, una tradizione. Lo scultore Anselmo Bucci, uno dei miei maestri,
amava ripetere – parlando proprio del rapporto tra maestro e allievo – che si
ruba molto di più con gli occhi che con le mani: credo che questa sia una
grande verità”, conclude Ivo
Sassi.
Durante Argillà saranno
presenti, a pochi metri di distanza, due “fuochi” del maestro faentino: il
fuoco che cuocerà la sua nuova opera, in Piazza del Popolo, e Il Grande Fuoco,
la grande scultura di oltre 5 metri in refrattario policromo in Piazza Martiri
della Libertà, realizzata da Sassi nel 1990/91. Il Grande Fuoco era nato
proprio come un omaggio al fuoco, l’elemento che crea la ceramica, consolidando
la terra cruda: una rappresentazione, in particolare, del fuoco della ceramica
faentina, che l’artista si augura possa essere duraturo nel tempo.
“Argillà è per noi una
grande opportunità per mettere in connessione Faenza con il mondo della
ceramica nazionale e internazionale, per creare relazioni e portare stimoli
artistici, creativi e produttivi per il nostro sistema ceramico, attraverso la
contaminazione con l’esterno”, commenta
Massimo Isola, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura e alla Ceramica del Comune
di Faenza. “Ma rappresenta anche un’occasione importante per
raccontare al mondo ceramico ciò che siamo e ciò che vogliamo continuare a
essere: in questa direzione, sono diverse le iniziative che puntano a
valorizzare la nostra identità e il presente ceramico faentino, all’interno del
programma della quarta edizione. Uno dei punti di forza è rappresentato proprio
dalla volontà di coinvolgere un maestro indiscusso come Ivo Sassi, in un
momento non tanto legato alla sua produzione del passato, quanto alla
contemporaneità della sua produzione artistica. Con Ivo Sassi abbiamo scelto di
raccontare insieme questa idea di patrimonio creativo della città, grazie a un
maestro del nostro tempo che ha avuto un percorso straordinario e che ad
Argillà si mostrerà con una produzione esclusiva, unica e originale. Per noi è
davvero motivo di grande orgoglio avere durante Argillà questo spazio dedicato
al maestro Ivo Sassi, uno dei principali connettori tra la ceramica del
Novecento e quella del nuovo secolo”.
Attualmente protagonista
di una grande retrospettiva ai Magazzini del Sale di Cervia – “Ivo Sassi. La spada, lo scudo, la corona”
– il ceramista faentino ha da sempre lavorato sulle grandi dimensioni, in
un’investigazione plastica che, come scrive Beatrice Buscaroli nel testo
critico per la mostra di Cervia, “attraverso le ‘incrostazioni’, gli
agglutinamenti, le sovrapposizioni, pare in grado di disegnare una mappa che
dal magma informale indichi un percorso per possibili germinazioni”. Prosegue
Beatrice Buscaroli: “Ha immesso nella ceramica le tensioni di tutte le arti e
di tutti i linguaggi, sembra interrogarla ogni giorno offrendole nuovi
orizzonti. Pittore, scultore, ceramista: Sassi gioca con gli sconfinamenti
quasi mettendo alla prova se stesso e le tecniche insieme. Continua ad
approfondire il suo rapporto con la terra chiedendole di piegarsi ogni volta a
nuove risoluzioni. Accenni di natura, frammenti sempre riconoscibili confinano con
lacerti iniziali oppure consunti da un tempo che soltanto lui può misurare e
spiegare”.
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