Nonostante le continue
smentite del premier non eletto Matteo Renzi, da più parti, compresi i dintorni
di certi “salotti”, si da per certo che tra settembre ed ottobre il governo
dovrà varare una maxi stangata finanziaria con tanto di prelievo forzoso sui
conti degli italiani, preludio all’arrivo degli oligarchi della troika
BCE-FMI-UE dalle parti di palazzo Chigi.
D’altra parte si tratta di
un epilogo annunciato e del tutto prevedibile: un governo che riesce a
sbagliare per quattro volte consecutive le stime di crescita del pil e, a
ruota, dell’andamento dei conti pubblici non poteva che portare il paese dritto
dritto nel baratro, completando l’opera iniziata dal primo “governo di nonno
Giorgio”, quello del tecnocrate Monti che avrebbe dovuto far vedere la luce in
fondo al tunnel agli italiani e che invece li ha accompagnati col suo gelido
sorriso e la sua colossale incapacità dritti dritti nella fossa delle Marianne
del disastro pubblico.
Occorre infatti ricordare
che negli anni successivi alla crisi dei subprime (2008), le dinamiche dei
conti pubblici italiani, per quanto non brillanti, si erano deteriorati in modo
molto minore rispetto ai paesi cosiddetti “virtuosi”, tanto che il debito
pubblico era cresciuto in % molto meno degli altri.
Quindi, se siamo ridotti
in questa situazione dobbiamo ringraziare, nell’ordine: Monti, Letta e Renzi,
con il primo ed il terzo che stanno battendo tutti i record in termini di
incapacità e disastri economici.
La ricetta che si prepara
agli italiani è ben conosciuta: patrimoniale, prelievo forzoso sui conti
correnti, tagli alle pensioni (comprese quelle già in essere) ed alla sanità (i
malati di cancro cacciati dagli ospedali greci perché non in grado di pagarsi
le cure vi dicono nulla?). Come potersi
proteggere dalla tempesta che sta per colpire il paese a meno di un improbabile
guizzo di coraggio dell’ex sindaco di Firenze che lo porti a non rispettare i
diktat di Berlino?
Partiamo dal presupposto
che con ogni probabilità il prelievo avverrà di notte e con effetto
retroattivo, così come raccomandato dai tecnocrati del FMI per evitare che
qualcuno possa sfuggire alla rapina di stato, per cui comunque potrebbe
risultare quasi impossibile evitare di essere massacrati. Sì, lo sappiamo: i
principi del diritto dicono che una legge non può avere effetto retroattivo, ma
il governo Renzi ha già dimostrato di non porsi di questi problemi morali,
quindi abbandoniamo questa speranza.
Oltre ai conti correnti,
la patrimoniale potrebbe colpire i titoli finanziari, come azioni,
obbligazioni, fondi comuni e le polizze assicurative: tutti prodotti che
possono essere facilmente “munti” in quanto le compagnie assicurative e le
banche prelevano alla fonte ciò che ordina lo stato.
Qualcuno potrebbe pensare
di prelevare giorno per giorno una piccola quantità di denaro da tenere sotto
il materasso, ma è opportuno ricordare che esistono forti limitazioni ai
pagamenti per contante (adesso vi suona più chiaro il motivo?) e che nell’arco
dei prossimi due anni tutte le banconote in circolazione verranno cambiate con
quelle di nuovo disegno e messe fuori corso. Di conseguenza, se doveste
trovarsi con parecchio contante in casa sareste comunque costretti a farveli
cambiare in banca e, statene certi, poi scatterebbero gli accertamenti di parte
dell’agenzia delle entrate.
Quindi che soluzioni ci
possono essere?
Convertire una parte della
liquidità in beni facilmente trasportabili, che non abbiano obbligo di
denuncia. Si tratta quindi dei classici oggetti da collezione: come orologi,
penne, francobolli, ecc, che possono essere venduti anche all’estero e
trasportati con comodità.
Sì, si tratta di economia
di guerra, ma è quella che purtroppo è diventata la zona dell’euro: un teatro
di guerra attuata dalla Germania per il predominio sull’interno continente.
Già alcuni anni fa,
Eugenio Benettazzo aveva previsto questa crisi ed aveva considerato “fortunati”
coloro che avessero avuto un piccolo appezzamento di terreno dal quale trarre
sostentamento. Vi sembra una visione catastrofista? Provate a pensare a quelle
famiglie dove entrambi sono disoccupati: se avessero un pezzo di terreno
taglierebbero drasticamente le spese di alimentazione, il che non sarebbe
comunque cosa di poco conto.
Vi ricordate la danza di
gioia di Prodi e compagni per l’ingresso dell’Italia nell’euro? Bene, vi
sareste mai immaginati che a distanza di poco più di un decennio ci si sarebbe
trovati con lo spettro dell’esproprio da parte dello stato dei beni delle
nostre famiglie?
Una piccola postilla
finale: a parte tenere i soldi sotto il materasso (che comunque non è così
facile) avete notato che gli strumenti per sfuggire alla patrimoniale…
riguardano oggetti che richiedono capacità e conoscenze estremamente elevate
per evitare di venire turlupinati?
Sì, esatto: alla fine il
conto salato dell’euro verrà pagato dal ceto medio, non certo da quello che su
questa crisi ha prosperato affidando la gestione del proprio patrimonio ai
grandi fondi speculativi, e meno che meno dalla casta politica e da quella del
suo sottobosco.
Saremo tutti rovinati, ma
col sorriso sulle labbra grazie alle folgoranti battute dell’ex sindaco di
Firenze. Peccato che non abbia deciso di seguire le orme di Benigni e
Pieraccioni: avrebbe sbancato i botteghini e risparmiato agli italiani un
futuro di distruzione economica, morale, civile.
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