La Giunta regionale si attivi per
prevenire e controllare i fenomeni di estremismo islamico in Emilia-Romagna. A chiederlo sono i consiglieri
Gianguido Bazzoni e Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un’interrogazione, in
cui ricordano che diversi tra i 50 italiani “messi sotto osservazione dal
ministero degli Interni”, pronti a trasformarsi in “terroristi/guerriglieri”,
proverrebbero dalla nostra regione e, in particolare, da Bologna
e Ravenna
Bologna, La Giunta regionale si attivi per prevenire
e controllare i fenomeni di estremismo islamico in Emilia-Romagna. A chiederlo sono i consiglieri
Gianguido Bazzoni e Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un’interrogazione, in
cui ricordano che diversi tra i 50 italiani “messi sotto osservazione dal
ministero degli Interni”, pronti a trasformarsi in “terroristi/guerriglieri”,
proverrebbero dalla nostra regione e, in particolare, da Bologna
e Ravenna.
Villani e Bazzoni stigmatizzano, quindi, la “politica molto aperta”,
“scarsamente attenta ai pericoli delle derive fanatiche”, da parte della
Regione nei confronti dell’Islam e ricordano che “proprio nel ravennate si sono
verificati in passato svariati fatti” connessi all’”estremismo islamico che
avrebbero dovuto preoccupare le istituzioni locali”. Di qui, l’invito alla
Giunta di farsi portavoce, nella sede della Conferenza Stato-Regioni, della
richiesta al ministero degli Interni di un aumento dei controlli nei territori
ove risulti una maggiore diffusione di episodi di “fanatismo islamico”. I due
consiglieri vogliono sapere infine quale giudizio dia la Regione
sull’iniziativa che prevede l’obbligo di esprimersi in italiano all’interno
delle moschee e nei luoghi di riunione dei credenti musulmani.
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