martedì 25 agosto 2015

NIENTE PRIMARIE FINCHE’ C’E’ BERLUSCONI: PRIMA CHIARIAMO LE REGOLE


Niente primarie, siamo di centrodestra. È dovuto intervenire Silvio Berlusconi per frenare la proposta lanciata dal suo consigliere politico, Giovani Toti, che pochi giorni fa aveva ipotizzato di usare lo strumento della consultazione popolare per risolvere l'indecisione sui candidati alle prossime amministrative del 2016 all'interno di una coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Al Cav fa eco l'ex ministro Renato Brunetta: "Le primarie possono essere falsate - ha detto - e lo si è visto quando il Pd le ha tenute in Liguria, a Napoli, a Roma... Oltretutto per Forza Italia le abbiamo sempre escluse - ricorda - non sarebbero coerenti con la sua leadership".
Il metodo - Escluso il voto di militanti e simpatizzanti, l'unico modo che Brunetta ritiene valido per la scelta dei candidati a sindaco è quello suggerito da Berlusconi, cioè sulla base di un accordo politico: "Bisogna arrivarci attraverso un accordo serio, chiaro e netto. Ma nel caso in cui questo accordo non si dimostrasse realizzabile, e la conseguenza fosse quelle di presentarci divisi pregiudicando la possibilità di vincere, una via d'uscita andrà pur trovata".
Le regole - La linea di Forza Italia sulle primarie non è comunque di chiusura totale. Anzi, è stato proprio l'ufficio di presidenza azzurro a deliberare la possibilità: "di tenere le primarie di coalizione nei casi in cui non fosse possibile individuare un candidato condiviso all'interno della coalizione". La necessità però è chiarirsi su: "come tenere le primarie, con quali regole, con quali controlli per impedire che ne approfittino pochi signori delle tessere o chi dispone di truppe cammellate. PEr tutto il centrodestra - ricorda il parlamentare - occorre avviare il cantiere delle idee, dei programmi e delle regole".

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