Niente primarie, siamo di
centrodestra. È dovuto intervenire Silvio
Berlusconi
per frenare la proposta lanciata dal suo consigliere politico, Giovani Toti, che pochi giorni fa aveva ipotizzato di usare lo strumento della
consultazione popolare per risolvere l'indecisione sui candidati alle
prossime amministrative del 2016 all'interno di una coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia.
Al Cav fa eco l'ex ministro Renato
Brunetta:
"Le primarie possono essere falsate - ha detto - e lo si è visto quando il
Pd le ha tenute in Liguria, a Napoli, a Roma... Oltretutto per Forza Italia le
abbiamo sempre escluse - ricorda - non sarebbero coerenti con la sua
leadership".
Il metodo - Escluso il voto di
militanti e simpatizzanti, l'unico modo che Brunetta ritiene valido per la
scelta dei candidati a sindaco è quello suggerito da Berlusconi, cioè sulla base di un accordo politico:
"Bisogna arrivarci attraverso un accordo serio, chiaro e netto. Ma nel
caso in cui questo accordo non si dimostrasse realizzabile, e la conseguenza fosse
quelle di presentarci divisi pregiudicando la possibilità di vincere, una via
d'uscita andrà pur trovata".
Le regole - La linea di Forza
Italia sulle primarie non è comunque di chiusura totale. Anzi, è stato proprio
l'ufficio di presidenza azzurro a deliberare la possibilità: "di tenere le
primarie di coalizione nei casi in cui non fosse possibile individuare un
candidato condiviso all'interno della coalizione". La necessità però è
chiarirsi su: "come tenere le primarie, con quali regole, con quali controlli
per impedire che ne approfittino pochi signori delle tessere o chi dispone di
truppe cammellate. PEr tutto il centrodestra - ricorda il parlamentare -
occorre avviare il cantiere delle idee, dei programmi e delle regole".
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