Il caso è prossimo ad arrivare sul tavolo del Csm: in un dossier le
incongruenze dei rapporti tra i giudici onorari minorili e le case famiglia. Sono
poco più di un migliaio e si trovano all’interno dei 29 tribunali minorili
di tutta Italia così come nelle Corti d’Appello minorili. Sono i giudici
onorari minorili, e di fatto hanno il pallino in mano quando si tratta di
affidamenti in casa-famiglia oppure a centri per la protezione dei
minori. Una figura prevista dall’ordinamento ma che continua a risultare
anomala nonostante il peso determinante nelle decisioni nell’ambito dei
procedimenti che riguardano i minori e gli affidamenti: nel settore
infatti il giudizio di un giudice onorario minorile è pari a quello di un
magistrato di carriera. Tuttavia tra questi 1.082 circa 200 sarebbero
incompatibili con la carica. Segnalano dall’associazione, che i duecento nomi
che fanno parte della lista e ogni giorno decidono su affidamenti a casa
famiglia e centri per la protezione dei minori, dipendono dalle strutture
stesse.
A vario titolo c’è chi ha contribuito a fondarle, chi ne è azionista e
chi fa parte dei Consigli di Amministrazione. Dunque il tema è centrato: a
giudicare dove debbano andare i minori e soprattutto se debbano raggiungere
strutture al di fuori della famiglia sono gli stessi che hanno interessi nelle
strutture stesse.
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