Chiasso – Ci avevano detto che
alle estremità meridionali della Svizzera l’estate quest’anno era
particolarmente rovente. Ma una volta arrivati al parcheggio della dogana
l’asfalto non sembra ribollire sotto i pneumatici (il termometro segna ventidue
gradi) e l’aria che tira non è esattamente da tafferugli come descritto da
qualche nostro collega con l’antifurto ipersensibile: le macchine vanno e
vengono sotto il valico, alcune sono sottoposte ai rituali controlli per poi
essere congedate, tir e furgoni esibiscono le merci a bordo e, soprattutto, non
c’è traccia di profughi in coda alle transenne.
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