giovedì 20 maggio 2010

ATTENTI: RISCHIA DI SALTARE L’ACCORDO CON GOLDEN LADY

LA CISL SI APPELLA “AL SENSO DI RESPONSABILITA’ DELLA CGIL”
Rischia di saltare l’accordo con Golden Lady. Ad affermarlo, in una sintetica nota, è la stessa azienda, che “ringrazia tutti i lavoratori che in queste settimane hanno responsabilmente prestato la loro attività nel rispetto degli accordi sottoscritti. Purtroppo l’atteggiamento di un gruppo minoritario che non rispetta quanto concordato nelle sedi istituzionali sta rendendo impossibile mantenere i percorsi condivisi”. La conclusione è che l’azienda si dichiara “non in grado di garantire la regolarità dell’attività lavorativa e dei restanti contenuti dell’accordo”. Immediata la reazione della Femca Cisl, che già nei giorni scorsi aveva preso le distanze dalla posizione della Cgil e aveva denunciato anche comportamenti minacciosi nei confronti dei lavoratori che non aderivano alla protesta. “Ancora una volta - afferma il segretario provinciale della Femca, Lorenzo Zoli - poche persone vogliono decidere il futuro di molte, organizzando iniziative non condivise che pregiudicano i diritti e le tutele che



faticosamente ci siamo conquistati, e quando iniziative di questo genere intaccano il lavoro e il salario delle persone la situazione inevitabilmente non può che degenerare”. La Femca invita i dirigenti della Cgil faentina, che gestiscono l’iniziativa, “ad abbassare i toni e seguire il senso di responsabilità da loro tanto annunciato, rimuovendo da subito il presidio, ostacolo insormontabile per la ricerca di soluzioni condivise che in queste ore si stanno faticosamente cercando, a partire dalla convocazione di un tavolo in Regione. Ridurre gli impatti politici e tecnici derivanti dallo spostamento delle macchine è un obiettivo da noi condiviso e il nostro impegno per cercare una soluzione è evidente; chiediamo lo stesso impegno alla politica - Istituzioni, Comune e Regione - che come noi oggi hanno le stesse responsabilità nel gestire questa situazione”.  “In particolare, però - conclude Zoli - la responsabilità e l’esigenza di un passo indietro vanno rivolti alla Cgil, perché le soluzioni ai problemi si ritrovano solo quando c’è una vera convinzione per il rispetto di tutte le posizioni; diversamente a loro verrà indirizzata un altro tipo di responsabilità, quella di aver irrimediabilmente diviso i lavoratori e di averli privati di un accordo che si era faticosamente costruito per accompagnarli nella difficile vertenza che stanno vivendo

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