Prosegue l'inchiesta sull'Area vasta: dieci giorni di attesa per Carradori in vista dell'interrogatorio del Gip. La precisazione arriva direttamente dalla Procura della Repubblica di Forlì, che sottolinea la normalità della procedura in corso per quanto riguarda la vicenda degli appalti sui servizi di trasporto nell'Area Vasta sanitaria. Infatti, al momento viene seguito espressamente l'iter indicato dal codice per le misure di interdizione di pubblici funzionari. Per quanto riguarda il direttore generale dell'Ausl ravennate, Tiziano Carradori, l'attesa si dovrebbe protrarre fino al 13 maggio (nonostante sia ancora nella pienezza dei suoi poteri), quando dovrà comparire davanti al gip Giovanni Treré per un chiarimento decisivo riguardo il mantenimento o meno del suo incarico.
Va precisato che si tratta di una misura cautelare prevista dalla procedura stessa, che impone un interrogatorio prima che diventi effettiva. Alla deposizione di Carradori, che è indagato per reati iscritti provvisoriamente di concussione e turbativa d'asta, parteciperà anche il pm titolare dell'indagine Alessandro Mancini. Per la cronaca, la richiesta iniziale della Procura era addirittura quella degli arresti domiciliari, poi tramutata dal Gip nell'interdizione. La vicenda coinvolge anche Savino Iacoviello, coordinatore dei direttori amministrativi di Area Vasta e Giglia Bitassi, responsabile della sezione acquisti. Ma c'è una quarta persona colpita dal provvedimento. Si tratta del titolare di un'azienda di Perugia che, secondo le ipotesi accusatorie, avrebbe beneficiato della modifica che allargava i requisiti in un bando di gara per i servizi di trasporto di campioni collegato al laboratorio unificato di Pievesestina. Un'indagine complessa, quindi, che tocca anche il deficit da 59 milioni di euro dell'Ausl di Forlì e un altro maxi-appalto del laboratorio di Pievesestina.
Va precisato che si tratta di una misura cautelare prevista dalla procedura stessa, che impone un interrogatorio prima che diventi effettiva. Alla deposizione di Carradori, che è indagato per reati iscritti provvisoriamente di concussione e turbativa d'asta, parteciperà anche il pm titolare dell'indagine Alessandro Mancini. Per la cronaca, la richiesta iniziale della Procura era addirittura quella degli arresti domiciliari, poi tramutata dal Gip nell'interdizione. La vicenda coinvolge anche Savino Iacoviello, coordinatore dei direttori amministrativi di Area Vasta e Giglia Bitassi, responsabile della sezione acquisti. Ma c'è una quarta persona colpita dal provvedimento. Si tratta del titolare di un'azienda di Perugia che, secondo le ipotesi accusatorie, avrebbe beneficiato della modifica che allargava i requisiti in un bando di gara per i servizi di trasporto di campioni collegato al laboratorio unificato di Pievesestina. Un'indagine complessa, quindi, che tocca anche il deficit da 59 milioni di euro dell'Ausl di Forlì e un altro maxi-appalto del laboratorio di Pievesestina.
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