IL TEMA DELLA
MAGIA ALLA KERMESSE SOLLEVA INTERROGATIVI MISTICI E RELIGIOSI. INTERVISTA AL
PROF. ANDREA VITALI.
«Il Natale è celebrato in una data fasulla. L'asinello è un simbolo
diabolico. La Madonna una copia della dea babilonese Istar». A parlare è il
faentino Andrea Vitali, uno dei massimi esperti di medioevo, simbolismo ed
esoterismo. E' lui l'artefice della grande mostra al palazzo delle Esposizioni,
in occasione della fiera di San Rocco.
Professor Vitali mentre
visitiamo una chiesa, un'opera d'arte, la curiosità viene attratta da figure e
simboli che, decifrati racchiudono significati misteriosi. «La maggioranza delle persone guarda e va
oltre e non si avvede di ciò che gli antenati hanno voluto comunicare».
Lei sostiene resistenza di messaggi
"criptati" rivolti al popolo: ad esempio? «Leoni davanti alle chiese rappresentano la potenza di Cristo e, a
volte, se infilzati, il destino dei nemici sconfitti. Possono essere a guardia
della chiesa per «Natale celebrato in una data fasulla, l'asino simbolo
diabolico non fare entrare i rivali di Dio, pronti a sbranarli. Occhi grandissimi
nei personaggi dei mosaici ravennati sono legati alla capacità di vedere oltre
le apparenze. Al centro c'era spesso una pietra preziosa (l'iride): quando il
sole la illuminava, risplendeva e penetrava interiormente le anime di chi
guardava, così veniva messo in soggezione. Hanno un significato aureale dei
santi. Nei racconti della nascita di Cristo nel Vangelo, non si parla nè di un
bue nè di un asino. “Da dove ha avuto origine tale iconografia e perché gli
viene dato tanto peso quando in molte raffigurazioni l'asino diviene simbolo
del diavolo?».
Lei mette in discussione
perfino la data del Natale. «Il
Salvatore non nacque il 25 dicembre, ma m aprile, tempo della pastorizia. Fu
scelto il 25 dicembre perché è il giorno di nascita di molte delta: l'azteco
Huitzlopoctli, Freyr per i popoli scandinavi, Apollo e Bacco in Grecia, Adone
in Siria; Osiride e suo figlio Oro in Egitto. In Messico il 25 dicembre si
festeggiava la nascita del dio Quetzalcoatl e nello Yucatan quella del dio
Bacab. E ancora Buddha in Oriente; Krishna, in India e Scing-Shin in Cina».
E Maria di Nazareth, sarebbe
anche questa una copia? «Esiste
una dea Istar in Babilonia, regina del cielo e simbolo di fertilità,
rappresentata con un bimbo in braccio e con un'aureola di dodici stele attorno
alla testa. L'icona della madre con il figlio neonato risale alla notte dei
tempi e ha sempre simboleggiato la Madre Terra che produce frutti».
Cosa ne pensa del Gral? «Tuttora assistiamo ad un proliferare di
testi che raccontano della sacra coppa dove Giuseppe d'Arimatea raccolse il
sangue del Cristo, deposto dalla croce. In realtà il mito del Graal fu frutto
dell'invenzione di Chretien de Trois che lo descrisse nel sec. XII:, dopo
essersi ispirato da leggende bretoni». (f.d.)
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