La scelta dell'Ausl di
abolire nuovamente, seppur temporaneamente, la guardia pediatrica notturna,
nonostante le assunzioni, reintroducendo per Faenza e Lugo la reperibilità, sta
scatenando reazioni a catena. L'altro giorno il primo a sollevarsi è stato il
comitato "Giù le mani dalla pediatria". Una lettura più soft, ma non priva di
critiche, la fornisce Paolo Palmarini della UiI, che collega il discorso delle
penalizzazioni di Faenza e Lugo al percorso in atto di unione dei due ospedali.
Un percorso che ha registrato un accelerazione il 10 novembre, dopo una
riunione avvenuta tra le parti, giudicata dai sindacati «molto positiva». Ad
avviso di Palmarini, «non si capiscono le motivazioni per cui, espletato il
concorso, gli otto pediatri assunti nell'Ausl Romagna non possano entrare in
servizio prima di febbraio. Anzi, considerata la situazione di Faenza e Lugo,
dove era stata da poco reintegrata la presenza fissa, sarebbe proprio questo il
territorio dove dovrebbero essere insediati prima che altrove, almeno per
garantire ciò che era appena stato concesso». Tutto ciò forse accade perché
Faenza e Lugo sono realtà più piccole di quelle provinciali in area Romagna.
ancora alla ricerca di una stabile fisionomia sanitaria: «Perciò è importante
che sia ratificata il prima possibile la sinergia tra i due ospedali da
considerarsi blocco unico per un bacino di oltre 200mila abitanti, cioè più
grande di alcuni territori provinciali. A quel punto, se non vi fossero
attenzioni, allora davvero bisognerebbe pensare a distrazioni volute».
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