A PROPOSITO del forte maltempo in centro Italia ho
pensato di raccontarvi la mia esperienza di alcuni anni fa, oltre ad alcune
considerazioni sulla gestione del territorio. Siamo agricoltori, sulle colline
romagnole. Nel 2012, con il 'nevone' di 3 metri, e, per fortuna, senza il
terremoto siamo dovuti restare a casa per 21 giorni a causa del ghiaccio.
Nessuno ci ha telefonato (anche perché non funzionava il telefono fisso e c'erano
grossi problemi con i cellulari) per sapere le nostre condizioni, di forze dell'ordine
e protezione nessuna traccia. Per sopravvivere in queste zone rurali è
necessario essere autosufficienti e l'esperienza insegna: preparare per tempo
la legna per il riscaldamento, rifornire il freezer e l'armadietto dei
medicinali, acquistare le bombole del gas per cucinare e la benzina per il
generatore di corrente... E sperare di non aver bisogno di medici o ospedali.
Qui da noi non esiste strada, ne pubblica illuminazione, né vigilanza di alcun
genere, ne acquedotto, ne gas, né raccolta rifiuti, né adsl. I territori agricoli
più svantaggiati vengano progressivamente abbandonati dalle amministrazioni,
che preferiscono destinare i fondi al rifacimento delle pavimentazioni nei
centri città, dove molti negozi chiudono e gli appartamenti cono in vendita.
Eppure anche noi 'rurali' paghiamo le tasse, ma non godiamo di alcun servizio.
Non si deve stupire se le colline si spopolano: il reddito è ridicolo e si
fatica ad andare avanti, a meno che non si disponga di immobili da riconvertire
in ristoranti con piscina, erroneamente detti 'agriturismi'. Nessuno si
preoccupa della manutenzione del territorio, i fossi e le strade bianche sono
lasciati alla gestione di qualche agricoltore volenteroso. In queste zone ad
alto rischio idrogeologico la prevenzione totalmente scordata: si preferisce
intervenire (con comodo) dopo che si è verificata la frana, allora sono
disponibili fondi che, magari, vengono destinati anche ad altri interventi. E
dire che non siamo in capo al mondo, ma anche i km (tanto distiamo dalla
'civiltà') in condizioni avverse le mette in difficoltà. Questa Regione, al di là dei proclami, non ha nulla da insegnare. Lettera firmata
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