martedì 3 gennaio 2017

PARCO VENA DEL GESSO: DOPO I LUPI ARRIVANO I GATTI SELVATICI.

Gatto selvatico vena del Gesso


Lupo Parco Vena del Gesso


Capriolo

DOPO TANTE LAMENTELE RIMEDIO PER I CAPRIOLI DELLA PINETA DI RAVENNA, A BRISIGHELLA SONO GIA’ SCOMPARSI!

AVVISTATI gatti selvatici nel parco della Vena del Gesso. Potrebbe essere una scoperta importante quella fatta dai volontari della associazione Pangea che lavorano assieme al personale del Parco. Le tracce del felino (felis silvestris), generalmente più massicciò del normale gatto domestico, sono state rilevate nel corso dell'analisi di alcune immagini registrate da foto-trappole. I dispositivi che riprendono automaticamente gli animali che si muovono nel bosco sono state installate all'interno dell’oasi nell'ambito della convenzione tra il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola e Pangea, sin dalla costituzione dell'Ente di gestione. «Da circa un anno - raccontano i volontari di Pangea - abbiamo avviato un monitoraggio all'interno dell'area protetta. Volevamo studiare alcune specie selvatiche elusive e di grande interesse dal punto di vista della loro conservazione. In precedenza lo stesso lavoro era stato fatto direttamente dall'Ente Parco. Questi otto anni ci hanno permesso di affermare che nel Parco della Vena del Gesso (che si trova nel territorio collinare fra Faentino e Imolese, N.d.R.) è presente il gatto selvatico con almeno tre nuclei: vivono nelle aree più remote e meno disturbate dell'area protetta». IN REALTÀ non sarebbe una novità assoluta, visto che già un anno dopo l'inizio degli studi si notarono alcuni esemplari (come già pubblicato nel volume 'L’operazione Stella-Basino, N.d.R.). Però, come ha confermato il direttore del Parco della Vena del Gesso, Massimiliano Costa, ora la presenza è diventata costante. Oggi la specie vive nella Vena del Gesso, al pari del gatto in aree remote e rigorosamente protette e con un numero limitato di esemplari stabili. I giovani delle coppie stanziali, infatti, vengono subito allontanati dai genitori al raggiungimento dell'età adulta». NON SEMPRE ci sono buoni rapporti tra il lupo e gli allevatori, IL SIGNIFICATO PER GLI ESPERTI Il gatto selvatico è molto esigente in fatto di ecosistema, è un ottimo indicatore della salute del parco «Il gatto selvatico - racconta Carlotta Nucci, di Pangea - è una specie molto esigente in fatto di tranquillità ambientale e di complessità dell’ecosistema, ma anche un ottimo indicatore della salute ambientale e dell'elevata naturalità del Parco». Nel parco però c'è anche un’altra specie simile con gli allevatori - dice Massimiliano Costa, direttore del Parco della Vena del Gesso - dovuta a episodici attacchi al bestiame, oggi però il lupo è quasi del tutto innocuo. Da questo punto di vista grazie a una campagna di informazione gli allevatori si sono dotati, anche gratuitamente da pane della Regione, di cani da pastore Marennano-Abruzzesi o simili, capaci di difendere le greggi in modo risolutivo dai lupi». la prima, causano danni importanti E quindi di cosa si nutrono? «La dieta del lupo è fondata sulla caccia ad animali come il cinghiale e il capriolo. Oggi possiamo dire che senza dubbio il lupo è un valido allealo degli agricoltori». Invece i gatti selvatici? «I gatti si nutrono di piccoli animali, per lo più roditori». Antonio Veca

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