venerdì 30 aprile 2010

UN BRIVIDO ALLA SCHIENA

Ho cambiato canale e c'era un tizio americano che ormai da trent'anni ha scelto di vivere qui sul Mediterraneo, e che - diceva - mai rinuncerebbe al clima che sappiamo, e il sole, il mare, il cibo, le solite cose, e però - diceva - sono giusto trent'anni che certe cose non cambiano mai, proprio mai.
I sindacati sono comandati da relitti pseudo-comunisti che si oppongono a tutto e ogni volta annunciano uno sciopero generale come la venuta del messia, quando possono paralizzano il paese con incredibili scioperi dei trasporti pubblici, statali e insegnanti e pensionati restano il loro core-businnes, ogni volta che fanno un corteo sembra di tornare agli anni Settanta, priorità e discussioni sono sempre le stesse, i dipendenti pubblici  sono troppi e costano un botto e hanno il posto a vita,  la gente va in pensione a 60 anni mentre i tedeschi per dire, ci vanno a 67, e - diceva - ogni volta eterne diatribe sulla necessità di liberalizzare, privatizzare, razionalizzare, tagliare enti e municipalizzate, comunità e province, diminuire il debito, la solita solfa, con la sinistra che protegge i parassiti, la destra che protegge gli evasori fiscali, le ferrovie indebitate, la compagnia aerea fallita, ecco, rimane giusto il turismo, sinché dura: appunto il sole, il mare, il cibo, le solite cose.
Poi un brivido alla schiena: parlava della Grecia.

mercoledì 28 aprile 2010

LITE FRA I COLOSSI ROSSI. LA PROVINCIA NON AVEVA DETTO CHE LA SCELTA ERA CONCORDATA?


INTERPELLANZA DELLA RIDOLFI PER CONOSCERE LA REALTA’ 

La Coop Adriatica avrebbe presentato ricorso al TAR contro la Provincia di Ravenna ed il Comune di Faenza e  le motivazioni di tale ricorso risiederebbero nel fatto che le due amministrazioni hanno autorizzato a “cascata” la realizzazione del centro commerciale CONAD nell’ex area Neri, negli stessi tempi con cui è stata autorizzata la costruzione dell’Ipercoop le Maioliche di Coop Adriatica; Il polo commerciale CONAD che si sta sviluppando nella ex area Neri dista solo 3 KM dal nuovo Ipercoop le Maioliche; Tale condizione di vicinanza delle due strutture commerciali era ben presente agli amministratori locali e alle due società che hanno avviato i procedimenti amministrativi per giungere alla realizzazione dei due poli commerciali. Tutt’e due i poli commerciali hanno beneficiato nel tempo e nelle maglie dei procedimenti di sostanziali aumenti delle superfici rispetto ai progetti iniziali, tanto che proprio nel caso dell’Ipercoop le Maioliche si sono mutate superfici destinate a magazzini in superfici commerciali. L’impianto CONAD nasce dal trasferimento ed ampliamento del negozio CONAD Fornarina, insediato nel Comune di Faenza da diversi anni, mentre l’impianto Ipercoop risulta essere un nuovo insediamento, stante la presenza nel territorio faentino di altri punti coop di medie/grandi dimensioni commerciali. I gruppi consiliari FI – PDL in Provincia di Ravenna e Comune di Faenza abbiamo sempre manifestato forti perplessità sulla costruzione di due poli commerciali a distanza ridotta e hanno sempre denunciato l’impatto sul tessuto commerciale locale di due poli commerciali di siffatte dimensioni anche tenuto conto del fatto che vi erano altre strutture preesistenti di dimensioni significative nei vicini Comuni di Lugo e Imola, l’amministrazione provinciale e quella comunale si sono sempre premurate di sostenere che le nostre osservazioni non trovavano alcun riscontro rispetto alla tematica in questione. La Coop Adriatica e Conad sono entrambe associate Lega Coop. Altro grave danno ci sarà  anche con  la costruzione di un Outlet;
Il ricorso di Coop Adriatica appare incomprensibile e  denota come le previsioni di sviluppo ipotizzate da Coop Adriatica per l’Ipercoop le Maioliche, dopo 11 mesi di attività non corrispondono alla realtà e sono ben lontane dalle aspettative e le  Coop Adriatica e Conad, aderenti entrambe a Legacoop, svolgono un ruolo quasi monopolistico nel territorio provinciale e  fortemente tutelata nel territorio provinciale di Ravenna; Gravissimo la scarsissima sensibilità è stata manifestata dall’amministrazione provinciale di Ravenna e dall’amministrazione comunale di Faenza nei confronti dei commercianti del centro storico di Faenza nel momento in cui si è deciso di insediare due grandi poli commerciali nel territorio faentino. Altro sperpero ed errore  il progetto di creare un luogo dedicato alla promozione del territorio, dei prodotti tipici sostenuto che l’Ipercoop le Maioliche assurgeva al ruolo di vetrina della città di Faenza;, delle peculiarità della città di Faenza sembra naufragato essendo fermo da 11 mesi e non trovando nessuno disponibile ad imbarcarsi in una avventura con costi esorbitanti;
Per i succitati motivi Raffaella Ridolfi ha interrogato Il Presidente della Provincia di Ravenna per conoscere:
se è già stato notificato il ricorso di Coop Adriatica;
come intende contrapporsi al ricorso di Coop Adriatica;
come valuta le scelte di Coop Adriatica a fronte degli studi programmatori e progettuali che sottendono il PTCP;
come valuta tale comportamento a fronte dei pregressi accordi sul PTCP con le associazioni di categoria;
cosa comporterebbe per la Provincia di Ravenna ed il Comune di Faenza l’accoglimento del ricorso di Coop Adriatica da parte del TAR e, nel caso si fosse chiamati al grado successivo della giustizia amministrativa, del Consiglio di Stato. 

L’ONESTO NAPOLITANO

L’onesto Napolitano questa settimana ha fatto partire un paio di colpi che hanno fatto vacillare la sinistra forcaiola e le toghe più rosse.
L’uno due è cominciato col discorso sulla Liberazione. Per l’occasione il capo dello Stato ha preso in prestito le parole di Berlusconi, mollando uno sganassone a tutti quelli che volevano utilizzare il 25 aprile come grimaldello per scardinare il risultato elettorale e prendersi una rivincita sul governo.
Ma più ancora della commemorazione della vittoria su nazismo e fascismo ci ha colpito il discorso di ieri, con cui il presidente ha bacchettato i magistrati. L’argomento è di solito giudicato tabù, soprattutto per chi provenga dalle fila della sinistra, fazione che ha sempre goduto di un trattamento di favore da parte delle toghe. Per questo stupisce che sia stato il primo capo dello Stato post comunista a dire che i giudici devono fare autocritica e riconoscere che qualcosa non va anche tra le proprie file. Fino ad oggi sono stati coccolati dai vari governi rossi e questo li ha resi intoccabili, impedendo qualsiasi riforma degna del nome.
I tribunali sono un tempio di inefficienza e ad essa non contribuiscono solo le cattive leggi varate dal Parlamento negli ultimi sessant’anni, ma anche le pessime abitudini di signori che si nascondono dietro la toga pur di lavorare il meno possibile. Le sentenze del Consiglio superiore della magistratura da questo punto di vista sono illuminanti: ci sono giudici e pm che battono la fiacca da tempo, accumulando ritardi su ritardi, ma i provvedimenti presi contro di loro spesso si limitano alla riduzione di uno o due anni di anzianità oppure al trasferimento ad altra sede. Come dire che un fannullone basta trasferirlo per trasformarlo in uno stakanov.

IL PDL CHIEDE AL SINDACO E ALLA GIUNTA DI ATTIVARSI NEI CONFRONTI DELLA GIUNTA REGIONALE PER MODIFICARE I CRITERI PER L’ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE

Il gruppo PDL Faenza inizia la sua attività politica in Consiglio Comunale proponendo un Ordine del Giorno che invita il Sindaco e la Giunta ad intervenire nei confronti della Regione Emilia-Romagna per modificare i criteri di assegnazione per l’accesso alle abitazioni in locazione. Il gruppo chiede di uniformare la legge regionale di attuazione del piano casa ai criteri individuati nel decreto del Governo e riportati nella legge di conversione del 2008, soprattutto per quanto riguardo l’accesso a tali benefici da parte dei cittadini stranieri. La norma nazionale infatti prevede che le abitazione in locazione debbano essere prioritariamente destinate alle categorie sociali svantaggiate:
a) i nuclei familiari a basso reddito, anche monoparentali o monoreddito;
b) le giovani coppie a basso reddito;
c) gli anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate;
d) gli studenti fuori sede;
e) i soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio;
f) altri soggetti in possesso dei requisiti di cui all'articolo 1 della legge n. 9 del 2007;
g) gli immigrati regolari a basso reddito, residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale o da almeno cinque anni nella medesima regione;
L’iniziativa del Gruppo PDL Faenza nasce dalla considerazione che i Comuni sono chiamati a concorrere al finanziamento del FONDO REGIONALE PER IL SOSTEGNO ALL'ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE per una quota non inferiore al 15% e dalla considerazione politica che le indicazioni del Governo tendevano ad agevolare i nuclei famigliari con un progetto di vita teso ad insediarsi stabilmente in un territorio e diventare parte integrante di una comunità cittadina. La modifica sostanziale invece apportata dalla Regione Emilia-Romagna va a totale detrimento dei cittadini italiani, europei e stranieri residenti in Emilia-Romagna da oltre 5 anni.
I quattro consiglieri comunali del PDL Faenza chiedono inoltre di applicare le indicazioni normative individuate dal Governo e recepite nella legge 133/2008 anche ad altre agevolazioni e ad altri fondi di sostegno siano questi regionali o comunali.
ALLEGATO Ordine del Giorno 

martedì 27 aprile 2010

MENTRE A FAENZA COOP E CONAD SI CONTENDONO LA PIAZZA A SUON DI DENUNCE, NOI STIAMO ANCORA ASTETTANDO LA NOSTRA PARTE DEL FONDO DI “PEREQUAZIONE” CIOE’ L’INDENIZZO PER L‘ IMPATTO DI QUESTI COLOSSI SUL TERRITORIO. SVEGLIATEVI SINDACI CASOLA VALSENIO, BRISIGHELLA, RIOLO TERME, BAGNACAVALLO!

MA QUESTI SINDACI DA CHE PARTE STANNO?

Do atto volentieri al Sindaco Iseppi di essere un attento lettore della nostra stanza e di non mancare di puntualizzare spesso e di chiosare le nostre argomentazioni. Magari qualche volta lo fa con una puntigliosità un po’ altezzosa, ma va bene comunque, anche perché, se ha ragione, non facciamo alcuna fatica a dargliene conto.
Come qualcuno avrà notato, il Sindaco è intervenuto oggi su una questione di grande importanza, gli ipermercati Coop e Conad di Faenza, un po’ tirato per la giacca da un nostro titolo leggermente irriverente Mentre a Faenza Coop e Conad si contendono la piazza a suon di denunce, noi stiamo ancora aspettando la nostra parte del fondo di "perequazione" cioè l'indennizzo per l'impatto di questi colossi sul territorio. Svegliati Sindaco!
La questione riguarda il fondo di perequazione (termine orribile che all’incirca si traduce in “compensazione”) che dovrebbe essere versato dal Comune di Faenza ai comuni del territorio per “ripagarli” di scelte pesanti sul piano urbanistico ed economico effettuate nell’ambito del Piano Territoriale.
Dice Iseppi: “Svegliati” mi sembra eccessivo, quantomeno perché nessuno sta dormendo e nemmeno ci sono allori su cui adagiarsi. Prendo sempre umilmente le lezioni che mi si vogliono dare, vista la mia limitata esperienza politica, ma sarebbe opportuno che questo avvenisse su fatti concreti e verificabili.
Eviterei quindi di aumentare tensioni su questioni per le quali non abbiamo, purtroppo, nulla da pretendere.
Gli accordi territoriali che prevedono la perequazione sono stati firmati sulle varianti del PSC (Faenza e Solarolo) e sul terreno del futuro Outlet di Faenza. Si tratta di due trattative distinte e quindi anche di due “salvadanai” distinti. Per entrambi è previsto un accordo in cui gli oneri di urbanizzazione andranno a beneficio dell’intero comprensorio per opere di rilevanza comunale e/o sovra comunale da decidersi al momento opportuno (quando si versano gli oneri).
L’Ipercoop di Faenza fa parte della “famosa” variante 14 per la quale (ahinoi!) non fu previsto accordo di perequazione. Se così non è, e riesci a dimostrarmi il contrario sarò ben felice di correggermi e di ricercare questa trattativa. Ne sarebbero molto contenti anche gli altri Sindaci del comprensorio, che immagino stiano tutti dormendo come me.
Buone cose.
Nicola
Iseppi sostiene dunque che per l’Ipercoop di Faenza non sarebbero stati previsti “accordi di perequazione” mentre io ribadisco che se anche non previsti, un buon sindaco dovrebbe sbattere i pugni sul tavolo e pretendere quello che l’evidenza e la ragionevolezza impone, cioè una compensazione per le ricadute che quella scelta determina su tutto il territorio comprensoriale non potendosi giustificare una mancanza così vistosa da parte degli amministratori che in precedenza avevano avvallato quelle scelte, in spregio, anche, ad una buona legislazione regionale.
Vincenzo Galassini, capogruppo PDL in Consiglio Provinciale, mi ha trasmesso successivamente la delibera adotta il 24 luglio 2006 in Consiglio Provinciale di Ravenna dal titolo “ACCORDO TERRITORIALE FRA PROVINCIA DI RAVENNA E COMUNE DI FAENZA PER L'ATTUAZIONE DEL NUOVO POLO FUNZIONALE COMMERCIALE DI FAENZA. APPROVAZIONE DELL'ACCORDO IN CONFORMITA' ALLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL'ART.15 DELLA L.R. N.20/2000.” nella quale il cosiddetto fondo perequativo previsto dalla legge regionale n.20/2000 art. 5 comma 3 veniva richiamato e demandato agli Accordi territoriali tra i vari soggetti con questa dizione: “Ricadendo il polo in oggetto all’interno di uno degli ambiti produttivi strategici del PTCP, il presente accordo ne rappresenta un primo stralcio attuativo, e pertanto la sua realizzazione dovrà essere rapportata alla scala più ampia che sarà oggetto del successivo accordo territoriale del medesimo ambito strategico. Si conviene inoltre che in detta sede si dovrà quindi completare tutto l’assetto infrastrutturale a dare risoluzione alle molteplici problematiche ambientali e territoriali inerenti l’ambito produttivo strategico.”
Insomma parrebbe da tutto ciò che all’accordo tra Provincia e Comune di Faenza dovesse poi fare seguito una intesa ulteriore dove forse avrebbero dovuto trovare spazio le compensazioni territoriali. Cosa che non è avvenuta. Una ragione in più allora per richiedere il rispetto della lettera e della ratio dell’accordo del 2006. Chiudiamola qui, per ora. Alla fine siamo sicuri che il sindaco Iseppi al tavolo delle trattative con gli altri comuni saprà utilizzare con profitto  almeno la stessa energia che è solito usare nei confronti del governo al quale rimprovera persino di “fargli la cresta sull’Irpef” e di avergli sottratto come un ladro di notte 43mila euro. O no?

CONFERENZA STAMPA

Martedì 27 aprile 2010   Ore 11,00   Comune di Faenza - Sala Gialla
PRESENTAZIONE DELL’O.D.G. DEL GRUPPO PDL  SUI CRITERI PER L’ACCESSO ALLE ABITAZIONI IN LOCAZIONE
JORICK BERNARDI                                       RAFFAELLA RIDOLFI
ALESSIO GRILLINI                                      FRANCESCO VILLA

domenica 25 aprile 2010

IL PDL COMMEMORA IL 25 APRILE A S. LUCIA DI FAENZA

ha commemorato le grandi democrazie per la liberazione e le vittime del nazismo, del fascismo ed anche quelle del comunismo
 Dalle macerie materiali e morali lasciate dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista, il popolo italiano, grazie al contributo determinante delle grandi democrazie occidentali, in particolare gli USA, è uscito a testa alta di fronte alla storia e al mondo, dando vita dopo l'8 settembre del '43, alla Resistenza. All'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, l'esercito italiano, a causa della mancanza di disposizioni precise da parte degli alti comandi militari, si era liquefatto. Fu un vero e proprio dramma, umano e militare, anche se nelle settimane successive non mancarono gli episodi di resistenza ai tedeschi (Roma, Cefalonia, Corfù, Corsica, Albania, Rodi, Lero) e, viceversa, ci furono anche numerosi casi di adesione alla Rsi. La lotta degli antifascisti fu possibile grazie all'immenso dispiegamento di uomini e di mezzi degli Stati Uniti e delle truppe alleate che dal Luglio 1943, data dello sbarco americano in Sicilia, al 1945, liberarono tutta l'Italia e l'Europa. Gioverà ricordare l'alto sacrificio pagato dagli Stati Uniti d'America alla liberazione dell'Europa, 220.000 morti. Bisognerà tuttavia aspettare la notte fra il 9 ed il 10 novembre 1989, momento storico della caduta del Muro di Berlino, per vedere completata la liberazione della parte orientale dell'Europa caduta dopo l'oppressione nazista nell'altrettanto odiosa ed efferata tirannide comunista.  Con questo sentimento, dirigenti ed eletti del PDL di Faenza , guidati dal Consigliere Regionale G. Guido Bazzoni, dal Consigliere politico del Ministro Brunetta, Rodolfo Ridolfi, dal capogruppo in Provincia Vincenzo Galassini, dal coordinatore comunale Luciano Spada e dalla capogruppo in Consiglio Comunale Raffaella Ridolfi, hanno reso omaggio al Cimitero alleato  di S.Lucia a Faenza e commemorato la liberazione e le vittime del nazismo, del fascismo ed anche quelle del comunismo.

sabato 24 aprile 2010

DIREZIONE PDL – DOCUMENTO CONCLUSIVO

ROMA 22 APRILE 2010

La Direzione Nazionale del Popolo della Libertà sottolinea la vittoria del Centrodestra nelle recenti elezioni regionali e amministrative, con un risultato storico: oggi 40 milioni di italiani sono governati a livello regionale dal Centrodestra, contro i 18 milioni amministrati dal centrosinistra.
Il Centrodestra si è confermato maggioranza nel Paese in modo inequivocabile e il Popolo della Libertà si è riaffermato come la prima grande forza politica nazionale: questo è vero al Nord dove il Popolo della Libertà ha agito in alleanza ma anche in competizione positiva con la Lega; ed è vero nel Centro-sud, dove ha dimostrato di possedere un forte radicamento territoriale.  Tutto ciò rende paradossali alcuni aspetti della polemica interna sviluppatasi in questi giorni: tensioni all’interno delle grandi forze politiche possono manifestarsi, ma è incomprensibile che vengano provocate all’indomani di una grande vittoria, dopo due anni di successi in tutte le consultazioni elettorali e dopo due anni di grandi risultati dell’azione di governo certificati dal costante consenso dei cittadini, unico caso in Europa, durante un periodo di grave crisi economica in contro tendenza rispetto alla sfiducia che ha colpito tutti gli altri governi. Anche il confronto che si è svolto durante i lavori della Direzione ha rivelato come certe polemiche pubbliche fossero pretestuose e comunque non commisurate ad un dibattito responsabile e costruttivo.
Nei prossimi tre anni il governo, la maggioranza e il Popolo della Libertà completeranno la realizzazione del programma che ci impegna principalmente
1. a ridurre e a razionalizzare la spesa pubblica,
2. a realizzare una riforma del sistema fiscale con l’obiettivo di ridurre le tasse, compatibilmente con i vincoli di bilancio,
3. a sostenere le famiglie, il lavoro, le imprese,
4. a proseguire nella riforma e nella digitalizzazione della Pubblica amministrazione,
5. a realizzare un Piano per il Sud,
6. ad ammodernare e potenziare il sistema delle grandi infrastrutture,
7. a realizzare una riforma organica del sistema giudiziario,
8. a realizzare le riforme istituzionali, ivi compresa la modifica dei regolamenti parlamentari,
9. a proseguire nella lotta alla criminalità organizzata che ha già prodotto risultati mai raggiunti nella storia della Repubblica.
Siamo convinti che una forte ed autorevole leadership, quale quella assicurata dal Presidente Berlusconi, garantirà il raggiungimento di tutti questi obiettivi. La leadership forte è ormai un tratto caratteristico dei moderni sistemi politici e gli italiani certo non rimpiangono le leadership deboli e i governi instabili del passato. 

UN BATTAGLIA DEL PDL IN CONSIGLIO PROVINCIALE HA OTTENUTO QUANTO RICHIESTO

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI, IL PDL AFFILA LE ARMI

I PROSSIMI PASSI:”DIFFIDA AL COMUNE, I DEBITI FUORI BILANCIO PER ORA NON DEVONO ESSERE PAGATI”

L’opposizione si prepara al ruolo di “censore” nell’affaire Consorzio servizi sociali. Designato il presidente della Commissione di inchiesta, Eugenio Costa (sul quale dovrà comunque pronunciarsi il Consiglio comunale) il Pdl ravennate questa mattina ha illustrato le sue mosse, in una conferenza alla quale hanno partecipato i rappresentati dei gruppi Fi e An a Palazzo Merlato, assieme ad esponenti di Cervia e Russi, cioè i Comuni soci (assieme all’Ausl) dell’ente “sotto osservazione”. Niente sconti, dicono i consiglieri: in una situazione di questo tipo “tutta la Giunta avrebbe dovuto dimettersi”, commenta Costa, capogruppo Fi-Pdl. Va detto – aggiunge Sergio Covato, capogruppo di An-Pdl – che “se non si fosse provveduto, l’anno scorso, a uno stanziamento straordinario di 3 milioni di euro ora il buco ammonterebbe a circa 13 milioni". Per quanto riguarda le verifiche, verrà chiesto l’intervento di una società di revisione “autonoma e indipendente”, in grado di svolgere un ruolo super partes. Partirà inoltre, spiega Maurizio Bucci (Fi-Pdl) una diffida rivolta alla Giunta, sindaco e liquidatore del Consorzio, affinché per il momento non vengano pagati i debiti fuori bilancio: si intende conoscere prima il quadro esatto della vicenda, acquisendo le fatture delle cooperative convenzionate. Massima attenzione anche ai reali crediti vantati dalle coop non inseriti a bilancio, e ai prestiti sull’onore. Per questi crediti “di dubbia esigibilità”, che ammontano a circa 3 milioni e mezzo di euro sarà richiesto l’elenco dei beneficiari. Vanno rimossi “immediatamente” , continua il Pdl, i dirigenti comunali trasferiti dal Consorzio alla Asp. Serve infine “una verifica immediata da parte del sindaco di tutte le nomine negli enti pubblici in carico al Comune ove si riscontrano inadeguatezze professionali”.
Angelo Cellini, capogruppo di Noi per Russi, dal canto suo afferma di volersi costituire parte civile. Massimo Mazzolani, capogruppo An-Pdl a Cervia, ribadisce che i servizi sono stati svolti per il Comune di Ravenna: il debito non dovrà essere quindi ripianato dagli altri enti locali soci. Più in generale, il presupposto da cui parte l’opposizione è che comunque non era possibile da parte del consiglio comunale svolgere un reale ruolo di controllo sui bilanci del Consorzio. Mentre c’era chi non poteva non sapere. Ovviamente si va, in ordine, dal direttore Carlo Savorelli ai membri del Cda “che sembrano non essersi preoccupati più di tanto”, al presidente Preda “che avrebbe dovuto conoscere l’esistenza del problema”, fino all’assessore Pericle Stoppa. Responsabilità politiche vengono addossate anche alla precedente giunta. C’è da dire, per stessa ammissione dell’opposizione, che di per sé l’esistenza di debiti fuori bilancio non configura un illecito. Anzi, la “paura” è proprio quella che ci si appelli a un articolo del testo unico degli enti locali, che configura questa ipotesi: ma a patto che il Comune ne riceva comunque un vantaggio. Resta un fatto: l’opposizione dimostra di voler approfittare dell’ “assist” servito dalla maggioranza. Gianluca Palazzetti, vice coordinatore vicario provinciale , Alberto Ancarani, coordinatore comunale, insieme a Covato, parlano del crollo del “falso mito” dell’efficienza del centrosinistra.
I dubbi del Pdl coinvolgono anche la neonata Asp, che raccoglie l’eredità del Consorzio: si teme che le inefficienze possano nel caso risultare le stesse.
Buco Consorzio, “Nasce nel 2009” Leggi il verbale dei revisori dei conti

Verbale dei revisori dei conti

Ravenna, 22 aprile 2010 - “Rispetto alla rilevazione delle partite aperte con i principali fornitori, si riscontra che molte fatture da questi emesse per prestazioni in prevalenza dell’esercizio finanziario 2009, non sono state contabilizzate”.
Dunque i debiti fuori bilancio del Consorzio dei servizi sociali di Ravenna, che il liquidatore, Cesare Focaccia, ha quantificato in sei milioni di euro, sarebbero un fatto recente. Lo scrive il collegio dei revisori dei conti (Gianni Tarroni e Marco Castellani), in un verbale dello scorso 2 aprile, in cui vengono analizzati gli importi delle fatture contabilizzate e di quelle non contabilizzate. In questo documento, in cui i revisori avvertono che “il disavanzo reale appare di gran lunga superiore” rispetto a quello visibile nel bilancio 2009 a causa di “molte fatture non contabilizzate”, si legge che ilbuco’ è di 4.534.390 euro.
I fornitori tagliati fuori dal bilancio sono 24: tra questi c’è l’Asp di Cesena (20.187 euro), l’associazione papa Giovanni XIII (39.068 euro), le cooperative il Cerchio (136.436 euro), In cammino (61.206 euro), la Pieve (108.080 euro), Don Dino (41.542 euro), In movimento (29.824 euro). E poi ci sono i due grandi creditori: il consorzio Selenia, con 3.063.792 euro, e il Solco con 834.053 euro. Quest’ultima, nel 2009 aveva già fatturato oltre sei milioni di euro, stavolta però scritti nel bilancio del Consorzio.
Dopo queste rilevazioni, i revisori concludono che “con la circolarizzazione dei fornitori al 31 dicembre 2009, emerge una situazione molto critica con correlato deficit finanziario di entità tale da rendere inattendibili i documenti di bilancio sottoposti alla nostra attenzione durante il breve mandato (rendiconto 2008 e bilancio di previsione 2009)”.
A monte di tutto, secondo i revisori, ci sono “irregolarità più o meno gravi della gestione verificatesi nel corso degli anni”. Spalmati nel tempo, infatti, ci sono i prestiti sull’onore, sui quali gli stessi revisori avevano dato l’allarme fin dal 2008. In sede di liquidazione si e’ visto che ammontano a ben 3,5 milioni di euro. Il collegio dei revisori, infine, dichiarava di considerare il verbale dello scorso 2 aprile “come referto su gravi responsabilità”.

SCANDALO CONSORZIO: RICHIESTO UN DIBATTITO ANCHE IN PROVINCIA

I MIGLIORI A FAENZA: LE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI HANNO VUOTATO LE CASSE?

LA DENUNCIA DA UN ESPERTO E VETERANO AMMINISTRATORE PUBBLICO.
UNA SEGNALAZIONE DEL PDL: CONTROLLI LO SPERPERO “TERRE NALDI” E PRENDA I PROVVEDIMENTI NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI, RIFLETTENDO SUL  BUCO DI 10 MILIARDI AL CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DI RAVENNA

venerdì 23 aprile 2010

SITUAZIONE EX COLONIA CASTEL RANIERO FAENZA

Interpellanza del consigliere Francesco Villa

      Premesso che a Castel Raniero, da molti anni in stato di pericolo, vi è ancora l’immobile ex colonia estiva;
      Visto: che questo, oltre a rappresentare un pericolo per il suo stato che continua a peggiorare con il passare degli anni, rappresenta una immobilizzazione finanziaria per questo Comune;
c h i e d o:quindi quali progetti si abbiano in cantiere per valorizzare l’immobile dell’ex colonia di Castel Raniero, se si pensi di vendere l’immobile, oppure di ristrutturarlo e, in questo caso, con quale destinazione.

giovedì 22 aprile 2010

SCUSATE, CI SIAMO PERSI 9 MILIONI

COSA NE PENSA LA GENTE DI RAVENNA DI QUESTI AMMINISTRATORI “DISTRATTI” CLICCA QUI

ANCORA UNA VOLTA GLI AMMINISTRATORI DI SINISTRA DI FAENZA SI DISTINGUONO PER L’ENORME SPRECO DI DENARO PUBBLICO

PER QUESTO NESSUNO LI CREDE QUANDO PRETENDONO SEMPRE PIU’ SOLDI DAL GOVERNO


LA POLITICA TURISTICA SECONDO LA SOCIETA’ D’AREA PER LA COLLINA E IL COMPRENSORIO FAENTINO

UN’OFFERTA DEBOLE E “VECCHIA” 

Avevamo chiesto alla presidente dell’Unione dei Comuni di farci conoscere le linee di politica turistica preparate dalla Società d’Area in relazione alle obbligazioni contrattuali che la stessa Società ha con noi. Qualche settimana fa la presidente ci ha consegnato il Programma Turistico 2010 che contiene una summa di tutta la possibile offerta del comprensorio faentino. Come era prevedibile il documento racconta l’aggregato dell’insieme dell’offerta che, è bene ricordarlo, non dipende in via esclusiva dalla Società, ma raccoglie, ordina, confezione una serie di prodotti che le varie comunità sono riuscite a mettere in campo negli anni. A noi è parso, e lo abbiamo detto più volte, che la collina abbia ancora un’offerta debole e “vecchia” e che alcune scelte scontino fin troppo vistosamente le preminenti opinioni di quelli che conoscono assai poco la nostra realtà e le nostre possibilità tanto è vero che, fingendo lunghe riflessioni, ci relegano a esclusivo contenitore di eventi e di sagre assegnando invece ad altre località le strutture e le infrastrutture che in realtà sono la portante della movimentazione turistica del futuro.

Comunque non è questa l’occasione per un’analisi compiuta delle prospettive turistiche dei paesi dell’Appennino e dell’Unione nel suo insieme: adesso è il tempo di leggere e di cercare di capire dove ci stia portando chi governa questi processi.
Il documento che segue è un utile strumento per cominciare a farlo.

mercoledì 21 aprile 2010

PEC, il countdown è scattato

Da lunedì 26 aprile la casella di posta certificata sarà attivata per 50 milioni di italiani
LA RIVOLUZIONE DEL MINISTRO BRUNETTA

“Il 26 aprile sarà il giorno della posta elettronica certificata (Pec). Tutti i cittadini italiani maggiorenni che lo vorranno si potranno recare, con un documento di riconoscimento, presso la rete delle Poste italiane, dove sara’ distribuito gratuitamente un account di Pec“.
La dichiarazione  è del ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, che insieme al ministro della Salute Ferruccio Fazio questa mattina ha visitato l’avanzato sistema di informatizzazione della sede del dicastero della Salute in via Giorgio Ribotta a Roma.
“La Pec - ha spiegato Renato Brunetta – dara’ diritto al cittadino di interloquire per via elettronica con la pubblica amministrazione, come se mandasse una raccomandata con ricevuta di ritorno, con lo stesso valore legale. Gli italiani avranno il diritto di ricevere dall’amministrazione pubblica una risposta alla stessa maniera”.

Maggiori controlli su nomadi e abusivi nei parcheggi del Comune di Faenza

Leggi l'interpellanza del Consigliere Comunale Francesco Villa

APERTA LA PARENTESI. IN MARGINE ALLA DISCUSSIONE IN CASA DEL POPOLO DELLA LIBERTA’


Che cosa chiede la gente alla politica? Che cosa vogliono gli elettori dal partito di maggioranza e dalla maggiore forza di governo? La risposta è scontata, ed è la stessa a tutte le latitudini, in ogni parte del mondo.
I cittadini chiedono in primo luogo di essere governati. Vogliono – banalmente – che le cose funzionino. Poiché pagano le tasse e sono loro a far girare l’economia e il Paese, questo è un loro sacrosanto diritto; ed è un dovere, il primo dovere della politica, rispondere a queste richieste.
In secondo luogo la gente chiede riforme. Togliendo a questo termine una certa retorica ritualità, le riforme non sono qualcosa di astratto ma ciò che serve a far funzionare meglio la società. Un tagliando periodico, un miglioramento continuo alla macchina pubblica affinché la società civile possa servirsene al meglio.
Questo è ciò che la gente chiede, ed è ciò che il governo nei suoi primi due anni di vita, ha dato. Crediamo al meglio, in una situazione difficilissima per tutti i governi del mondo.
Poi la gente conosce, ed in una certa misura capisce, anche le esigenze interne della politica. Nonostante i luoghi comuni, nonostante l’insofferenza che affiora continuamente tanto a destra come a sinistra, gli elettori preferiscono essere rappresentati da partiti anziché da governi di tecnici; e sanno che questi partiti hanno al loro interno umori e personalità differenti.
Lo capiscono, appunto, e lo accettano anche come un segnale positivo di democrazia. Non lo capiscono più, e lo accettano molto meno, se si accorgono che le discussioni interne servono soltanto a chi discute, e che dietro la richiesta di democrazia si celano solo questioni di potere.
Ed è questa tra l’altro la vera debolezza di ogni ipotesi di terzo polo, di governo misto tra eletti e tecnici. Una somma di terze forze, di frazioni, di cenacoli ristretti e di esperimenti di laboratorio, non fa una forza vera e di governo. Non la comprenderebbe nessuno. Ed infatti ogni esperienza tentata in questa direzione è sempre fallita.
Affascina qualche addetto ai lavori, ma nelle urne viene regolarmente sconfitta. Chiusa la parentesi.

lunedì 19 aprile 2010

“BUON LAVORO MINISTRO GALAN”

Il G.T.A (Gruppo Trasversale Agricoltori) augura al nuovo Ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan buon lavoro.
Chiediamo al nuovo Ministro di confrontarsi e dialogare con tutte le “voci” del mondo agricolo soprattutto gli agricoltori (quelli veri!), perché ogni agricoltore o gruppo di agricoltori può dare il suo piccolo grande contributo per il futuro del settore.
Perché sono quelli che, in questo momento di grave crisi per l’agricoltura italiana, più di qualunque altro temono per il futuro delle loro imprese.
Infine siamo certi che il Ministro Galan ascoltando tutte le voci del mondo agricolo saprà decidere con scelte ponderate e coerenti per lo sviluppo della vera agricoltura e delle vere imprese: quelle  che producono alimenti per tutti i cittadini e che vogliono guardare al proprio futuro con speranza!                                                  Il consiglio direttivo G.T.A

INCOMPRENSIBILE L’ATTEGIAMENTO DI FINI

Di Sandro Bondi, Ignazo La Russa e Denis Verdini.
"Le recenti elezioni regionali e amministrative hanno riconfermato la validità’ politica della decisione di dar vita al PdL, un traguardo storico irreversibile", si legge nella nota firmata da Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, dopo l’incontro con il presidente Berlusconi. "Gli italiani, dimostrando anche in questa occasione maturità’ ed intelligenza hanno premiato l’azione del Governo e creato le migliori condizioni per proseguire sulla strada delle riforme che abbiamo intrapreso e dell’ulteriore rafforzamento del nostro partito.  Da queste inoppugnabili considerazioni nasce la nostra profonda amarezza per l’atteggiamento dell’On. Gianfranco Fini che appare sempre piu’ incomprensibile rispetto ad un progetto politico comune per il quale abbiamo lavorato concordemente in questi ultimi anni, un progetto di importanza storica che gode di un consenso maggioritario nel popolo italiano. Come dimostrano il successo alle Politiche del 2008, le elezioni amministrative, nelle quali il centro-destra e’ passato ad amministrare la maggioranza delle province italiane, e le Regionali che ci hanno visto passare in questi anni dal governo di 4 a quello di 11 Regioni".

UNA VORAGINE DA 10 MILIONI NEL CONSORZIO DEI SERVIZI SOCIALI DI RAVENNA, CERVIA E RUSSI

“I MIGLIORI”. DOVE ERANO  GLI AMMINISTRATORI DI SINISTRA CHE GOVERNANO LE TRE CITTA’?
"Il disavanzo finanziario di 10 milioni di euro del Consorzio, scoperto dal liquidatore e dai revisori e denunciato dal Sindaco, rappresenta certamente un fatto grave ed allarmante, sono una enormità rispetto a un bilancio complessivo dell’ente di poco di piu di 30 milioni.
Rodolfo Ridolfi, del coordinamento regionale del Pdl, non usa mezzi termini: “La notizia che il Consorzio per i servizi sociali, abbia  un debito di 9 milioni di euro non ci sorprende, denunciamo da molto tempo la cattiva gestione non solo della sanità ma anche dei servizi sociali nella provincia di Ravenna”.  Prosegue Ridolfi: “La nota firmata congiuntamente dai Sindaci di Ravenna Matteucci, di Russi Retini,  di Cervia Zoffoli, e dal Direttore generale dell'AUSL Carradori,  annuncia che il Consorzio per i servizi sociali, attualmente in liquidazione, ha accumulato un debito di oltre 9 milioni di euro. Noto che potevano dirlo ai cittadini prima delle elezioni. Oggi Siamo sorpresi che i responsabili politici restino serenamente al loro posto recitando le frasi di rito. Come minimo Comune di Ravenna e gli altri, USL e compagnia cantante sono responsabili di scarso controllo. Confidiamo che la Corte dei Conti intervengano immediatamente e a fondo. I debiti fuori bilancio si annidano anche altrove. I cittadini hanno diritto alla trasparenza ed alla responsabilità”.

"EFFETTO DELLA POLITICA CLIENTELARE”

Il consigliere regionale Bazzoni (Pdl) chiede spiegazioni in una seduta straordinaria del consiglio comunale

“Sono sconcertato e preoccupato per il disavanzo finanziario di sette milioni di euro del Consorzio dei servizi sociali, miracolosamente scoperto in occasione della liquidazione dell'ente". Così il consigliere regionale del Pdl, Gianguido Bazzoni, commenta il buco di bilancio annunciato oggi dai tre sindaci di Ravenna, Cervia e Russi e dal direttore generale dell'Ausl di Ravenna, Tiziano Carradori.  “Non sono i sindaci e il direttore dell'Ausl a doversi dire amareggiati e indignati - commenta Bazzoni -, ma i cittadini che da anni assistono a una gestione sconsiderata e clientelare dei servizi sociali. Quello che dovrebbe essere un tassello fondamentale e delicato della gestione della cosa pubblica, perché rivolto a fasce della popolazione che vivono in condizioni di indigenza,  negli anni si è trasformato in un carrozzone tutt'altro che gestito in maniera totalmente trasparente, ma utilizzato per assegnare poltrone ai soliti uomini di partito". “Il sindaco, in quanto rappresentante del socio di maggioranza del Consorzio dei servizi sociali, e il consiglio di amministrazione dello stesso, nel quale siedono dirigenti lautamente retribuiti (tra questi l'ex senatore del Pds Aldo Preda) - prosegue il consigliere regionale -, hanno il dovere di spiegare in una seduta straordinaria del consiglio comunale come si è potuti arrivare a un simile disavanzo e in che maniera questo peserà sui conti del Comune di Ravenna. Ci aspettiamo verifiche puntuali sulle responsabilità di un tale disastro nella gestione economica di un ente pubblico". “I cittadini di Ravenna - aggiunge Bazzoni - sono lesi due volte da questa vicenda della quale ritengo responsabili non solo chi ha amministrato il Consorzio, che non può dirsi estraneo a quanto accaduto, ma anche lo stesso Partito democratico sul quale pesa la scelta degli uomini che hanno guidato l'ente in tutti questi anni". “Il mio impegno in consiglio regionale - prosegue - sarà di chiedere che non si arrivi più ad esempi di cattiva gestione come questa. Pretenderemo un controllo più competente sulla gestione di servizi pubblici essenziali, a maggio ragione dopo aver assistito, appena qualche mese fa, al dissesto finanziario dell'Ausl di Forlì, occultato per anni e venuto fuori prepotentemente fino a sfiorare i 60 milioni di euro. Il sospetto è che al Consorzio si sia usato lo stesso sistema, registrando le spese non nell'anno corrente ma in quelli successivi, perdendo così il controllo dei conti". “Tutto questo - conclude Bazzoni - dimostra che c'è un sistema clientelare che non funziona più. Fino a quando gli enti pubblici saranno guidati da uomini di partito senza le dovute competenze saremo costretti ad assistere a ben altri sfaceli economici. Non mi sembra, infatti, che le nomine dell'Asp abbiano seguito criteri di competenze".

BAZZONI FESTEGGIA IL SEGGIO IN REGIONE

GRANDE SUCCESSO ALL'INCONTRO ALLE TERME DI BRISIGHELLA OLTRE 500 CITTADINI 
 
Sabato 17 aprile alle Terme di Brisighella un grande successo oltre 500 persone, fra dirigenti iscritti simpatizzanti, per festeggiare l'elezione di Gianguido Bazzoni a consigliere regionale dell'Emilia-Romagna in una serata in allegria  con aperitivo, buffet, musica e fuochi d'artificio. Bazzoni, consigliere regionale e coordinatore provinciale del PDL, nelle parole di ringraziamento ai presenti e  in particolare a tutti gli elettori che hanno espresso 6.253 preferenze ha confermato l' impegno e la disponibilità per raccogliere, come sempre, ogni suggerimento utile a un ulteriore crescita di consenso verso il PDL.