RIPORTIAMO IL TESTO DI UN LETTERA TRATTA DA FAENZA NOTIZIE
"Oggi il neosindaco di Faenza Malpezzi ha presentato la sua giunta, composta da 7 assessori al contrario di quanto promesso in campagna elettorale. La motivazione presentata è che si era detto che l'intenzione era la riduzione "possibilmente" a 6, con la scelta di persone motivate e che potessero dedicarsi a tempo pieno all'impegno". "Dal programma si legge: "Rispetto alla composizione della futura Giunta comunale, vanno privilegiate, per lo svolgimento del mandato, persone con professionalità ed elevato tempo a disposizione, in modo anche da consentire la riduzione del numero di assessorati, comunque in misura non inferiore a sei". La motivazione addotta, ascoltabile nel video realizzato della presentazione, mi ha però lasciato senza parole e mi ha suscitato un sincero sentimento di disapprovazione. Il neosindaco infatti ha affermato che è stato "costretto" a selezionare 7 figure perché per 1.670 euro, stipendio dell'assessore di Faenza, non si trovano persone capaci e con i requisiti richiesti, disposte ad impegnarsi a tempo pieno e quindi, oltretutto, molti dei neo assessori manterranno anche la loro professione privata".
"La prima considerazione che mi sorge spontanea è che una simile dichiarazione mi pare molto poco rispettosa e sensibile alle problematiche che il neosindaco si troverà ad affrontare in tema di lavoro. Con la quantità di persone in cassa integrazione o addirittura in mobilità, quand'anche disoccupate, che nel territorio faentino si trovano in difficoltà nel far quadrare il bilancio famigliare o personale, per la stringente crisi economica che da due anni ci attanaglia ed ancora ci riserverà ulteriori brutte sorprese, dichiarare che 1.670 euro non sono uno stipendio che possa permettere un impegno pieno, mi pare, per usare un eufemismo, quanto meno molto poco "delicato"". "In seconda battuta, il candidato Malpezzi pareva molto fermo e risoluto nel trovare persone che dessero piena disponibilità, in più incontri questo passaggio era stato affrontato e puntualizzato. Il mantenere il proprio lavoro, quando non anche il ricoprire doppi incarichi sono purtroppo un film già visto e ben conosciuto della politica della nostra "bella" Italia. Il progetto che "voleva dare forza al cambiamento" pare quindi essere partito con il piede sbagliato e nella piena continuità con il vecchio sistema di fare politica che invece si voleva rinnovare e tanto si contestava quando c'era necessità di accaparrarsi voti e la benevolenza degli elettori. La politica nella sua accezione più virtuosa è la gestione del bene pubblico al servizio del cittadino, che ne è l'unico beneficiario, volta alla soddisfazione delle necessità della comunità tutta".
"Questo impegno deve essere quindi giustamente pieno e disinteressato: come ammesso dal sindaco qui mancano i presupposti perché ciò sia vero, pare piuttosto che le poltrone siano state assegnate in base a vecchie logiche che in una coalizione vincente con il 54%, che vede un partito primeggiare con il 40%, dia diritto allo stesso di condizionare e definire le scelte di chi, pur dichiarandosi indipendente, indipendente non poteva più essere fin dal giorno in cui vinte le primarie, ne è diventato il rappresentante e portavoce operativo".
"Un altro dei punti molto pubblicizzati era la chiarezza e trasparenza. La gente chiede questo, si è stancata di motivazioni strane da digerire che molte volte mascherano la realtà di una politica che ha dimostrato di aver fatto il suo tempo, ma nonostante finisca per scandalizzare tutti, alla fine vince sempre. La coerenza passa attraverso i fatti e non ha bisogno di belle parole o slogan ad effetto per conquistarsi la stima ed il rispetto del prossimo". Gloriano
"Questo impegno deve essere quindi giustamente pieno e disinteressato: come ammesso dal sindaco qui mancano i presupposti perché ciò sia vero, pare piuttosto che le poltrone siano state assegnate in base a vecchie logiche che in una coalizione vincente con il 54%, che vede un partito primeggiare con il 40%, dia diritto allo stesso di condizionare e definire le scelte di chi, pur dichiarandosi indipendente, indipendente non poteva più essere fin dal giorno in cui vinte le primarie, ne è diventato il rappresentante e portavoce operativo".
"Un altro dei punti molto pubblicizzati era la chiarezza e trasparenza. La gente chiede questo, si è stancata di motivazioni strane da digerire che molte volte mascherano la realtà di una politica che ha dimostrato di aver fatto il suo tempo, ma nonostante finisca per scandalizzare tutti, alla fine vince sempre. La coerenza passa attraverso i fatti e non ha bisogno di belle parole o slogan ad effetto per conquistarsi la stima ed il rispetto del prossimo". Gloriano
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