martedì 6 aprile 2010

E' ANCHE UNA LEZIONE DI LINGUAGGIO

Ora, a citare Ecce Bombo di Nanni Moretti, con le sue celebri discussioni sul niente e ogni parola spaccata in quattro, pare che si voglia prenderli per il sedere: ma non è così.
Di un’opposizione che non viva in un altro sistema solare, tutto sommato, questo Paese avrebbe anche bisogno. Poi leggi la lettera dei 49 senatori, però, e capisci quanti anni luce li separano dalla spietata semplificazione verso cui il nostro sistema politico ha virato inesorabilmente da anni. Cioè: a gente che analizza una sconfitta alle regionali e scrive che
"...s’impongono una maggiore generosità nell’impegno, una più partecipata attività politica ed una nuova consapevolezza riguardo l’effettiva portata dell’emergenza democratica in cui viviamo", ecco, a questi che cosa vuoi dire?
Ti viene da dir loro che no, non hanno capito, non serve la generosità dell’impegno, la partecipata attività politica, tantomeno la rinnovata consapevolezza sulla portata dell’emergenza democratica: gli servono voti, gli servono facce, gli serve che vincano e non che sia solo Berlusconi a perdere, soprattutto gli serve ciò che non hanno da una vita: un leader.  Detto con simpatia: Bersani non lo è. Detto con un po’ meno simpatia: Franceschini lo era ancora meno. Detto con commiserazione: Veltroni forse lo era ma è stato spazzato via secondo i medesimi, stantii e maceranti meccanismi postcomunisti che del "Partito" hanno conservato ormai solo la pesantezza, l’opacità democratica a dispetto delle retoriche e sante "primarie" che servono solo a perdere con più partecipazione
.

Nessun commento:

Posta un commento