venerdì 9 aprile 2010

PRIMA SCELTA PER IL NUOVO SINDACO: SVILUPPO ECONOMICO O PAESSAGGIO?

DA FAENZANET
Il comitato di via Donesiglio, a Faenza, ha già raccolto 180 firme di cittadini che sottoscrivono la petizione contro il progetto di una nuova mega-centrale a pannelli fotovoltaici. Il progetto dell'impianto, da realizzare a Faenza tra via Donesiglio e via Biancano, è stata presentato agli uffici tecnici del comune di Faenza da una impresa agricola di Pieve Cesato. L'area interessata è di circa 3 (tre) ettari, l'altezza media 5,5 metri, con vista direttamente sulla strada provinciale Donesiglio.
Si tratta di un ecomostro dall'impatto ambientale devastante: 66 (sessantasei) elementi della dimensione di nove metri per cinque, sospesi all'altezza di 4-5 metri, ancorati al suolo con basamenti in cemento armato. Tutto questo in una bella zona agricola, soggetta ai vincoli storico- ambientali della centuriazione romana, in mezzo ad un paesaggio fatto di frutteti, "larghe" e case coloniche; si tratta della stessa via Donesiglio ai lati della quale doveva sorgere prima il pollaio da 30 000 galline di Arrigoni, poi la mega-discarica di Melandri; sulla quale comunque continuano a transitare impunemente gli autocarri della ditta Melandri stessa, nonostante la strada sia vietata ai mezzi pesanti e la polizia municipale sia stata avvertita: forse sarebbe ora di iniziare a proteggere il paesaggio rurale con un regolamento edilizio comunale adeguato, e soprattutto di farlo applicare, per evitare che una preziosa sorgente di energia come il fotovoltaico diventi causa di devastazione ambientale e di stravolgimento del paesaggio stesso. Su questi tre ettari, ma anche nel territorio circostante, non crescerà più nulla e la biodiversità sarà drammaticamente alterata. Non parliamo poi del paesaggio: al posto delle prime colline faentine vedremo un muro di acciaio e vetro alto 5 metri. Ancora una volta si replica il modello distilleria-alla- faentina, che tanto bene ha funzionato negli ultimi 40 anni: valanghe di denaro pubblico finanziano progetti che arrichiscono pochi e danneggiano in maniera irreparabile il nostro bene culturale principale: l'ambiente. E così faremo l'en plein, dopo avere tagliato con il machete risorse a scuola, cultura e università, finiremo di distruggere anche ciò che resta della nostra bella pianura: quella stessa che i nostri "rozzi" antenati Romani avevano con immensa cura bonificato, diviso in regolari centurie e consideravano uno splendido, verde e rigoglioso granaio. A poche centinaia di metri dalla futura centrale emergono ancora oggi, dimenticati tra le zolle dei campi arati, migliaia di frammenti di mosaici, marmi, cocciopesto, laterizi, che decoravano la grande villa romana di via Donesiglio. Comitato Via Donesiglio, Pieve Cesato, Faenza. (Per informazioni, Francesco Banzola, via Donesiglio 31, 48018 Faenza (RA), tel.0546 41389) .

Nessun commento:

Posta un commento