Come qualcuno avrà notato, il Sindaco è intervenuto oggi su una questione di grande importanza, gli ipermercati Coop e Conad di Faenza, un po’ tirato per la giacca da un nostro titolo leggermente irriverente Mentre a Faenza Coop e Conad si contendono la piazza a suon di denunce, noi stiamo ancora aspettando la nostra parte del fondo di "perequazione" cioè l'indennizzo per l'impatto di questi colossi sul territorio. Svegliati Sindaco!
La questione riguarda il fondo di perequazione (termine orribile che all’incirca si traduce in “compensazione”) che dovrebbe essere versato dal Comune di Faenza ai comuni del territorio per “ripagarli” di scelte pesanti sul piano urbanistico ed economico effettuate nell’ambito del Piano Territoriale.
Dice Iseppi: “Svegliati” mi sembra eccessivo, quantomeno perché nessuno sta dormendo e nemmeno ci sono allori su cui adagiarsi. Prendo sempre umilmente le lezioni che mi si vogliono dare, vista la mia limitata esperienza politica, ma sarebbe opportuno che questo avvenisse su fatti concreti e verificabili.
Eviterei quindi di aumentare tensioni su questioni per le quali non abbiamo, purtroppo, nulla da pretendere.
Gli accordi territoriali che prevedono la perequazione sono stati firmati sulle varianti del PSC (Faenza e Solarolo) e sul terreno del futuro Outlet di Faenza. Si tratta di due trattative distinte e quindi anche di due “salvadanai” distinti. Per entrambi è previsto un accordo in cui gli oneri di urbanizzazione andranno a beneficio dell’intero comprensorio per opere di rilevanza comunale e/o sovra comunale da decidersi al momento opportuno (quando si versano gli oneri).
L’Ipercoop di Faenza fa parte della “famosa” variante 14 per la quale (ahinoi!) non fu previsto accordo di perequazione. Se così non è, e riesci a dimostrarmi il contrario sarò ben felice di correggermi e di ricercare questa trattativa. Ne sarebbero molto contenti anche gli altri Sindaci del comprensorio, che immagino stiano tutti dormendo come me.
Buone cose.
Nicola
Eviterei quindi di aumentare tensioni su questioni per le quali non abbiamo, purtroppo, nulla da pretendere.
Gli accordi territoriali che prevedono la perequazione sono stati firmati sulle varianti del PSC (Faenza e Solarolo) e sul terreno del futuro Outlet di Faenza. Si tratta di due trattative distinte e quindi anche di due “salvadanai” distinti. Per entrambi è previsto un accordo in cui gli oneri di urbanizzazione andranno a beneficio dell’intero comprensorio per opere di rilevanza comunale e/o sovra comunale da decidersi al momento opportuno (quando si versano gli oneri).
L’Ipercoop di Faenza fa parte della “famosa” variante 14 per la quale (ahinoi!) non fu previsto accordo di perequazione. Se così non è, e riesci a dimostrarmi il contrario sarò ben felice di correggermi e di ricercare questa trattativa. Ne sarebbero molto contenti anche gli altri Sindaci del comprensorio, che immagino stiano tutti dormendo come me.
Buone cose.
Nicola
Iseppi sostiene dunque che per l’Ipercoop di Faenza non sarebbero stati previsti “accordi di perequazione” mentre io ribadisco che se anche non previsti, un buon sindaco dovrebbe sbattere i pugni sul tavolo e pretendere quello che l’evidenza e la ragionevolezza impone, cioè una compensazione per le ricadute che quella scelta determina su tutto il territorio comprensoriale non potendosi giustificare una mancanza così vistosa da parte degli amministratori che in precedenza avevano avvallato quelle scelte, in spregio, anche, ad una buona legislazione regionale.
Vincenzo Galassini, capogruppo PDL in Consiglio Provinciale, mi ha trasmesso successivamente la delibera adotta il 24 luglio 2006 in Consiglio Provinciale di Ravenna dal titolo “ACCORDO TERRITORIALE FRA PROVINCIA DI RAVENNA E COMUNE DI FAENZA PER L'ATTUAZIONE DEL NUOVO POLO FUNZIONALE COMMERCIALE DI FAENZA. APPROVAZIONE DELL'ACCORDO IN CONFORMITA' ALLE DISPOSIZIONI DI CUI ALL'ART.15 DELLA L.R. N.20/2000.” nella quale il cosiddetto fondo perequativo previsto dalla legge regionale n.20/2000 art. 5 comma 3 veniva richiamato e demandato agli Accordi territoriali tra i vari soggetti con questa dizione: “Ricadendo il polo in oggetto all’interno di uno degli ambiti produttivi strategici del PTCP, il presente accordo ne rappresenta un primo stralcio attuativo, e pertanto la sua realizzazione dovrà essere rapportata alla scala più ampia che sarà oggetto del successivo accordo territoriale del medesimo ambito strategico. Si conviene inoltre che in detta sede si dovrà quindi completare tutto l’assetto infrastrutturale a dare risoluzione alle molteplici problematiche ambientali e territoriali inerenti l’ambito produttivo strategico.”
Insomma parrebbe da tutto ciò che all’accordo tra Provincia e Comune di Faenza dovesse poi fare seguito una intesa ulteriore dove forse avrebbero dovuto trovare spazio le compensazioni territoriali. Cosa che non è avvenuta. Una ragione in più allora per richiedere il rispetto della lettera e della ratio dell’accordo del 2006. Chiudiamola qui, per ora. Alla fine siamo sicuri che il sindaco Iseppi al tavolo delle trattative con gli altri comuni saprà utilizzare con profitto almeno la stessa energia che è solito usare nei confronti del governo al quale rimprovera persino di “fargli la cresta sull’Irpef” e di avergli sottratto come un ladro di notte 43mila euro. O no?
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