giovedì 1 aprile 2010

LA RIVOLTA DEI 49 SENATORI PD CONTRO BERSANI

Bersani ha i giorni contati? I suoi, dopo il risultato elettorale assai deludente, non sono disposti a concedergli altri passi falsi. Per adesso si limitano ai consigli e alle buone intenzioni, ma l'aria è pesante almeno quanto dopo le politiche che hanno segnato la sconfitta di Veltroni e il suo ruolo dal segretario del Pd. Oggi un gruppo di 49 Senatori del Pd ha inviato al segretario Pierluigi Bersani una lunga lettera in cui si chiede uno scatto di reni, immediato e decisivo. Altrimenti, good-bye Bersani.  Si legge nel teso "il passaggio elettorale di questi giorni ci consegna molteplici spunti di riflessione. A nostro avviso ci troviamo di fronte ad un momento della vita del nostro Paese rispetto al quale s'impongono, da parte di tutti noi, una maggiore generosità nell'impegno, una più partecipata attività politica ed una nuova consapevolezza riguardo l'effettiva portata dell'emergenza democratica in cui viviamo". I senatori del Pd invitano Bersani a cambiare passo: " bisogna muoversi subito. Bisogna accedere ad una nuova dimensione del nostro impegno politico che anche noi parlamentari spesso non esprimiamo con la necessaria efficacia. Serve un supplemento d'anima. Ti poniamo l'esigenza di incontrarci subito per riflettere insieme. Per trovare, dopo una leale discussione, la giusta strada da percorrere per servire degnamente il nostro Paese. Non intendiamo farci consumare addosso i prossimi tre anni della legislatura, immersi in un attendismo fideistico che assegna al destino il compito di liberare l'Italia dal sultanato che la devasta ". La lettera è stata sottoscritta da senatori Democratici espressione delle diverse aree del partito: Gian Piero Scanu, Daniele Bosone, Gianrico Carofiglio, Marco Filippi, Giuseppe Lumia, Paolo Rossi, Alberto Tedesco, Claudio Molinari, Manuela Granaiola, Francesco Ferrante, Marilena Adamo, Vittoria Franco, Vincenzo Vita, Paolo Giaretta, Achille Serra, Roberto Di Giovanpaolo, Vincenzo De Luca, Franca Biondelli, Mauro Del Vecchio, Adriano Musi, Silvio Sircana, Felice Casson, Massimo Livi Bacci, Mariapia Garavaglia, Alfonso Andria, Giovanni Procacci, Franca Donaggio, Emanuela Baio, Luigi Lusi, Roberta Pinotti, Luigi De Sena, Leana Pignedoli, Flavio Pertoldi, Teresa Armato, Antonio Rusconi, Marina Magistrelli, Andrea Marcucci, Daniela Mazzuconi, Maria Teresa Bertuzzi, Anna Serafini, Mauro Marino, Ignazio Marino, Maria Fortuna Incostante, PaIn uolo Nerozzi, Anna Maria Carloni, Maria Leddi, Anna Rita Fioroni, Alberto Maritati, Tiziano Treu.

Non sono per niente tenere le testate giornalistiche di area con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Europa , il giornale della "vecchia" Margherita di Francesco Rutelli, è quasi spietato: "Negare i fatti o cercare scuse serve a poco: il Pd può diventare irrilevante". Nel mirino c'è la posizione di Bersani che "appare, ed è, solamente difensiva della sua  gestione di sei mesi". Europa tocca un tasto delicato, le alleanze: "Bersani si muove su questa linea, peccato che la realtà gli si disfi  sotto gli occhi" perché "Udc e Di Pietro non sono coalizzabili, e lo saranno sempre meno". Amara anche l’analisi di Antonio Polito sul Riformista: "A furia di pareggi il Pd non vincerà mai lo scudetto". Il direttore scrive della "debolezza strutturale del Pd. Manca di una proposta convincente e dirompente su ciò che davvero interessa l'elettorato". Non è da meno Concita De Gregorio su L'Unità , che scrive di un voto fatto di "delusione e rabbia verso un centrosinistra che ha “disatteso le aspettative" e parla di "cambiare la classe dirigente, puntare sul rinnovamento, su logiche nuove e non solo su somme aritmetiche di alleanze possibili, un progetto chiaro, semplice e alternativo che fosse anche, come dice Vendola, un nuovo racconto".

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