mercoledì 21 aprile 2010

APERTA LA PARENTESI. IN MARGINE ALLA DISCUSSIONE IN CASA DEL POPOLO DELLA LIBERTA’


Che cosa chiede la gente alla politica? Che cosa vogliono gli elettori dal partito di maggioranza e dalla maggiore forza di governo? La risposta è scontata, ed è la stessa a tutte le latitudini, in ogni parte del mondo.
I cittadini chiedono in primo luogo di essere governati. Vogliono – banalmente – che le cose funzionino. Poiché pagano le tasse e sono loro a far girare l’economia e il Paese, questo è un loro sacrosanto diritto; ed è un dovere, il primo dovere della politica, rispondere a queste richieste.
In secondo luogo la gente chiede riforme. Togliendo a questo termine una certa retorica ritualità, le riforme non sono qualcosa di astratto ma ciò che serve a far funzionare meglio la società. Un tagliando periodico, un miglioramento continuo alla macchina pubblica affinché la società civile possa servirsene al meglio.
Questo è ciò che la gente chiede, ed è ciò che il governo nei suoi primi due anni di vita, ha dato. Crediamo al meglio, in una situazione difficilissima per tutti i governi del mondo.
Poi la gente conosce, ed in una certa misura capisce, anche le esigenze interne della politica. Nonostante i luoghi comuni, nonostante l’insofferenza che affiora continuamente tanto a destra come a sinistra, gli elettori preferiscono essere rappresentati da partiti anziché da governi di tecnici; e sanno che questi partiti hanno al loro interno umori e personalità differenti.
Lo capiscono, appunto, e lo accettano anche come un segnale positivo di democrazia. Non lo capiscono più, e lo accettano molto meno, se si accorgono che le discussioni interne servono soltanto a chi discute, e che dietro la richiesta di democrazia si celano solo questioni di potere.
Ed è questa tra l’altro la vera debolezza di ogni ipotesi di terzo polo, di governo misto tra eletti e tecnici. Una somma di terze forze, di frazioni, di cenacoli ristretti e di esperimenti di laboratorio, non fa una forza vera e di governo. Non la comprenderebbe nessuno. Ed infatti ogni esperienza tentata in questa direzione è sempre fallita.
Affascina qualche addetto ai lavori, ma nelle urne viene regolarmente sconfitta. Chiusa la parentesi.

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