MA BAZZONI NON LA VEDE ALLO STESSO MODO: “LA SOLITA ARIA FRITTA"
Cala la scure del 20% sulle spese di rappresentanza, già in assestamento per l'anno in corso. Il taglio sarà del 10% per quanto riguarda le indennità degli assessori regionali e del presidente della Giunta. Lo ha annunciato il presidente Vasco Errani presentando il programma.La "sforbiciata" prevista, quindi, è di 3,65 milioni (oltre il 20%) per le spese di rappresentanza, manifestazioni e convegni, consulenze, missioni e uffici all'estero, auto blu. Lo stesso accadrà nel bilancio 2011, come ha assicurato il governatore della Regione: "ridurremo di un ulteriore 20%". Errani, tra l'altro, pensa anche a un Think Tank, un gruppo di giovani intellettuali a costo zero che lavori all'elaborazione del miglior modo di applicare il programma. Il punto critico di Gianguido Bazzoni
Per quanto riguarda l'opposizione, il consigliere regionale del PdL, Bazzoni, ha parole piuttosto critiche: "un pessimo inizio per il presidente della Regione, che nel suo programma dimentica il porto di Ravenna e le peculiarità della Romagna. E poi esprime le solite critiche al Governo e nessuna proposta alternativa". Gianguido Bazzoni, dunque, non lesina appunti al programma quinquennale della nuova giunta della Regione Emilia-Romagna, esposto oggi in Consiglio regionale dal presidente della Regione Vasco Errani. "Nell' esposizione del suo programma il presidente Errani - spiega Bazzoni - ha ancora una volta contestato tutte le scelte del Governo, dalle politiche dell'energia, alla sicurezza ed immigrazione, dalle scelte finanziarie a quelle sulla scuola e la ricerca. Nel fare questo però Errani non ha indicato nessuna valida alternativa che non fosse legata a vecchi schemi, che potesse portare un beneficio reale alle nostre popolazioni e non fosse in contrasto con le politiche economiche e sociali del Governo nazionale, mettendo così la Regione in un ruolo di antagonista che non le giova e soprattutto non giova ai cittadini"
"Errani - prosegue Bazzoni - si è dimostrato ancora una volta contrario alle esigenze della Romagna, delle sue peculiarità ed occasioni di sviluppo. Basti pensare a come nel suo discorso e nei suoi intenti sottovaluti la riviera romagnola e il suo turismo, che invece ha la necessità urgente di reinserirsi nei grandi flussi internazionali". "Per non parlare del porto di Ravenna, che lui ravennate non considera nemmeno come grande fattore di sviluppo, facendoci capire che la Regione continuerà a guardare al Tirreno come ha sempre fatto dal 1970 in poi, oppure alla particolare agricoltura romagnola, ora in grande sofferenza. La Regione non ha elaborato nessuna idea che ne contrasti il declino e non presta la necessaria attenzione alle sue peculiarità. Sono state anche trascurate le grandi potenzialità energetiche, impiantistiche e legate alla chimica del polo industriale di Ravenna, che la Regione contrasta invece di incentivare, promuovendo un rilancio di tutto il comparto. Pensiamo ad esempio alla possibilità di impiantare un rigassificatore nel ravennate, che la nostra Regione non vuole, a differenza di quanto ha fatto la Regione Veneto. Anche per questi motivi non approveremo il programma di questa giunta Errani e ci accingiamo a mettere in campo una strenua opposizione".
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