"Basta rifiuti da altre province senza le necessarie garanzie"
Ma siamo sicuri dei nostri rifiuti e di come vengono gestiti? Io per niente". Lo dichiara il consigliere provinciale del Pdl Giovanna Benelli che esprime forti dubbi sul piano per la gestione dei rifiuti della Provincia di Ravenna che - come sottolinea il consigliere - "dopo due anni di peregrinazione arriva in aula per l’approvazione definitiva con cinque osservazioni di privati ed enti, superabili e superate, e 36 riserve formulate dalla Giunta Regionale cui ovviamente dobbiamo obbedienza se no non ci sarebbe il suo nulla osta al nostro piano". "Il piano in sé - spiega Benelli - si presenta bene, almeno all'apparenza, in quanto Ravenna viene dichiarata autosufficiente per quanto concerne i rifiuti solidi urbani (RSU) (310.000 le tonnellate prodotte nel 2009), la riduzione della produzione del 2-3% e l’aumento delle differenziate al 53%. Inoltre, le tre discariche di prossimità per smaltimento finale residuale di 100.000 tonnellate (per Ravenna, Cervia e Russi quella della Romea Nord; per la collina e l'imolese quella di Pediano e per la Bassalughese quella di Voltana) dal 1998 sono in forte riduzione".
Il consigliere provinciale esprime perplessità su almeno quattro punti.
"Il PRIMO - dice Benelli - riguarda la gestione dei rifiuti speciali pericolosi di cui non è chiara la qualità e la provenienza perché, dice l’assessore Mengozzi, viaggiano come merce e, io aggiungo, piuttosto remunerativa.
IL SECONDO riguarda l’affermazione di autosufficienza della nostra provincia che si spinge fino al 2020/2022, ma in questi anni fin dai tempi di Mercatali, troppo volte ho visto accorciarsi periodicamente questi margini di sicurezza. E' ora di rivedere il principio del “mutuo soccorso”, sempre invocato come giustificazione all’accoglienza delle eccedenze di altre province che, come detto, hanno sempre il difetto di essere 'molto remunerative' e fuori da ogni controllo dei cittadini e di chi li rappresenta perché viaggiano con permessi speciali”.
"IL TERZO riguarda l’aumento al 53% della differenziata: non mi è chiaro e mi sembra sospetto perché Ravenna è scarsissima. Il dato è viziato dal famoso progetto della raccolta porta a porta della zona Bassette e dintorni che godeva anche di un finanziamento speciale come progetto pilota".
"ULTIMO PUNTO le compensazioni, legittime perché premiali per chi accetta le discariche e le usa, ma sostanzialmente con costi che si spalmano su tutti i cittadini, anche quelli che non ne hanno beneficio alcuno. Mi spiego meglio, la famosa strada che collegherà la zona artigianale di Voltana con l’Adriatica, cioè “lo zuccherino” perché accettino di buon grado la sopraelevazione della loro discarica, sarà a carico di tutta la provincia, anche dei ravennati, dei cervesi, dei russiani e degli abitanti della collina che non conferiscono un grammo a Voltana che servirà solo la Bassalughese. Quattro perplessità che incrinano la bella facciata del piano dei rifiuti".
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