PRIMA DI DIRE DI NO, IL COMUNE DI RAVENNA E TUTTI GLI ALTRI, SI CONFRONTINO CON IL PDL PER ESAMINARE LA RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE
"Dunque quando gli enti locali respingono a priori come “inaccettabili” i tagli della manovra, non la contano giusta. Gli sprechi ci sono, e sono tutti documentati e documentabili. Ora che sono state pubblicate tutte le tabelle si scopre, per esempio, che il personale regionale (per fare un esempio) costa ai contribuenti molto più di quello dello Stato e dei ministeri. E che in alcune regioni “insospettabili”, cioè Trentino-Alto Adige e Val d’Aosta, assorbe rispettivamente il 27,9 ed il 25,2 della spesa totale. Se questo accadesse nello Stato, l’Italia avrebbe da un pezzo chiuso i battenti. Il muro contro muro, dunque, non conviene a nessuno; men che meno alle regioni e agli enti locali. La proposta contenuta nell’emendamento alla manovra di consentire tagli flessibili alle regioni virtuose (a cominciare da quanto spendono per il personale in rapporto alla media nazionale) è un atto di buon senso, che i governatori dovrebbero cogliere al volo. Poiché la media nazionale, calcolata come incidenza sulle spese complessive, è 1,99, tra i virtuosi rientrerebbe per esempio il Lazio, che avrebbe così più tempo e modo di calibrare gli aumenti delle addizionali (e forse riuscirebbe in parte ad evitarli), mentre regioni che sembrano virtuose, ma non lo sono, come l’Umbria (spesa di personale 3,63 per cento), o appunto alcune a statuto speciale, dovrebbero darsi una regola. Gli enti locali, in questo senso, hanno operato con buon senso e ragionevolezza trovando un accordo positivo ANCI-Governo. Ci auguriamo che le regioni perseguano la stessa strada. La ragionevolezza non fa male a nessuno. Sul piano politico, soprattutto i governatori appena eletti con il Pdl e con il
centrodestra, raccolgono un’eredità pesante. Più di quanto non si immaginasse. Ma questo non è un governo che antepone gli interessi elettorali al bene del Paese, né dubitiamo della classe dirigente eletta nelle regioni pochi mesi fa. Il dialogo deve continuare; i governatori devono cogliere in tutte le aperture una opportunità per amministrare meglio in tempi di austerità. Un invito che giriamo anche agli amministratori del Comune di Ravenna. Per questo ci stupisce la posizione dell'Amministrazione Comunale di Ravenna: le difficoltà ci sono, nessuno lo nega, ma dire no a un lavoro costruttivo quando tutti gli enti locali nella stragrande maggioranza, anche di sinistra, sono disponibili a una collaborazione fattiva sui sacrifici della manovra, che già oggi porta risultati, come ad esempio l'accordo sopra riportato, e' veramente incomprensibile. Noi lavoriamo in questa direzione, per costruire una sempre più ampia convergenza tra le forze politiche in un momento di crisi. Prima di dire di no, i rappresentanti locali del Comune di Ravenna, si confrontino punto per punto, cercando di ascoltare anche chi, come noi abbiamo fatto in questi mesi, propone iniziative di razionalizzazione delle spese dell'ente locale. Noi questa missione continueremo ad esercitarla con impegno e dedizione.
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