L’ENNESIMO ESEMPIO DI OSTRACISMO POLITICO
Delle due l’una. O la sinistra si è imborghesita a tal punto da snobbare il liscio made in Romagna,già colonna sonora di tante feste dell’Unità. Oppure non ha perdonato al re del liscio, Raoul Casadei, di aver fatto outing dichiarando qualche tempo di aver votato Berlusconi. «Anche se alla regione», precisa lui, «ho votato Vasco Errani che è un uomo che stimo ma da cui adesso mi aspetto qualche spiegazione». Nel prossimo weekend sulla riviera romagnola va in scena la Notte Rosa, organizzata dalla regione, con oltre 300 eventi a base di musica, balli e divertimento. Tra gli ospiti molti cantautori vicini alla sinistra: da Edoardo Bennato a Samuele Bersani, da Andrea Mingardi a Povia. Ma nella terra del limbo e delle balere manca proprio lui: Raoul Casadei con la sua orchestra che da 82 anni porta in giro per l’Italia e non solo la musica popolare romagnola. «La Notte Rosa è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso », spiega Casadei, «da anni in realtà non vengo più invitato a nessun evento. Un ostracismo che secondo me ha ragioni politiche, perché ho detto di aver votato Berlusconi». Davvero lontani i tempi in cui i militanti comunisti danzavano insieme sulle note di «Romagna Mia».«Pensi che una volta a una festa dell’Unità avevano preparato un manifesto dove c’era il mio corpo con la chitarra e il volto di Berlinguer», ricorda il re del liscio, «ora invece mi puniscono forse perché sono un uomo libero che dice quello che vota mentre in genere gli artisti preferiscono stare tutti a sinistra perché lì c’è da mangiare».
Se non è ostracismo politico, conclude Casadei, allora «a sinistra hanno la puzza sotto il naso, snobbano la tradizione e si vergognano della nostra storia».
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