LE NOSTRE RICHIESTE
1) No ad una Unione a due velocità dove coesistano per troppo tempo Comuni che hanno delegato molte funzioni ed altri pochissime, tra l’altro neppure esplicitate al momento dell’adesione. Chiediamo quindi che l’omologazione delle funzioni trasferite avvenga in forma paritetica per tutti i comuni entro e non oltre il 31 Dicembre 2013. 2) No ad una ingiusta ripartizione dei seggi in Consiglio a favore della maggioranza. Chiediamo quindi che anche nel Comune di Faenza, come in tutti gli altri Comuni, il rapporto tra maggioranza e opposizione sia mantenuto in 2 a 1 e non già in 3 a 1 come ipotizzato. Per questo i consiglieri espressi dal Comune di Faenza debbono essere 6 per la maggioranza e 3 per l’opposizione invece di 6 e 2. 3) No alla Presidenza del Consiglio dell’Unione (da non confondere con la Presidenza della Giunta) attribuita alla maggioranza. La Presidenza del Consiglio - assolvendo ad una funzione di garanzia e di controllo - deve essere riconosciuta alla minoranza consiliare come avviene quasi ovunque. 4) No all’obbligo di costituire Gruppi Consiliari solo in presenza di almeno due consiglieri, Si tratta di una palese violazione dei diritti delle minoranze che sarebbero costrette a forzate la natura e la coerenza dei gruppi politici. 5) No alla Presidenza della Giunta dell’Unione attribuita - in questa fase storica - a Sindaci che non abbiano condiviso ancora il progetto delle gestioni associative e abbiano dimostrato, come nel caso di Faenza, di credere assai poco all’unità d’azione e alle sinergie tra Comuni. Chiediamo quindi che la presidenza venga attribuita ad uno dei Sindaci che abbiano conferito il maggior numero di funzioni all’Unione vale a dire ad uno dei Sindaci della collina. 6) No alla golden share inspiegabilmente attribuita al voto del Sindaco di Faenza nella Giunta dell’Unione. La prerogativa del voto “doppio” deve valere solo ed esclusivamente a favore del Presidente dell’Unione. Ciascuno di questi punti viene considerato essenziale dalle forze politiche di opposizioni del comprensorio faentino e pertanto il loro orientamento di voto sarà strettamente correlato alla volontà e alla capacità di dialogo di un centro sinistra che fino ad ora ha brillato solo per l’assenza nei rapporti e per l’estrema approssimazione.
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