Angela Merkel e Nicolas Sarkozy sorridono complici ad una domanda su Berlusconi. Il fatto viene riportato dai giornali italiani non certo come una gaffe dei due diretti interessati, ma come una gaffe di Berlusconi stesso. Bel modo di dare le notizie, Sarkozy e Merkel hanno riso veramente in sfregio all’Italia e a Berlusconi, ma nessun giornale italiano ne ha preso le difese.
Angela Merkel e Nicolas Sarkozy non abbiano proprio nulla da ridere. Anzi. Si parla di debito pubblico, crisi economica e conti pubblici? Bene. Il rapporto debito pubblico/Pil in Italia era del 121,5% nel 1995, è sceso al 119% nel 2010. In Francia, era del 55,5% nel 1995, è aumentato fino all’81,7% nel 2010. L’incremento principale è avvenuto proprio durante gli anni di Sarkozy: dal 63,9% del 2007 all’81,7% del 2010. Niente male. Stesso percorso intrapreso dalla Germania di Merkel: dal 55,6% del 1995 all’83,2% nel 2010. Da quando Angela Merkel è cancelliere, ossia dal 2005, il rapporto è salito dal 68% all’83,2%. Quello di Germania e Francia è quasi un cammino in fotocopia, e non si può certo dire che abbiano imboccato la strada giusta. Colpa della crisi? Forse, ma l’Italia di Berlusconi si sta dimostrando più virtuosa. Mentre sotto la guida di Sarkozy e della Merkel il rapporto debito pubblico/pil è aumentato del 16% (Sarkò) e del 15% (Merkel), in Italia dal 2008 al 2010 è salito dal 106,9 al 119% (12%, quindi meno dei colleghi sapientoni), ma dal 2001 al 2006, in cui ha governato sempre Berlusconi, era sceso dal 108,8% al 106,6%. E c’è di più: proprio con la Merkel al timone, il debito pubblico tedesco in
senso assoluto si è innalzato sopra la soglia dei 2.000 miliardi di euro nel 2010, superando quello italiano che invece è recentemente sceso sotto quota 1900. Ora quello tedesco è il terzo debito pubblico lordo più alto del mondo dopo Usa e Giappone, l’Italia è stata relegata al quarto posto.
Sarà per questo che Angela Merkel ha cambiato cinque ministri dell’Economia in 6 anni (Stoiber, Glos, Brüderle, Guttenberg e Rösler) senza però mai invertire la tendenza. Anzi, peggiorandola. Ma c’è anche chi sostiene che la Germania aggiusti in modo truffaldino i conti pubblici, da almeno sedici anni, non includendo tra le passività quelle generate dalla Kreditanstalt für Wiederaufbau(KfW), le quali ammontano a 428 miliardi di euro. Il KfW è l’equivalente di una Cassa Depositi e Prestiti nostrana, posseduta per l’80% dallo Stato e per il restante 20% dai Länder. Senza questo escamotage, il debito pubblico tedesco salirebbe a più di 2.504 miliardi e la sua incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balzerebbe dall’80,7% al 97,4%. Nel 2014 si stima che l’Italia avrà un avanzo di bilancio pari allo 0,2% del Pil, un avanzo primario pari al 5,7% del Pil e un debito pubblico al 112,6% del Pil. Nel frattempo, Francia e Germania avranno fatto altrettanto? Difficile da credere, visto l’andamento.
Ci sono poi i dati sul debito del settore privato, ed in questo caso l’Italia ha una posizione persino solida. Si tratta di numeri fatti circolare da una fonte autorevole: il secondo Global Wealth Report 2011 pubblicato dal Credit Suisse Research Institute lo scorso 19 ottobre, e sono stati riportati su questo articolo del Giornale.it e su quest’altro del Sole24Ore. Ve ne riportiamo alcuni anche noi: le famiglie italiane detengono oltre 9mila miliardi di euro di ricchezza, ogni italiano adulto ha in media una ricchezza procapite di circa 190mila euro. L’Italia si colloca al terzo posto della classifica europea e all’ottavo di quella mondiale (su 160 Paesi) ed ha il più basso debito privato medio per adulto tra i Paesi del G7 (15.800 euro).
Questo ha permesso che nel 2009 il debito nazionale lordo (ossia la somma del debito pubblico e del debito di famiglie, imprese finanziarie e non) fosse pari al 337% del Pil, contro il 531% della Gran Bretagna, il 371% della Spagna, il 352% della Francia dell’allegro Sarkozy. Nello stesso anno, il debito del settore privato (ossia la somma del debito delle famiglie, delle imprese finanziarie e non) dell’Italia era pari al 221% del Pil, contro il 463% della Gran Bretagna, il 318% della Spagna, il 274% della Francia di Sarkò. In particolare il debito delle famiglie italiane era pari al 42% del Pil, contro il 103% di quelle britanniche, l’84% per quelle spagnole, il 63% di quelle tedesche e il 51% per quelle francesi. Dunque, perché ridere dell’Italia o del governo Berlusconi? Sarkozy e Merkel prendano esempio. Rida pure, Sarkozy. Pensi a chi le ha finanziato la campagna elettorale. Lo stesso dittatore libico, Mu’ammar Gheddafi, contro cui Lei ha dichiarato guerra per riacquistare i consensi che stava perdendo. Chiudendo poi le frontiere ai migranti libici e persino ai “fratelli” tunisini. Ironico, non è vero?
Rida pure, monsieur Bruni, noi ridiamo gustandoci il video in allegato. E se non è abbastanza, su youtube c’è anche quello della memorabile conferenza stampa dopo l’incontro con Putin. Ma cosa aveva bevuto, monsieur
Sarà per questo che Angela Merkel ha cambiato cinque ministri dell’Economia in 6 anni (Stoiber, Glos, Brüderle, Guttenberg e Rösler) senza però mai invertire la tendenza. Anzi, peggiorandola. Ma c’è anche chi sostiene che la Germania aggiusti in modo truffaldino i conti pubblici, da almeno sedici anni, non includendo tra le passività quelle generate dalla Kreditanstalt für Wiederaufbau(KfW), le quali ammontano a 428 miliardi di euro. Il KfW è l’equivalente di una Cassa Depositi e Prestiti nostrana, posseduta per l’80% dallo Stato e per il restante 20% dai Länder. Senza questo escamotage, il debito pubblico tedesco salirebbe a più di 2.504 miliardi e la sua incidenza sul prodotto interno lordo 2011 balzerebbe dall’80,7% al 97,4%. Nel 2014 si stima che l’Italia avrà un avanzo di bilancio pari allo 0,2% del Pil, un avanzo primario pari al 5,7% del Pil e un debito pubblico al 112,6% del Pil. Nel frattempo, Francia e Germania avranno fatto altrettanto? Difficile da credere, visto l’andamento.
Ci sono poi i dati sul debito del settore privato, ed in questo caso l’Italia ha una posizione persino solida. Si tratta di numeri fatti circolare da una fonte autorevole: il secondo Global Wealth Report 2011 pubblicato dal Credit Suisse Research Institute lo scorso 19 ottobre, e sono stati riportati su questo articolo del Giornale.it e su quest’altro del Sole24Ore. Ve ne riportiamo alcuni anche noi: le famiglie italiane detengono oltre 9mila miliardi di euro di ricchezza, ogni italiano adulto ha in media una ricchezza procapite di circa 190mila euro. L’Italia si colloca al terzo posto della classifica europea e all’ottavo di quella mondiale (su 160 Paesi) ed ha il più basso debito privato medio per adulto tra i Paesi del G7 (15.800 euro).
Questo ha permesso che nel 2009 il debito nazionale lordo (ossia la somma del debito pubblico e del debito di famiglie, imprese finanziarie e non) fosse pari al 337% del Pil, contro il 531% della Gran Bretagna, il 371% della Spagna, il 352% della Francia dell’allegro Sarkozy. Nello stesso anno, il debito del settore privato (ossia la somma del debito delle famiglie, delle imprese finanziarie e non) dell’Italia era pari al 221% del Pil, contro il 463% della Gran Bretagna, il 318% della Spagna, il 274% della Francia di Sarkò. In particolare il debito delle famiglie italiane era pari al 42% del Pil, contro il 103% di quelle britanniche, l’84% per quelle spagnole, il 63% di quelle tedesche e il 51% per quelle francesi. Dunque, perché ridere dell’Italia o del governo Berlusconi? Sarkozy e Merkel prendano esempio. Rida pure, Sarkozy. Pensi a chi le ha finanziato la campagna elettorale. Lo stesso dittatore libico, Mu’ammar Gheddafi, contro cui Lei ha dichiarato guerra per riacquistare i consensi che stava perdendo. Chiudendo poi le frontiere ai migranti libici e persino ai “fratelli” tunisini. Ironico, non è vero?
Rida pure, monsieur Bruni, noi ridiamo gustandoci il video in allegato. E se non è abbastanza, su youtube c’è anche quello della memorabile conferenza stampa dopo l’incontro con Putin. Ma cosa aveva bevuto, monsieur
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