martedì 18 ottobre 2011

I NO GLOBAL SONO UNA VERA E PROPRIA HOLDING CON TANTO DI CAPITALE DI RISCHIO, MANAGEMENT, CAMPAGNE DI MARKENTING E DIRETTORI FINANZIARI

I No Global non sono un movimento spontaneo come ci vogliono far credere, ce lo dice il Wall Street Journal: “Le proteste antiglobal sono diventate un affare da milioni di dollari. Infatti quel movimento, che ha filiali in tutto il mondo, è una vera e propria holding con tanto di capitale di rischio, management, campagne di marketing e direttori finanziari!”
I luttuosi fatti di Genova furono propiziati da 3mila sigle antagoniste, persino una di appartenenti al clero, e deve il suo nome Genova Global Forum al fatto di essere stata organizzata dalla holding Global Forum, finanziata da una fondazione che fa a capo al Benetton degli USA, il miliardario ecologista militante Douglas Thompkins, che finanzia la nascita dei gruppi No Global nel mondo, con mille associazioni tra cui l’Attac, una specie di holding francese guidata dalla vedova di Mitterand, con il suo network radical chic, di cui faceva parte anche l’attuale signore Sarkozy, insomma quella che in Francia chiamano gauche-caviar, sinistra al caviale! Altro nome di finanziatori appartenente al Gotha della finanza internazionale, Theodore Goldsmith, cugino dei Rotschild, uno dei 12 uomini più ricchi del mondo, molto legato all’Italia, ha una sontuosa villa in Italia, nel Senese, dove riceve tutti i compagni nostrani.  Ha fondato Ecoropa, un club di miliardari che si battono per l’agricoltura organica in UE e The Ecologist, diretto dal figlio Zac, periodico di riferimento per gli ecologisti fondamentalisti.



Zac Goldsmith è anche leader del gruppo anarchico Reclaim the street, riprendiamoci la strada, che opera in USA ed in UK, collegato alla Farc, formazione paramilitare comunista colombiana, pare riciclatasi con il narcotraffico, nonché con i gruppi più estremisti del Black Bloc e con le EZLN, l’esercito del comandante Marcos. The Ecologist è collegato con una miriade di associazioni verdi nel mondo, tra cui la californiana Ruckus, più rossa che verde, che organizza i campi d’addestramento, utilissimi stage per teppisti, s’impara a difendersi dai lacrimogeni, ad affrontare la Polizia con armi improprie tipo palle d’acciaio, a coordinarsi tramite sms spediti da ciclisti che vanno in ricognizione.
Ultimo nome, conosciutissimo e legato all’Italia, il miliardario Soros, nemico dichiarato di Berlusconi ma grande amico di Prodi, da lui coronato con una laurea honoris causa, premio per aver guadagnato centinaia di miliardi con la speculazione sulla lira.. e l’abbiamo pure laureato! Una delle sue fondazioni, Drug Policy, sostiene nel mondo la legalizzazione delle droghe e la Open Society, che si occupa di diffondere il liberismo nell’Est, Soros è un ebreo ungherese trapiantato in USA. Anche le fondazioni di Soros sono legate all’esercito di Marcos.  In conclusione, che vogliono questi capitalisti che vanno contronatura e fanno i marxistileninisti con il portafoglio degli altri? dovrebbero essere i primi obiettivi degli anarcoidi rivoluzionari e invece li finanziano.
La contraddizione è solo apparente, in realtà serve anche il moto di popolo per scalzare governi nemici dei loro business, per far passare messaggi anti-nucleare, che annulla il petrolio a cui sono legati, pro denatalità, anti-industria. Sono capitalisti e non industriali, i soldi li fanno con la finanza, gli scontri di piazza influenzano proprio quelle Borse che dicono di voler colpire, servono ad impossessarsi di quelle banche che dicono di combattere! I teppisti reclutati sfogano la loro violenza, si guadagnano il pane, visto che pare prendano 3mila euro a testa, non male per chi non ha studiato, i poliziotti, servi dei regimi, rimediano botte e ferite, la gente comune perde auto, negozi, ma che importa? Il grande capitalista ha un cuore di pietra sotto il portafoglio ben gonfio.
I gattopardi sono sempre esistiti e sempre esisteranno, finchè la gente non comincerà a ragionare con la propria testa. Si conferma ancora una volta il motto di Oswald Spengler: La sinistra fa sempre il gioco del grande capitale. A volte perfino senza saperlo. Da noi lo sanno, non per niente la tessera n.1 del PD è De Benedetti.

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