La sede della
Provincia di Forlì-Cesena in via Bovio (Ravaglia)
di Andrea Alessandrini. Cesena, 22 luglio 2012 -
NELLA PROVINCIA
Unica di Romagna — nuovo scenario (pressoché) certo dopo la delibera approvata
dal consiglio dei Ministri giovedì scorso con i nuovi parametri demografici
e di estensione territoriale (ma i territori dovranno integrarsi in un processo
che non si prospetta semplice) — si uniranno d quelle di Forlì-Cesena, Rimini e
Ravenna. Una svolta istituzionale di portata storica. La popolazione residente
in Provncia di Forlì-Cesena
al 31 agosto 2011 era di 396966 residenti, superiore alla soglia di
350mila, ma l’estensione
territoriale (2376,8 km quadrati) è inferiore, pertanto non sussitono
entrambi i parametri indispensabili per mantenere l’attuale Provincia. Detto
questo, quali
saranno i tempi della nascita della provincia unica di Romagna? E ancora: che fine faranno
i 488 dipendenti della Provincia di Forlì-Cesena, 70 dei quali trovano posto
nella nuova sede di viale Bovio inaugurata a marzo e acquistata già nel 2007
dalla Provincia? I tempi al momento non sono stimabili. Con le nuove soglie di
2500 km quadrati e 350mila residenti anche Ferrara e Modena, oltre Bologna e
Parma,
sono in grado di conservare la attuale provincia. Le altre dovranno accorparsi.
Il Cal, coordinamento delle autonomie locali avrà tempo 40 giorni per
presentare una proposta di accorpamento al Governo dopodiché dovrà essere
acquisito il parere della Regione. A questo punto l’esecutivo avrà 20 giorni per
varare la proposta definitiva e sottoporla al dibattito parlamentare. Sull’eventuale
sede della nuova Provincia unica di Romagna, è fin
d’ora scontato che sarà un
nodo difficile da sciogliere con Ravenna e Rimini che premono forte per
ottenerla e Forlì-Cesena che rischia di finire come il vaso di coccio tra
quelli di ferro di manzoniana memoria. Il consiglio della nuova Provincia
unica, stando al decreto governativo, sarà composto di 16 membri e potranno
farvi parte sindaci o consiglieri. Quanto alla sorte dei 488 dipendenti della
Provincia di Forlì-Cesena, lo scenario è tutto da verificare. «Nessuno
perderà il posto e verrà licenziato — ci dice il presidente della Provincia
Massimo Bulbi —. Eventuali
trasferimenti ad altro ente dipenderanno dalle funzioni che resteranno in capo
alla nuova provincia unica (dovrebbero essere ambiente, viabilità e
trasporti, ndr ) e da quelle che verranno trasferite ai Comuni, stando al
decreto governativo. Ma il nodo politico, al di là di tutto, resta un altro e
irrisolto. Ed
è quello che il sottoscritto sta sottolineando da molto tempo: le Province
servono o no?
E se non servono perché non sono state abolite?».Ma la nuova Provincia unica
della Romagna è una scelta felice? «È la strada più logica visto che stiamo
ragionando da tempo nell’ottica di Area Vasta — risponde Bulbi — ma occorrerà
integrare bene i territori».
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